Farmacologia per Scienze Motorie: Donna, Farmaci e Sport

Slide dall'Università Niccolò Cusano su Elementi di Farmacologia per Scienze Motorie Modulo 6 Ud1 Donna Farmaci e Sport. Il Pdf esplora le peculiarità farmacologiche e fisiologiche della donna in relazione all'attività sportiva, trattando farmacocinetica, composizione corporea e ormoni, utile per lo studio universitario.

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ELEMENTI DI FARMACOLOGIA PER SCIENZE
MOTORIE Modulo 6 UD1 Donna farmaci e sport
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Introduzione

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Introduzione

Lo specifico femminile, che nasce da differenze biologiche e socio-culturali, mostra delle peculiarita' importanti

  • nell'ambito della sensibilita' ai farmaci
  • nell'ambito della vulnerabilita' agli effetti collaterali e avversi ai farmaci ed alle eventuali sostanze dopanti
  • nell'ambito delle modalita' di "somministrazione" di pratiche sportive (qualita' e quantita')
  • nell'ambito della tendenza agli infortuni
  • nell'ambito dell'eventuale uso di integratori o sostanze farmacologiche in accompagnamento alle pratiche sportive
  • nell'ambito dei potenziali benefici o rischi offerti dalla pratica sportiva

MENS INGENII VERBUM 2Introduzione Il disegno della sperimentazione di un farmaco e la valutazione dei risultati e' oggi oggetto di discussione anche alla luce delle differenze di genere. Parlare di genere e non di sesso indica la valutazione anche di una dimensione sociale e culturale che lo stato di salute-malattia della donna comporta e che implica un cambiamento di approccio complessivo, che parte dalla sperimentazione ed arriva al rapporto tra terapeuta e paziente. Una questione piu' generale e urgente riguarda tuttavia le differenze in ambito farmacologico che sempre piu' spesso si evidenziano tra uomini e donne e che sono all'origine di gravi problemi.

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Lo specifico femminile

Alcuni dati generali preliminari vanno considerati

  • oltre la meta' degli anziani ultra-sessantacinquenni sono donne, con numeri sempre in aumento
  • le donne tendono, secondo dati OSMED, ad ammalarsi piu' degli uomini, a trascorrere piu' anni in cattiva salute ed a consumare piu' farmaci e integratori (con significativi costi sociali e umani)
  • le donne tendono a consumare piu' integratori, spesso senza neanche informare il proprio medico
  • le donne piu' spesso degli uomini sono oggetto di multitrattamenti e sono vittime di interferenze farmacologiche e reazioni avverse; le ADR nelle donne, inoltre, tendono a presentarsi in forma piu' serie che negli uomini; sempre piu' spesso le donne adottano comportamenti a rischio (sedentarieta', tabagismo, alcolismo) che stanno facendo crescere d'importanza patologie un tempo soprattutto maschili.

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ADR nelle donne

Le ADR sono mediamente piu' frequenti e gravi nelle donne, come

  • gravi aritmie (es. torsione di punta) dovute a un intervallo QT normalmente piu' lungo nelle donne dopo la puberta' e variabile durante il ciclo, ed alle piu' probabili interazioni tra farmaci;
  • scompensi cardiaci (es. da chemioterapici)
  • fratture degli arti (es. da certi antidiabetici come tiazolidin-dioni)
  • allergie da antibiotici o sieri eterologhi
  • dismetabolismi (es. a causa di certi psicofarmaci)
  • depressione respiratoria ed altri effetti collaterali da oppiacei. Nelle donne sembrano piu' frequenti anche le patologie iatrogene (addirittura rilevanti quanto altre patologie croniche). Purtroppo i dati su ADR e patologie iatrogene sono probabilmente sottostimati a causa di una generale sottosegnalazione nell'ambito della farmacovigilanza.

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Differenze farmacocinetiche

Le differenze sono innanzitutto farmacocinetiche. Il peso corporeo e' mediamente inferiore di 10-20 kg rispetto agli uomini, con una altezza 10-15 cm inferiore. Donne e ragazze presentano una maggiore superficie corporea rispetto al peso corporeo. L'adipe femminile e' 1,75 volte superiore rispetto a quello maschile, con una percentuale circa 10 % maggiore; quindi si ha, nelle donne, una minore densita' corporea ed un maggior contenuto acquoso complessivo; esiste un rapporto bidirezionale tra grasso ed ormoni; gli ormoni determinano la distribuzione del grasso corporeo ma, in caso di una diminuzione > 12 % dell'adipe (es. a causa di intensi esercizi di resistenza) il ciclo mestruale si blocca (sia pure in modo reversibile); l'adipe infatti non svolge un semplice e passivo ruolo di deposito e di riserva energetica ma anche un non trascurabile sostegno alla biosintesi endogena di estrogeni; e'noto che il menarca si presenta solo se la frazione adiposa supera almeno il 17 % della massa corporea.

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Approfondimenti sulla farmacocinetica

Alcuni dati riguardanti la farmacocinetica vanno precisati ed approfonditi

  • varia nelle donne l'assorbimento gastrointestinale anche in rapporto ai cicli ormonali
  • puo' variare il flusso polmonare in rapporto all'eventuale stato di gravidanza
  • le albumine plasmatiche possono variare
  • nelle donne il metabolismo ossidativo cresce soprattutto durante certe fasi della vita riproduttiva, oltre a calare, come negli uomini, con l'avanzare degli anni; in generale varia presenza ed efficienza (anche in rapporto ai cicli ormonali) di isoenzimi responsabili del catabolismo dei farmaci
  • nelle donne rallenta (1/10) la velocita' di filtrazione glomerulare e l'escrezione renale

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Secrezione estrogenica e prestazione sportiva

Si ritiene che la secrezione estrogenica (dominante nella seconda fase del ciclo, con l'ovulazione), anche perche' accompagnata da quella androgenica, sia maggiormente favorevole alla prestazione sportiva, specialmente se coadiuvata da una buona parasimpaticotonia a livello del neurovegetativo; all'opposto la fase luteale, dominata dal progesterone, fa calare la capacita' della prestazione, con maggiore affaticabilita' psico-fisica e riduzione delle capacita' di attenzione e concentrazione. Tuttavia vedremo come l'intervento chimico e farmacologico sui cicli mestruai non sia una buona idea.

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Differenze farmacodinamiche

Entrando nel dettaglio si possono comprendere anche differenze nell'ambito farmacodinamico rispetto all'uomo

  • i cromosomi X femminili coinvolgono l'espressione di oltre un migliaio di geni, anche coinvolti nella risposta ai farmaci
  • i cicli ormonali, specialmente nella fascia di eta' tra 20 e 40 anni, possono incidere significativamente nella risposta ai farmaci in quanto gli ormoni 1. controllano il patrimonio genetico 2. modulano l'espressione e l'attivita' di diversi recettori di membrana interferendo sulla trasduzione dei segnali modulano processi infiammatori e la produzione di vari radicali liberi 3. interferiscono sulle funzioni del citoscheletro. Tutto questo non puo' non avere importanti conseguenze fisiologiche (e di risposta ai farmaci) nell'ambito del sistema nervoso, delle masse muscolari e della percezione del dolore.

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Verso una medicina di genere

Encefalo e differenze di genere

L'encefalo nella donna risulta di volume inferiore (circa 1/10) ma a parita' di neuroni e di numero di connessioni, probabilmente plasmato dalla attivita' ormonale; negli uomini sembrano piu' sviluppati i circuiti dopaminergici, il che potrebbe spiegare la maggiore propensione maschile a comportamenti

  • piu' aggressivi
  • piu' temerari.

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Specificita' encefaliche femminili in neuropsichiatria

In campo neuropsichiatrico va tenuto conto delle specificita' encefaliche nella donna determinate da

  • influenza ormonale sul neurosviluppo e sulla mediazione (neurosteroidi)
  • distribuzione ed entita' delle popolazioni neuroniche
  • tipo e numero di connessioni
  • flusso circolatorio cerebrale che possono servire a spiegare, ad esempio, 1. la diversa suscettibilita' delle donne a certe patologie mentali 2. la diversa risposta ai farmaci (es. antidepressivi triciclici o SSRI) 3. la vulnerabilita' verso eventuali effetti avversi.

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Ossa e influenza ormonale

Le ossa, a causa dell'influenza ormonale sullo sviluppo scheletrico (che risulta piu' accelerato rispetto all'uomo), risultano piu' leggere (circa 1/4 in meno rispetto all'uomo), meno mineralizzate (e piu' fragili) e con minore capacita' di carico (piu' elevato rischio di fratture); inoltre la perdita ossa nel corso della vita, soprattutto a carico delle ossa spongiose, e' maggiore rispetto all'uomo; si notano anche differenze di forma e dimensioni di alcune ossa o gruppi ossei (es. bacino) rispetto all'uomo. In generale si ritiene che l'osteoporosi sia legata, oltre che ad un deficit estrogenico, anche a deficit alimentari e sedentarieta'.

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Osteoporosi e donna atleta

Allenamenti agonistici protratti con elevati carichi di resistenza, anche in seguito al calo di livello estrogenico, possono favorire l'insorgenza di osteoporosi (e di fratture da stress); l'osteoporosi associata ad amenorrea (ipotalamica e funzionale) ed a deficit energetico alimentare (rispetto al grado di attivita' fisica) viene definita "triade della donna atleta" (puo'comportare disturbi del comportamento alimentare ed alterazioni subcliniche del ciclo mestruale) che richiede un tempestivo intervento del medico. Sembra che deficit nell'introito calorico (o digiuno) o allenamenti intensivi protratti possano in particolare portare ad un difetto nella fase luteale del ciclo.

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Allenamento e ciclo mestruale

In ogni caso al migliorare delle capacita' di resistenza con l'allenamento si puo' spesso assistere ad alterazioni del ciclo mestruale, con eventuale amenorrea primaria (se riguarda il menarca) o, piu' spesso, secondaria (interruzione dopo un periodo di cicli regolari). La prolattina, oltre ad accompagnare lo sviluppo del seno e l'allattamento nella fase riproduttiva, viene stimolata anche da forti e stressanti carichi di lavoro fisico, con inibizione del GnRH e alterazioni del ciclo mestruale.

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Forza, mobilita' articolare e rischio traumi

Se la capacita' di forza e' mediamente superiore nell'uomo, nella donna si puo' avere una maggiore mobilita' articolare a causa di una maggiore elasticita' ed estensibilita' (e minore densita') dei tessuti connettivi e dei legamenti, accompagnate da una migliore capacita' di rilassamento muscolare; il rischio traumi muscolo tendinei tuttavia e' quasi 10 volte maggiore (es. a carico del legamento crociato del ginocchio), anche in presenza di sollecitazioni relativamente modeste. La lassita' del tessuto connettivale, assieme al controllo glicemico, al fabbisogno di ossigeno ed alla termoregolazione peggiorano durante la gestazione e certamente sono tra i cambiamenti che non aiutano nella prestazione sportiva.

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