Documento dall'Università sul "Doppio". Il Pdf esplora il tema del doppio in letteratura con Pirandello e Stevenson, e in matematica con i problemi di scelta e le funzioni a due variabili. Analizza il relativismo, la frantumazione dell'io e la dualità umana, con un focus sulla poetica pirandelliana e l'opera di Stevenson. La sezione di matematica introduce concetti di ottimizzazione e programmazione lineare.
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Luigi Pirandello nasce nel 1867 ad Agrigento, in una famiglia borghese. Cresce in un contesto tradizionale, ma fin da giovane mostra una profonda inclinazione per lo studio, in particolare delle lettere e della filosofia. Dopo aver frequentato l'università a Palermo, si trasferisce a Roma e poi a Bonn, in Germania, dove si laurea in Filologia romanza. Il contatto con il pensiero tedesco, in particolare con Schopenhauer e Nietzsche, lo introduce a una visione della vita segnata dal pessimismo, dalla relatività e dalla crisi dell'io. Nel 1903 una grave crisi economica (il fallimento dell'azienda paterna) lo costringe a lavorare intensamente per mantenere la famiglia. Parallelamente, la moglie sviluppa una grave malattia mentale, che la condurrà all'internamento. Questa serie di tragedie private influenzerà profondamente la sua poetica: da una parte lo obbligano a riflettere sulla fragilità dell'individuo, dall'altra lo costringono a confrontarsi con la maschera sociale imposta dalla collettività. Negli anni successivi, Pirandello lavora come scrittore e insegnante, affermandosi prima come novelliere e romanziere, poi come innovatore assoluto del teatro. Nel 1934 ottiene il Premio Nobel per la Letteratura. Muore nel 1936 a Roma, dopo aver vissuto sulla propria pelle le contraddizioni della modernità e del regime fascista, con cui ebbe un rapporto ambiguo e necessario, più opportunistico che ideologico.
. Ecco che ognuno di noi indossa delle maschere imposte anche dal contesto sociale.Questa teoria della frantumazione dell'io mette in crisi la realtà oggettiva e ordinata e nello stesso periodo si affermano le teorie sulla spersonalizzazionedell'entità umana(espansione industria, macchine,metropoli,centri commerciali,società massa,l'io si era indebolito fino a perdersi cadendo in uno stato di forte smarrimento e solitudine:è l'inettitudine di svevo)
. In questo contesto di relativismo Pirandello trova che la società in cui l'uomo vive sia dominato dalla crudeltà;l'ipocrisia che indebolisce la personalità;e anche l'ambiente familiare e il lavoro diventano delle trappole opprimenti e frustranti.Pirandello vorrebbe poter rifiutare ogni forma di vita sociale di imposizione dei ruoli. Pirandello infatti l'uomo ha un disperato bisogno di Secondo spontaneità,immediatezza,autenticità.
Data la sua visione del mondo basata sull'idea che la vita scorre all'interno di un profondo relativismo,per lui lo scopo dell'arte non era quello di rappresentare la realtà in modo logico ma quello di cogliere l'imprevedibilità e la mancanza di senso logico,l'unico strumento poteva essere l'umorismo che va confuso con il comico: "se vediamo una vecchia signora con i capelli tinti e tutta truccata avverto che è comico perché capisco che è il contrario di ciò che una vecchia signora dovrebbe essere,ma se interviene la riflessione a dirmi che quella signora soffre nel conciarsi in quel modo e lo fa con l'illusione di poter tenere l'amore del marito più giovane scatta l'umorismo poiché l'arte umoristica riesce a cogliere il carattere contraddittorio della realtà e quando coglie il ridicolo di una persona o di un fatto ne individua anche il fondo di un umana sofferenza.Infatti in una realtà delle mille sfaccettature il tragico e comico si confondono.L'altre moderna dovendo riflettere la coscienza di un mondo non più ordinato ma frantumato deve essere critica e capace di essere critica nei confronti dei luoghi comuni della società.
Tra il 1893 e 1925 Pirandello si dedicò alla composizione di sette romanzi che riflettono il suo percorso di maturazione poetica:dagli inizi ancora legati al naturalismo per passare ai romanzi più sperimentali e incentrati sulla visione critica e umoristica degli individui. I primi due romanzi("L'ESCLUSA" E IL "TURNO")si concentrano sui comportamenti assurdi e paradossali dei personaggi che possono provocare conseguenze totalmente diverse da quelle previste.Il gioco dell'imprevedibilità e del caso,spinti dall'umorismo e dal gioco dei contrari sottolineano quanto il mondo sia soggettivo e frammentato:è Pirandello che inizia ad essere polemico nei confronti della visione naturalistica,pratica e tipica dell'800 basata sul principio e sui rapporti di causa-effetto.
Tutte queste tematiche diventeranno centrali anche nelle sue opere teatrali.Pirandello avrà il merito di rivoluzionare il teatro borghese di allora,ancora basato sull'idea di dover descrivere in modo verosimile i drammi della vita e la psicologia umana.Pirandello stravolge tutto questo e mette in scena opere bizzarre,assurde che descrivono un mondo capovolto osservato con occhi privi di irrazionalità. Ad esempio un'opera molto importante di Pirandello fu "SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE",un'opera di metateatro(cioè teatro nel teatro)in cui i personaggi interpretano il ruolo di altri attori.Gli spettatori si troveranno in un teatro senza il sipario in cui le vicende sembrano realistiche e alcuni personaggi vengono dalla platea:questo crea negli spettatori un forte senso di estraniamento e confusione iniziale poiché vengono abbattuti i confini tra realtà e finzione.Anche in quest'opera Pirandello vuole affrontare il tema dell'inconsistenza di una personalità individuale e del conflitto che si crea tra la vita e le forme/strutture che vogliamo dare ad essa.Inoltre ciò che rende tutto ancora più complicato, è il fatto che ciascuno di noi ha una propria soggettività e un modo per esprimerla che è sconosciuta agli altri.
Nato a Trieste nel 1861, in una città di confine multiculturale tra l'Impero Austro-Ungarico e l'Italia, cresce in una famiglia borghese di origine ebraica. Fin da giovane vive un'esistenza divisa tra la passione per la cultura e la necessità di lavorare per sostenere la famiglia. Studia in Germania, a Würzburg, dove assimila l'influenza della cultura tedesca e dell'ambiente positivista. Tornato a Trieste, lavora per vent'anni come impiegato in banca, poi entra nella direzione dell'industria del suocero, un'azienda di vernici, dove continua a occuparsi anche di commercio internazionale. Pur vivendo una vita apparentemente borghese, Svevo non smette mai di scrivere. Muore nel 1928 a Motta di Livenza, in seguito a un incidente automobilistico.