Documento universitario di Psicologia su metodologia della ricerca e statistica. Il Pdf esplora concetti fondamentali come metodi qualitativi, variabili psicologiche, sistemi numerici ed empirici, indicatori di comportamento, processi di misurazione dei costrutti e statistica descrittiva, inclusi indici di dispersione e probabilità.
Ver más35 páginas
Visualiza gratis el PDF completo
Regístrate para acceder al documento completo y transformarlo con la IA.
I metodi qualitativi sono quei metodi che non fanno ricorso alla quantificazione, alla statistica e non riguardano i numeri. Sono quei metodi che ci permettono di avere degli aut put "testuali", quindi di avere una narrazione un testo che descrive quello che è successo durante la rilevazione ma, non ci permettono di quantificare questo risultato. Infatti questi metodi non si pongono come obiettivo quello di verificare le ipotesi e nemmeno di formulare delle leggi generali, ci permettono di analizzare le caratteristiche di un fenomeno e in base a quello sviluppare un'ipotesi che andrà testata in un successivo esperimento quantitativo.
Le variabili psicologiche sono quasi sempre variabili intensive che noi possiamo definire come costrutti cioè astrazioni teoriche che non possono essere osservati e che devono essere operazionalizzati e le definiremo quindi variabili latenti cioè variabili che possono essere inferite sulla base di una teoria del comportamento dell'individuo che necessitano di un sistema di misurazione creato a doc.
Per sistema numerico si fa riferimento all'insieme di «valori» assegnati ai dati raccolti, fa riferimento a delle convenzioni matematiche e a delle astrazioni numeriche. Ad esempio il sistema di riferimento potrebbe essere: un Insieme dei numeri Naturali compresi tra 0 e 100 (estremi inclusi) In questo caso sappiamo che i valori che fanno parte del nostro sistema saranno 101 numeri: 0, 1, 2, 3, 4, ... , 37, 100.
Per sistema empirico si fa riferimento all'insieme di «dati» raccolti e disponibile. Il processo di raccolta dati in psicologia è indispensabile perché permette di definire i costrutti psicologici sulla base (empirica appunto) di specifici domini di conoscenza e indagine. Se esaminiamo l'ottimismo lo facciamo empiricamente nel momento in cui raccogliamo dei dati per formare un sistema di riferimento rispetto alla realtà indagata.
I costrutti non sono direttamente osservabili per la loro misurazione si ricorre a dei modelli di misurazione (indicatori), ossia si misurano le modalità con cui il costrutto si rendemanifesto. L'osservazione partecipante ci permette di osservare un ambiente è un gruppo dall'interno l'osservatore sarà attivo nella vita quotidiana del gruppo che sta osservando per cui sarà necessario che ci sia prima dell'osservazione vera e proprio un periodo di integrazione in cui l'esaminatore dovrà farsi accettare dal gruppo per farsi che la sua presenza non sia vista come disturbante ma sia vista come normale, mentre l'osservazione a distanza invece viene fatta come dice la parola stessa dall'esterno Per cui il ricercatore non sarà parte attiva del gruppo ma lo guarderà e osserverà come si comporta in maniera distaccata senza intervenire in alcun modo.
Quando stiamo lavorando ad un progetto di ricerca si parte con la definizione di chi è coinvolto. Questa domanda è fondamentale sia nella ricerca pura, sia in quella applicata, sia nella valutazione di un progetto che non abbia velleità scientifiche perchè la risposta ci permette:
La POPOLAZIONE è l'intero insieme di persone/oggetti/comportamenti che hanno quell'insieme di caratteristiche.
Il CAMPIONE è un sottoinsieme della popolazione, tendenzialmente di dimensioni ridotte, ma avente le stesse caratteristiche e soprattutto bilanciato al suo interno allo stesso modo.
[Esempio: La "frutta" è la popolazione, "il cesto di frutta a casa mia" è un campione di piccole dimensioni. Ma questo campione è rappresentativo? cioè rispecchia le proporzioni dei vari tipi di frutta che ci sono al mondo? Non è detto! Quindi, se io so che la "frutta" come popolazione è composta al 30% di agrumi e nel mio cesto di 10 frutti ci sono 3 agrumi, allora è rappresentativo.]
Il costrutto è un concetto abbastanza vago potrebbe essere ad esempio l'empatia ho la memoria o magari concetti più piccoli come la memoria breve termine, però tutti concetti che per essere analizzati e valutati in maniera adeguata devono assumere un significato più preciso questo significato di solito deriva dalla teoria e dalle conoscenze scientifiche presente in letteratura in cui ogni autore fa riferimento quindi una volta che noi stabiliamo un significato preciso alla nostro costrutto possiamo passare alla fase successiva.
Questa fase viene detta di operazionalizazione e ci permette di passare dal significato che abbiamo dato al nostro costrutto alla definizione di variabile cioè di quelle misure che serviranno per valutare emisurare precisamente il nostro costrutto quindi possiamo definire praticamente quale strumenti andremo ad utilizzare per attuare la nostra misurazione questo processo è un processo fondamentale che deve essere fatto in maniera molto accurata anche qui sarà cura del ricercatore continuare a far riferimento alla teoria che avevo usato nel primo processo di definizione del costrutto per poter essere sicuro di usare degli strumenti adeguati.
Nella scala ordinale, sarà possibile svolgere anche le operazione di maggiore o minore Per cui potremmo oltre che dividere i valori osservati nei vari livelli della variabile avere anche la possibilità di ordinare questi livelli attraverso una dimensione comune
Che cosa è una scala di misura?
Il tipo di relazione che esiste tra i valori numerici corrispondenti agli attributi della variabile in esame.
Quando sul sistema empirico è definita la relazione di maggiore o minore, oltre a quella di uguaglianza, la scala che deriva dalla sua rappresentazione numerica è detta ordinale.
La scala ordinale è simile a quella nominale perchè consiste di categorie reciprocamente esclusive ed esaustive ma le diverse categorie sono ordinate gerarchicamente a seconda del valore che hanno rispetto alla proprietà considerata. Al livello di scala ordinale è possibile solo dire che, rispetto alla caratteristica misurata, un caso che in una graduatoria ha una posizione r, ha un valore più elevato rispetto ad una persona in posizione r -1, e che quest'ultima ha un valore più elevato rispetto ad una persona in posizione r-2.
In questa scala non è possibile quantificare la distanza tra il valore r e il valore r-1 e non è possibile dire se tra r e r-1 da un lato, ed r-1 e r-2 dall'altro vi sia la stessa distanza.
Il livello ordinale possiede, oltre all'esclusività, la proprietà di esprimere i valori in ordine di grandezza (ranking) e di confrontare le posizioni relative all'interno dei numeri assegnati ad una variabile. Così è, ad esempio, il livello di scolarità, all'interno del quale possiamo stabilire una gerarchia che, partendo dal valore più basso (1 = Analfabeta), raggiunga il valore massimo (8 = Specializzazione post-laurea o più di una laurea) attraverso gradi crescenti di scolarizzazione (p. es., 2 = Alfabeta, 3 = Terza elementare, 4 = Licenza elementare, 5 = Licenza media inferiore, 6 = Maturità, 6 = Diploma universitario, 7 = Laurea). È chiaro che il punteggio "3" indica un livello di scolarizzazione inferiore rispetto al punteggio "6" e questo ci consente di confrontare livelli diversi di una stessa variabile, ma non di stabilire l'entità della differenza tra i due livelli mediante un'operazione matematica: non si può, in altri termini, sottrarre la "Terza elementare" dalla "Maturità".
Le variabili possono essere diverse a seconda delle caratteristiche che andiamo ad analizzare avremmo quindi delle variabili definite qualitative che ci permettono di analizzare principalmente le caratteristiche e di far riferimento solo alle caratteristiche del nostro costrutto In oggetto, non avranno quindi le proprietà dei numeri se non l'unica informazione numerica di questa variabile potrebbe essere la quantità "definizione di due generi come due numeri "ma sarebbero solo delle etichette e non avrebbero nessun significato legato al valore numerico specifico Dei valori che andiamo ad usare.
Mentre le variabili quantitative ci permettono appunto di numerarlo e di avere delle informazioni numeriche più precise.
Variabile quantitativa: assume valori numerici
Continua: assume valori continui in un intervallo (altezza, peso, ecc.)
Discreta: assume valori discreti (numero di pazienti, numero di figli, ecc.)
Variabile qualitativa: assume valori non numerici
Ordinale: i dati sono in ordine (titolo di studio)
Nominale: uomo/donna, basso/medio/alto, ecc.
La scala nominale è quella che in genere permette solo di essere etichettata e quindi avere diversi livelli che possono essere distinti attraverso delle etichette. Le uniche operazioni che possiamo fare sui valori sono di confronto per capire se un valore è uguale o diverso da quello che stiamo prendendo in considerazione; "una variabile nominale prevede solo due livelli maschio o femmina che non sono numerabile non sono ordinabili e quindi potremmo usare al posto di maschio o femmina il numero uno e due ma questi avrebbero solo il valore di etichetta e nessun valore numerico effettivo quindi l'uno non verrebbe prima del due il due non sarebbe il doppio dell'uno." Potremmo solo dire se un soggetto è maschio o femmina non possiamo chiederci se il valore o se il genere è più alto o più basso rispetto a quello di un altro individuo quindi abbiamo solo la possibilità di eseguire operazioni di uguaglianza e disuguaglianza
La scala nominale rappresenta la forma più semplice di misurazione. Consiste nell'assegnare dei casi a gruppi o categorie, senza attribuire ad essi alcun genere di informazione quantitativa e nessun criterio di ordine. Infatti, le scale nominali non consentono di quantificare le differenze fra due individui appartenenti a categorie diverse
Per i dati a questo livello di scala si possono solo suddividere i referenti in categorie distinte, mutuamente esclusive ed esaustive: la scala nominale è un sistema di classificazione costituto da almeno due categorie dove ogni caso rientra solo ed esclusivamente in una categoria.
NB: Qualsiasi operazione di classificazione dà origine a una scala nominale
Nella scala a intervalli è possibile sommare e sottrarre tra di loro I numeri che fanno parte della stessa variabile quindi avremmo queste variabili in cui è possibile dividere gli elementi in categorie ordinare queste categorie secondo una scala è avere anche la possibilità e il fatto di sapere che queste variabili sono organizzate attraverso degli intervalli equivalenti perché come abbiamo detto ogni