Documento di Università su FPLC Fast Protein Liquid Cromatography. Il Pdf descrive i principi di funzionamento, la strumentazione e le applicazioni di FPLC, per poi concentrarsi sull'elettroforesi, illustrando i meccanismi di migrazione delle molecole e i fattori che influenzano la loro corsa, con sezioni dedicate all'agarosio e alla poliacrilammide, per la materia Biologia.
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FLPC -> FAST PROTEIN LIQUID CROMATOGRAPHY E' una strumentazione meccanica, una cromatografia su colonna in fase liquida e viene utilizzata per purificare da una miscela eterogenea delle proteine . È una strumentazione utilizzata a scopi qualitativi e quantitativi , a scopi preparativi oltre che analitici. Il materiale viene caricato in una colonna ed è sufficiente da essere eluito in una quantità adeguata per caratterizzare la molecola. Quando abbiamo di fronte l'estratto grezzo e vogliamo purificare la proteina, posso purificarla proprio con FPLC perché ottengo una discreta quantità.
FPLC utilizza colonne in teflon , più resistenti del vetro e di piccole dimensioni. Le particelle della fase stazionaria non sono cosi piccole e questo porta lo svantaggio di non avere molti piatti teorici e quindi lo scambio tra le due fasi è minore e la risoluzione è bassa.
Il vantaggio è quello di poter lavorare a pressione leggermente più elevate rispetto a quelle atmosferiche ma non di molto perché le particelle sono più grandi e non resistono cosi tanto al flusso della fase mobile ed in più il sistema di pompe è meno potente perché non deve spingere moltissimo la fase mobile all'interno della fase stazionaria.
Lo strumento è fatto da un blocco principale costituito dal sistema di pompe che sono due A e B e che possono lavorare insieme o separatamente. Le pompe possono portare una certa pressione sul liquido, sulla fase mobile , che entra nella fase stazionaria ma senza arrivare a livelli esagerati di pressione. È sempre presente un raccoglitore di frazioni giallo che contiene una serie di buchi dove vengono inserite le provette ed è importante perché raccoglie ciascun tipo che esce dalla colonna cromatografica per poi ottenere tante provette quanti sono i picchi della cromatogramma ottenuto. Il cromatogramma è visibile sullo schermo del computer oppure può essere stampabile ed esiste una parte piccolissima che è la colonna di FPLC dove è presente un sistema di iniezione, il sistema di pompe che sta a monte dell'iniettore, della colonna cromatografica, del rivelatore e del raccoglitore di frazioni . Il liquido viene spinto dai contenitori nella fase mobile ,attraverso l'iniettore dove c'è il campione lo recupera , lo porta in colonna e poi viene fatta l'analisi con il rivelatore che segnerà un cromatogramma e ciascun picco verrà raccolto .
ELETTROFORESI Che cos'è l'elettroforesi ? Qualsiasi molecola che si sposta all'interno di un campo elettrico ( termine generale ) Il campo elettrico viene generato da due elettrodi con differenza di potenziale ( anodo e catodo ) ; deve essere presente la corrente e si usa, quindi, un elettrolita che contiene sale e che conduce la corrente da un polo all'altro, dal catodo all'anodo e viceversa. Quindi deve essere presente un contenitore che prende il nome di cella elettroforetica che deve essere piena di tampone ( chiamato tampone per elettroforesi) e che ha loscopo, essendo un elettrolita forte , di condurre la corrente attraverso il catodo - e l'anodo + che si trovano all'interno del contenitore e dove viene stabilita una differenza di potenziale. Le molecole , cosi, si spostano all'interno del campo elettrico a seconda della loro carica e c'è chi andrà verso l'anodo se è carico negativo e chi verso il catodo se è carico positivo .
Questo spostamento di molecole nel campo elettrico avviene su un supporto, posto tra i due elettrodi , in cui corrono spinte dal campo elettrico. Il supporto è del tutto inerte ed ha soltanto lo scopo di sostenere la corsa delle molecole che corrono nella fase liquida del supporto . Il supporto è di varia natura, organica o inorganica ma riesce ad impregnare del liquido che è la fase liquida. Qui Le molecole si spostano sempre in base alla loro carica .
Il campo elettrico è generato da un generatore ed è indicato con il simbolo E ed imprime una certa velocità di migrazione indicata con V alle molecole cariche indicate con la lettera q . Al variare del campo elettrico varia anche la velocità di migrazione delle molecole e le molecole si muovono più velocemente . Le molecole, però, devono essere cariche e la spinta è data dal prodotto del campo elettrico per la carica (E x q = forza di spinta) Le molecole che possono essere utilizzate nell'elettroforesi sono tutte quelle dotate di carica per cui, qualsiasi molecola dall'amminoacido , peptide, oligopeptide etc e questo perché in soluzione hanno un certo Ph.
Cosa potrebbe frenare invece la corsa della molecola ?
le proteine più grandi subiscono una forza frenante maggiore, sono le più impedite a correre e quindi subiscono rallentamento il supporto è una sorta di reticolo , i suoi pori possono essere piccoli o grandi e quindi limitare o meno lo scorrimento.
La velocità di migrazione ( v) della molecola dipende dalla forza che spinge la molecola e da quella che la trattiene : la molecola si muove tenendo conto di queste due forze. Nella realtà la forza di spinta è sempre maggiore rispetto alla forza che trattiene / frenante . Possiamo ricordarci questa formula che è la velocità di migrazione di una molecola che è v= E x q / f f = coefficiente frizionale che tiene conto delle 4 cose che ho elencato sopra Da questa formula si evince che la velocità elettroforetica è direttamente proporzionale a E x q e diversamente proporzionale alla forza frenante .Nella realtà ogni proteina è associata non tanto alla velocità di migrazione ma più alla mobilità elettroforetica e quindi ad ogni proteina è associata una velocità che dipende dalla velocità di migrazione e dal campo elettrico se sostituisco v= E x q / f / E = £ x q/ f x 1/E =q/f che è la mobilità elettroforetica che dipende dalla carica e dalla forza frizionale p = q/f
Prima abbiamo detto che se voglio far muovere le molecole più velocemente posso aumentare il campo elettrico e quindi si pensa che a questo punto dell'elettroforesi sparo il voltaggio a 200 e l'analisi , di conseguenza , sarà velocissima e le molecole correranno rapidamente perché sottoposte al campo elettrico e se poi, magari non ho molto tempo sparo il voltaggio a 1000. Nella realtà non funziona cosi' perché non posso permettermi di aumentare la differenza di potenziale di molto per via della legge di OHM che dice che l'intensità della corrente elettrica I è direttamente proporzionale al voltaggio per cui decido che voglio andare a 100 volt piuttosto che 200 o 300 , aumento la corrente e di conseguenza aumenterò anche la velocità delle molecole e la rapidità dell'analisi . Peccato , però, che la legge dica che il voltaggio sia direttamente proporzionale alla resistenza che, a sua volta, è direttamente proporzionale alla potenza che dissipa calore e che porterebbe a riscaldare il supporto cromatografico denaturando le proteine causando evaporazione della soluzione tampone con conseguente concentrazione degli ioni e rallentamento della velocità di migrazione . In tutto ciò aumenterebbe anche la temperatura ed oltre i 25-30 ℃ non posso condurre una elettroforesi e quindi devo usare un voltaggio molto basso con analisi che vengono fatte in tempo breve ma si tratta sempre di un'ora .
I supporti che vengono utilizzati sono tre
Tutti e tre i supporti sono di natura inerti , non reagiscono mai con il campione e devono essere imbevuti all'interno del tampone per elettroforesi . E' il tampone per elettroforesi che, impregnando il supporto, fa si che le proteine si spostino lungo le maglie del supporto in direzione del campo elettrico
ACETATO DI CELLULOSA : supporti inerte , viene ancora utilizzato come tipo di elettroforesi per la diagnosi di alcune patologie e viene usata per la separazione delle proteine plasmatiche , del siero . Sono strisce bianche ed è un materiale lucido, vengono venduti in pacchetti da 100 pezzi e ciascun foglietto può contenere un po' di campioni . Sono abbastanza flessibili e si impregnano con il tampone per elettroforesi ed , appunto, viene utilizzato ancora oggi per l'analisi delle proteine plasmatiche . In molti ospedali l'analisi delle proteine plasmatiche viene fatta in HPLC o con altre tecniche mentre in laboratori più piccoli viene utilizzato l'acetato di cellulosa.Viene presa la striscia di acetato e viene messa nella vaschetta elettroforetica che è piena di tampone. Il tampone è un elettrolita forte e la striscia di acetato di cellulosa viene posta tra i due elettrodi, tra l'anodo e catodo. La vaschetta è piena di tampone con Ph 8-8,5 perché tutte le proteine hanno una carica e variando il Ph varia la carica delle proteine portando anche a non avere l'elettroforesi di alcune . Poi l'operatore semina uno o due elettroliti di siero sulla membrana microcellulosa , in prossimità del catodo perché le proteine plasmatiche a PH 8,3 hanno una carica positiva e si spostano versi l'anodo che è negativo ( ad eccezione dell'albumina che ha ph 8,3 ed ha carica negativa e si sposta verso il catodo ). A questo punto viene acceso il voltaggio 6-8 volt ( voltaggio basso ) e si fa l'elettroforesi per circa 3 ore ; alla fine delle 3 ore si toglie la striscia dal supporto, la si fa asciugare e vengono colorate immergendole in un opportuno colorante . Dal colorante usciranno con il colore rosso di diverse intensità e laddove c'è una banda di colore rosso significa che è presente una proteina o una classe di proteine . Tanto più è rosso e tanta più proteina ho perché il colorante si lega molto di più . Nel disegno che avevamo visto il rosso intenso era per la presenza di albumina ed infatti è la proteina plasmatica più abbondante , e poi ci sono le alfa1 , alfa 2, beta e gamma immunoglobuline che hanno diversi ruoli e corrono verso l'anodo. La alfa hanno Peso molecolare maggiore , sono più grandi rispetto alle gamma, e fanno fatica a correre e si separano in base alla velocità che dipende , appunto , dal loro peso molecolare . Tanto più grandi sono tanto più fanno fatica a correre mentre tanto più piccole sono e tanto più facile sarà per loro correre Ad esempio le alfa 1 sono più grandi delle alfa2 ed hanno mobilità elettroforetica inferiore . Le beta sono più grandi delle gamma e dipendono dal loro peso molecolare ed anche loro hanno mobilità elettroforetica inferiore. Alla fine, siccome l'intensità del colore è proporzionale alla concentrazione delle proteine , si fa l'analisi per valutare la quantità delle proteine plasmatiche dove l'elettroferogramma converte l'intensità di colore in un picco ; è uno strumento che fa la foto alla lastra di acetato di cellulosa e li trasforma in intensità, in pixel, convertendolo poi in picchi . Quando ci sono in corso condizioni non fisiologiche ma patologiche i picchi possono modificarsi ed essere più bassi o più alti .
AGAROSIO : Viene utilizzato poco per le proteine ma viene usato per l'analisi degli acidi nucleici, DNA e RNA perché gli acidi nucleici contengono nella loro molecola dei gruppi fosfato carichi negativi che si muovono sempre verso il polo positivo ( catodo ) Non sono disponibili dei gel di agarosio già fatti perché deve essere fatto al momento o il giorno prima. È un gel perché ha la consistenza gelatinosa ed è abbastanza rigida da poterla lavorare.