Documento dall'Università su Il Filo Rosso – Ottocento. Il Pdf esplora il Romanticismo e il Realismo, con un focus sulla letteratura europea del XIX secolo e l'opera di Alessandro Manzoni, inclusi gli Inni Sacri e le sue tragedie, per studenti universitari di Letteratura.
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riassunto manuale.
Il Romanticismo: periodizzazione e definizione. Il Romanticismo è un periodo artistico-letterario che comprende la prima metà dell'Ottocento, con varie premesse riconoscibili già alla fine del Settecento e propaggini estese sino al termine degli anni Cinquanta. Gli estremi cronologici per una periodizzazione del Romanticismo possono essere comprese entro due date fondamentali: il 1798, l'anno di pubblicazione della rivista tedesca Athenaum, attorno a cui si raccolgono filosofi e critici di ispirazione romantica e della contemporanea uscita in Inghilterra delle Ballate liriche dei poeti romantici Wordsworth e Coleridge; e il 1857, quando nell'orizzonte della cultura europea fa la sua comparsa un'opera fondamentale e dirompente, ossia la prima edizione delle raccolta poeta I fiori del male di Charles Baudelaire, che imprimerà una svolta alla poesia, orientandola verso il simbolismo. Nello stesso anno la pubblicazione del romanzo Madame Bovary di G. Flaubert aprirà una nuova fase di quella tendenza al realismo.
(caratteri fondamentali del Romanticismo). Il Romanticismo è caratterizzato da una dimensione prettamente europea, all'interno della quale nascono e si evolvono correnti anche molto diversificate da paese a paese, le quali tendono a porre alcuni presupposti teorici comuni: in primo luogo, la creazione artistica è vista come manifestazione di uno stato d'animo, di un'individualità, di una vitalità e di una libertà assolute, svincolate dalla rigida osservanza dei canoni di imitazione tradizionali e rispondenti unicamente alla libera, creativa originalità individuale. A queste premesse di carattere estetico si unisce la coscienza di un'avvenuta e incolmabile scissione fra l'io e il mondo, che rende impossibile per i romantici produrre i moduli armonici e sereni della poesia antica e orienta tutte le esperienze artistiche di questo periodo almeno in due direzioni: o proiettandole verso una inesausta tensione all'indefinito, all'indeterminato, o ripiegandole verso il rimpianto di una pienezza, di un'armonia, di un'ingenuità definitivamente perdute. Nell'esperienza artistica si concentra sia il significato profondo e totalizzante dell'esistenza del singolo, sia l'espressione di una coscienza comune, interpretata dallo scrittore, che si fa portavoce o critico della società: il culto dell'individuo, esaltato dalla prospettiva sentimentale ed esistenziale, si accompagna all'affermazione e al recupero dei valori nazionali, delle tradizioni popolari e della storia, che nel corso del secolo XIX si evolvono in senso realistico e critico-sociale.
(genesi e identità del movimento romantico). F. Schlegel, nel 1798, fissò l'uso della categoria "Romantik" per distinguere la poesia inquieta e infinita dei moderni da quella compiuta e finita degli antichi. Il termine "romantico" traeva con sé un implicito richiamo al mondo medievale e avventuroso, fittizio e irrazionale dei romanzi cavallereschi. Il nuovo movimento si connota per una forte identità antilluministica e anticlassicista: da un alto, esso rivaluta l'espressione di sentimenti e di stati emotivi che sfuggono alla riflessione e che le poetiche del Settecento razionalista avevano ricondotto nell'alveo di una spiegazione sensistica e materialistica; dall'altro, individua i suoi riferimenti al passato verso un Medioevo mitizzato, caratterizzato dal prorompere di uno spirito popolare fantastico, magico e irrazionale, ma per questo motivo suggestivo e affascinante. Queste idee cominciano a diffondersi in Germania fin dagli anni Settanta del XVIII secolo, grazie all'esperienza avanzata dello Sturm und Drang, che pone l'accento sul carattere istintivo e dirompente dell'ispirazione artistica. Il Romanticismo è lo sconvolgimento di una dottrina e di un codice; è la denuncia di una crisi e di una rottura. La vera energia, secondo i teorici romantici, risiede nel pensiero e nel sentimento, contro la società, la stessa cultura, che si esprime attraverso una nuova forma di poesia. Fra le prerogative che concorrono a produrre la nuova opera d'arte, nel senso di geniale invenzione del soggetto, il rifiuto dell'imitazione e delle regole, la fusione degli stili e la mescolanza dei generi si accompagnano all'esaltazione della fantasia, come attitudine creativa libera e illimitata, con cui il poeta partecipa al flusso misterioso della vitalità naturale e in concorrenza con Dio.
(temi e topoi del Romanticismo). L'immaginario romantico propone una serie di temi e di topoi legati alla conoscenza di una discontinuità tra passato e presente, la quale si manifesta nel sentimento di "Sehnsucht" (struggimento, malessere prodotto dal desiderio), spia dell'inquietudine e dell'insoddisfazione dell'uomo moderno e rovescio della sua tensione verso l'aldilà. Appare determinante il rapporto con la natura, percepita come organismo vivente anche nei suoi aspetti più reconditi e oscuri. La natura diviene "doppio" dell'anima dell'artista, attraverso la funzione dell'analogia e l'impiego del simbolo, in cui immagini e significati si condensano in modo del tutto nuovo, libero e rivoluzionario. Alla rappresentazione dell'oggetto artistico e letterario concorrono le reazioni affettive del soggetto che, attraverso il potenziamento della propria capacità di interiorizzazione, finisce per proiettare l'oggetto in un universo "altro", costituito da corrispondenze impreviste, percepite e interpretate all'insegna della spontaneità assoluta: ne deriva una concezione dell'opera d'arte intesa come organismo in sé concluso, generato e tenuto insieme dalla capacità inventiva del suo creatore. Per i romantici, l'arte è soprattutto un'illusione: il riflesso di questa visione totalizzante è costituito dall'ironia, che ne evidenzia la natura fittizia e artificiale. Nella sua più matura evoluzione, l'ironia si fa veicolo del grottesco, nel senso di quell'atteggiamento volto a esaltare la ribellione contro la piatta normalità, le regole, le leggi morali. Del resto, i romantici prediligono gli eroi del negativo, segnati da qualche ineluttabile ed enigmatica anomalia che li rende diversi dagli altri esseri e li condanna alla distruzione e al fallimento. Accanto al ribellismo, un'ulteriore espressione dell'individualismo romantico è il titanismo, per cui si celebra il contrasto tra tragico ed eroico fra le generose aspirazioni della creatura alla conoscenza e alla felicità.
Evoluzione del Romanticismo: il filone realistico e quello fantastico. Da un punto di vista culturale, quella dei romantici fu una rivendicazione di grande estremismo. I romantici, infatti, asserirono che gli artisti erano i portavoce del loro tempo,in virtù della loro immaginazione creative, mediante cui potevano pervenire a un livello di comprensione capace di trascendere ogni indagine razionale e di far voce alle istanze, ai desideri, all'immaginario di un intero popolo. Attorno agli anni Quaranta dell'Ottocento, l'arte e la letteratura abbandonano le poetiche dell'individualismo sentimentale e si orientano verso la rappresentazione concreta, analitica e obiettiva, della vita contemporanea, colta nello sviluppo delle sue dinamiche sociali e politiche. Nasce così il filone realistico (il termine "Realismo" compare per la prima volta in Francia nel 1834), aperto alle esigenze di un mercato editoriale in progressiva espansione, che attraverso lo sviluppo della narrativa di consumo accoglie, tra i propri fruitori, il vaso pubblico dei non letterati. La scissione fra io e mondo viene interpretata dagli scrittori come contrasto fra ideale e reale, come denuncia della mancata corrispondenza fra valori e società: il romanzo diviene il veicolo privilegiato di queste istanze e l' "uomo borghese" ne è il nuovo protagonista, oltre che il principale destinatario. Rispetto all'ostentazione delle grandi idealità romantiche si impone una rappresentazione del mondo meno eroica ma più vera. Nei romanzi cominciano a delinearsi personaggi in crisi, oppure figure di protagonisti negativi che incarnano le nascenti tendenze alla scalata capitalistica al potere.
(dalla scissione romantica alla scoperta dell'inconscio). La dimensione del fantastico, in forza del quale l'avvertita percezione della frattura fra l'io e l'universo dei sensi, si problematizza attraverso la scoperta di profonde crepe interne alla coscienza stessa dell'uomo moderno.
Il quadro storico-politico. L'Europa, uscita dalla stagione cruenta e convulsa delle guerre napoleoniche che condizionarono l'avvio del XIX secolo, sembra ritornare agli assetti politici e sociali dell'antico regime. Il congresso, tenutosi a Vienna nel 1814-1815 fra i rappresentanti delle potenze vincitrici contro Napoleone, stabilisce un nuovo assetto politico basato sull'equilibrio dei poteri e sul ripristino dell'ordine politico-sociale preesistente alla parentesi rivoluzionaria e napoleonica. L'età della Restaurazione (1815-1830) coincide con lo sviluppo economico, civile e culturale di una società borghese sempre più agile e intraprendente, all'interno della quale maturano le premesse di un radicale processo di trasformazione del mondo, segnato da movimenti controversi di accelerazione e di ristagno che sfociano nella grande crisi continentale del 1848. Seguono anni di generale assestamento politico e sociale, durante i quali il trionfo dei singoli movimenti nazionali europei si associa all'affermazione delle classi più moderate e agiate.
(l'età ella Restaurazione, dal 1815 al 1830). All'indomani del tracollo di Napoleone (Waterloo, 1815), lo zar Alessandro I promuove il patto della Santa Alleanza fra la Russia, l'Impero d'Austria e la Prussia, nell'intento di ancorare le relazioni internazionali ai precetti della religione, in virtù dell'antica esistenza di un'Europa cristiana e in nome di una rinnovata solidarietà fra trono e altare. Il tentativo mira a consolidare le basi del potere assoluto messo in crisi dall'esperienza rivoluzionaria francese e dal conseguente avvento di Napoleone, e a riaffermare la funzione dell'aristocrazia come guida dei pesi attraverso la restaurazione di tutte le sovranità a partire dal 1789, in nome del principio di legittimismo.
La narrativa. La letteratura occidentale del XIX secolo assiste alla diffusione e al trionfo del genere romanzo. Nella sua forma moderna, esso comincia a svilupparsi nel Seicento, ma si afferma soltanto nel Settecento in maniera stabile, soprattutto in Inghilterra e in Francia. Modelli di carattere avventuroso o sentimentale (Robinson Crusoe, del 1719 di D. Defoe, o Pamela o la virtù ricompensata, del 1740-1741 di S. Richardson) incontrano il favore di un pubblico di ceto e di cultura medi, il quale si rispecchia e si identifica nell'intraprendenza e nella sensibilità che contraddistinguono i nuovi eroi e le nuove eroine dell'immaginario narrativo. Genere antinormativo e antielitario, pluralista e sperimentale, il romanzo diviene la forma della "moderna epopea borghese", in quanto sostituisce il tono eroico e la salda fiducia in uno stabile sistema di valori tipici dell'epica antica con i caratteri nuovi della modernità: è ridotto a prosa, quotidianità a volte banale in tragico conflitto con le tensioni ideali del soggetto. Cimentarsi con la multiforme realtà della società borghese significa sperimentare una varietà di stili, dal poetico all'umile, che ad essa meglio corrispondano. L'affermazione di una società di massa e la presenza di un'industria editoriale implicano, per lo scrittore, il continuo sforzo di giocare una delicata partita fra assunzione di responsabilità e di indirizzo civico e interessato cedimento alle richieste e alle logiche del mercato. Nelle grandi esperienze romantiche del romanzo storico, del racconto fantastico, del romanzo di formazione e del romanzo sociale e realistico si registra la fioritura e la seguente esplosione di una letteratura di consumo, articolata in veri e propri sottogeneri narrativi. Fra questi spiccano il romanzo sentimentale, contrassegnato da passioni oscure e travolgenti - come le opere delle sorelle Bronte - e il roman feuilleton o romanzo d'appendice, perché stampato a puntate in coda a giornali e periodici. Fondato su toni emotivamente forti, su continui colpi di scena e su contrapposizioni schematiche fra i personaggi, il romanzo d'appendice sorge in Francia attorno agli anni Trenta e annovera titoli popolari e fortunatissimi.
(il romanzo storico). Maturato da due istanze proprie della cultura romantica, quali l'interesse per lo studio del passato e il culto delle tradizioni nazionali, il romanzo storico, che mescola invenzione e fatti storici, s'innesta nel fecondo tronco della narrativa anglosassone gotica, che già aveva mostrato una decisa preferenza verso l'ambientazione medievale, quale scenario ideale per lo svolgimento di vicende sinistre e terrifiche. Mentre negli scrittori del Settecento sono attratti dall'eccentrica e singolare fenomenologia dell'età di mezzo, magica, oscura e irrazionale, quelli dell'Ottocento si dedicano alla ricostruzione fedele dell'epoca e del suo spirito. Si tratta della scoperta del fascino collettivo della storia, il cui volto risposa segretamente nei costumi e negli usi della gente, nella terra e nel paesaggio natii. I romanzieri influiscono così sugli storici e gli storici sui romanzieri: questi dettano un nuovo modo di scrivere la storia e quelli un nuovo modo di interpretarla.
(il romanzo del terrore, il racconto fantastico e il romanzo d'avventura). Espressione della variante più irrazionalistica dell'immaginario romantico, la tendenza al fantastico sembra oscillare nei suoi primi esiti tra forma lirica e forma narrativa. L'avvento delle opere del tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann e poi dell'americano Edgar Allan Poe segna la definitiva consacrazione della forma narrativa, preferibilmente nella variante breve del racconto fantastico, in cui i grandi