Slide sulla Metodologia della Ricerca Scientifica. Il Pdf esplora la metodologia della ricerca scientifica in psicologia, coprendo statistica, metodo scientifico, contesti della scienza, disegni a misure ripetute e disegni fattoriali, utile per studenti universitari di Psicologia.
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Statistica: insieme di strumenti e tecniche che sono utilizzate per descrivere, organizzare e interpretare informazioni o dati. La psicologia è una scienza: le conclusioni scientifiche richiedono l'utilizzo della statistica. Senza la statistica non saremmo in grado di valutare ipotesi e trarre conclusioni rispetto ai fenomeni nel mondo (come le persone pensano, si comportano, provano e regolano le loro emozioni):
Utilizza il METODO SCIENTIFICO: approccio rigoroso che attraverso una serie di passaggi permette di ottenere conoscenze affidabili e verificabili sulla realtà.
SCIENZA:è un modo di ottenere conoscenze in base a osservazioni obiettive e sistematiche; PSICOLOGIA: studio del comportamento umano, delle funzioni psichiche e dei processi mentali; Gli psicologici cercano di rispondere a interrogativi che riguardano il comportamento, i pensieri, gli stati d'animo utilizzando il metodo scientifico. Il metodo scientifico fa riferimento alla maniera in cui vengono poste le domande di ricerca alla logica e ai metodi usati per ottenere delle risposte.
Due importanti caratteristiche del metodo scientifico sono:
La scienza si presenta in almeno tre contesti: storico, socio-culturale ed etico Gli psicologi possono intervenire a livello individuale (per esempio, con un intervento terapeutico per l'aggressività), familiare (per esempio, sul controllo esercitato dai genitori sull'utilizzo dei media da parte dei figli) e sociale (per esempio, con gli impegni per ridurre i programmi violenti nei canali televisivi). Per ottenere risposte attendibili, tuttavia, gli psicologi devono basarsi su ricerche progettate ed eseguite con cura.
La nascita ufficiale della psicologia è spesso datata 1879, anni in cui Wundt istituì un laboratorio di psicologi a Lipsia, in Germania. Con lo sviluppo dei metodi psicofisici (in particolare i lavori di Fechner) e dei metodi dei tempi di reazione per la comprensione della trasmissione nel sistema nervoso (in particolare i lavori di von Helmholtz), gli psicologici ritennero di poter misurare il pensiero stesso. Nel passaggio al XX secolo, l'enorme interesse per lo spiritismo e i fenomeni sensitivi rappresentò un forte ostacolo per l'emergere della psicologia scientifica: la gente riteneva che questi temi "della mente" rientrassero nel campo della psicologia, e cercava risposte scientifiche ai quesiti su chiaroveggenza, telepatia, comunicazione con i morti. Gli psicologi abbracciarono l'empirismo come strumento per progredire nella comprensione del comportamento umano. L'approccio empirico enfatizza l'osservazione diretta e la sperimentazione come strumento per rispondere alle domande. Utilizzando tale approccio, gli psicologi si focalizzarono sui comportamenti e sulle esperienze che potevano essere osservati direttamente. I primi psicologi erano interessati soprattutto alla percezione e alla sensazione. Agli inizi del XX secolo, gli psicologi negli Stati Uniti erano fortemente influenzati dall'approccio comportamentista introdotto da Watson: per i comportamentisti, gli unici dati rilevanti erano gli stimoli esterni e le risposte comportamentali, mentre la mente era considerata una sorta di "scatola nera", il cui funzionamento non interessava più di tanto. Con la pubblicazione del libro di Neisser Psicologia Cognitiva, nel 1967, la psicologia tornò al suo interesse per i processi mentali. A tutt'oggi la prospettiva cognitiva è ancora dominante all'interno della psicologia e i processi cognitivi sono stati l'oggetto principale delle neuroscienze. La rivoluzione informatica ha influenzato fortemente la psicologia cognitiva: con l'avvento dei computer, la "scatola nera" del comportamentismo venne rappresentata utilizzando la metafora del computer. Gli psicologi iniziarono a parlare di elaborazione, memorizzazione e recupero dell'informazione tra l'input (stimolo) e l'output (risposta). Oggi, nei laboratori di psicologia di tutto il mondo, la tecnologia informatica ha sostituito carte e penna nel misurare pensieri, sentimenti e comportamenti. Analogamente, il continuo miglioramento della tecnologia del brain imaging (per esempio, la fMRI, la risonanza magnetica funzionale) promuove la neuroscienza a importante disciplina all'interno dei campi della psicologia, della biologia e della chimica.
La scienza è influenzata non solo dal proprio contesto storico ma anche dai contesti sociale e culturale dominante: il contesto dominante è talvolta definito "zeitgeist" - lo "spirito del tempo". La ricerca ha un effetto sulla società ed è influenzata da essa. Il contesto sociale e culturale può influenzare ciò che i ricercatori scelgono di studiare, le risorse disponibili per supportare la loro ricerca e l'accettazione da parte della società dei loro risultati.La sensibilità degli psicologi alle preoccupazioni della società è una delle ragioni per cui la psicologia non si è sviluppata come scienza di laboratorio in senso stretto. Sebbene le indagini di laboratorio rimangano uno dei capisaldi della ricerca psicologica, gli psicologi e altri scienziati del comportamento fanno ricerca nelle scuole, nelle cliniche, nelle aziende e in altri ambiti diversi dal laboratorio, incluso Internet. Se riconosciamo che la scienza è influenzata dai valori sociali e culturali, un problema che rimane aperto è di chi sia la cultura che ha - o dovrebbe avere - un'influenza. Un potenziale problema può presentarsi quando cerchiamo di comprendere il comportamento di persone di una diversa cultura attraverso la struttura e la prospettiva della nostra cultura. Questo potenziale rischio di distorsione si chiama etnocentrismo. La ricerca cross-culturale è un mezzo per evitare di studiare solo una cultura dominante e per sottolineare che nel fare ricerca dobbiamo porre attenzione all'uso di prospettive culturali diverse dalla nostra.
I singoli scienziati e le iniziative collettive devono assicurare che il contesto etico in cui si sviluppa l'attività scientifica rispetti gli standard più elevati. La frode, le bugie e il travisamento non dovrebbero giocare alcun ruolo nella ricerca scientifica. Sia gli scienziati sia le istituzioni che li assumono competono per ottenere riconoscimenti in una partita che implica lavoro, denaro e reputazione. Una serie di azioni costituiscono delle violazioni all'integrità scientifica, tra cui la falsificazione di dati, il taglio, il resoconto non completo dei risultati di ricerca, il mancato riconoscimento a chi ha contribuito significativamente nelle ricerca, un uso improprio dei fondi per la ricerca, un trattamento non etico di persone e animali. Per istruire i ricercatori a una condotta corretta, e per aiutarli a districarsi tra le tante insidie etiche presenti, la maggior parte delle organizzazioni scientifiche ha adottato dei codici etici formali. La lista dei problemi etici sollevati dalla ricerca è lunga: perciò è oltremodo importante familiarizzare con i principi etici dell'AIP e con la loro applicazione all'inizio della propria attività di ricerca, e partecipare solo a ricerche che soddisfano gli standard più alti di integrità scientifica.
Un passo importante che uno studente di psicologia deve fare è imparare a pensare come un ricercatore: più di qualsisia altra cosa gli scienziati sono scettici; caratteristica importante del metodo scientifico in psicologia è infatti mantenere un atteggiamento scettico riguardo alle informazioni sulle cause del comportamento e dei processi mentali. I ricercatori non solo vogliono "vedere prima di credere", ma è probabile che vogliano vedere più volte, magari in condizioni scelte da loro stessi. Gli psicologi ricercatori riconoscono anche che la scienza è un'attività umana: le persone fanno errori e non ci si può sempre fidare delle deduzioni umane.Lo scetticismo porta gli scienziati a essere più cauti della maggior parte delle persone che non hanno una formazione scientifica. Imparare a pensare come un ricercatore consente di sviluppare due importanti abilità:
I ricercatori in psicologia pubblicano i risultati delle loro ricerche in riviste professionali che sono disponibili in forma stampata o elettronica. Un lettore critico debe essere in grado di selezionare la buona ricerca da quella scadente, individuare quali siano i risultati solidi e quali non siano stati ancora confermati. Un secondo problema riguarda il rischio che qualcosa della ricerca possa andare perso nel passaggio dei risultati dalla pubblicazione scientifica ai media: i resoconti dei media in genere sono riassunti della ricerca originale e quindi possono tralasciare aspetti importanti del metodo, dei risultati, o dell'interpretazione della ricerca. Non molto tempo fa ci fu un fenomeno, largamente pubblicizzato, noto come "effetto Mozart": erano molto comuni titoli come "la musica classica fa bene al cervello dei neonati"; i titoli catturavano l'attenzione della gente, soprattutto l'attenzione dei genitori. I media raccontavano che i genitori facevano ascoltare musica classica ai neonati allo scopo di aumentare l'intelligenza dei loro bambini. L'idea che l'ascolto della musica possa aumentare l'intelligenza dei neonati è intrigante: quando i media riportano notizie intriganti come questa, un buon primo passo è andare alla fonte originale della ricerca. In questo caso l'articolo originale era stato pubblicato da una delle riviste scientifiche più prestigiose, Nature. Rauscher Shaw e Ky descrivevano un esperimento in cui un singolo gruppo di studenti universitari ascoltava per 10 minuti un brano di Mozart, stava seduto in silenzio per 10 minuti o ascoltava delle istruzioni di rilassamento per 10 minuti prima di fare un test di ragionamento spaziale tratto da uno dei principali test di intelligenza, lo Stanford-Binet. La prestazione al test fu migliore dopo aver ascoltato Mozart rispetto alle altre due condizioni, ma l'effetto scomparve dopo 10-15 minuti. È meno probabile che le persone si lascino fuorviare se sono sufficientemente scettiche da porsi delle domande quando sentono o leggono resoconti di ricerche sui media e se sono sufficientemente competenti per leggere le ricerche attingendo alle fonti originali.