Il Sé, l'identità personale e sociale, Università della Svizzera Italiana

Slide dall'Università della Svizzera Italiana sul Sé, l'identità personale e sociale. La Pdf, adatta per l'Università in Psicologia, analizza come il sé si sviluppa attraverso autoconoscenza, comportamenti, reazioni altrui e confronti sociali, con un esempio sull'influenza familiare.

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Il Sé, l’identità personale
e sociale
Quindi riepilogando… Il
Il concetto di sé è linsieme di tutte le conoscenze che una persona possiede sulle proprie qualità
personali
Evolve ne tempo e nasce dalla combinazione di informazioni che derivano da fonti diverse di
autoconoscenza

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Il Sé, l'identità personale e sociale

Università della Svizzera italiana

U Quindi riepilogando ... Il sé Il concetto di se è l'insieme di tutte le conoscenze che una persona possiede sulle proprie qualità personali Evolve ne tempo e nasce dalla combinazione di informazioni che derivano da fonti diverse di autoconoscenza

Fonte di autoconoscenza

Comportamento Esco spesso con gruppi di amici

Pensieri e sentimenti Altre reazioni Confronti sociali A volte mi sento timido con gli estranei

Le persone mi dicono che sono l'anima delle feste

Il dover parlare in pubblico mi rende più ansioso di quanto succeda alla maggioranza delle persone

L Inferenza risultante Sono estroverso Sono timido Sono estroverso Sono timido Come sono veramente? (continua)

Fonte di autoconoscenza e coerenza

Comportamento Esco spesso con gruppi di amici

Pensieri e sentimenti Altre relazioni Confronti sociali 1 1 - Sono timido

Inferenza risultante Sono estroverso Sono timido Sono estroverso Come sono veramente?

Modo per raggiungere la coerenza

Accessibilità Memoria selettiva Focus sul tratto-chiave

In famiglia, la mia percezione di essere estroverso è particolarmente accessibile

Mi ricordo solo di occasioni in cui sono stato timido

Essere estroverso per me è d'importanza cruciale 1

Concetto di sé come tímido

Concetto di sé come estroverso

Figura 4.2 Riconciliare le incongruenze: la Il dover parlare in pubblico mi formazione di un concetto di sé rende più ansioso di quanto non succeda alla maggioranza delle persone coerente Abbiamo vari modi per conciliare le contraddizioni nel pro- cesso che porta alla formazione di un concetto di sé stabile. Persone diverse scelgono strategie diverse fra queste alternative.

Concetto di sé risultante Concetto di sé come estroverso

A volte mi sento timido con gli estranei

Le persone mi dicono che sono l'anima delle feste

Il sé

Un estratto di un famoso Neuroscienziato ...

è un neurologo, neuroscienziato, psicologo e saggista portoghese. Ha compiuto importanti studi sulle basi neuronali della cognizione e del comportamento. https://www.youtube.com/watch?v=c8R5fVPfJ6o

Il sé durante lo sviluppo

Università della Svizzera italiana

Fonte di autoconoscenza

Comportamento Pensieri e sentimenti A volte mi sento timido con gli estranei

Altre reazioni Confronti sociali Esco spesso con gruppi di amici

Le persone mi dicono che sono l'anima delle feste

Il dover parlare in pubblico mi rende più ansioso di quanto succeda alla maggioranza delle persone 1

Inferenza risultante Sono estroverso Sono timido Sono estroverso Sono timido Come sono veramente? (continua)

Il sé durante lo sviluppo: l'influenza materna

Ad esempio: Un bambino si comporta in un certo modo La mamma inizia a rappresentarsi il bambino come «fragile», bisognoso di protezione >Ne parlerà in questi termini con gli altri >Metterà in luce certi aspetti >Darà rimandi al bambino in questo senso >Creerà una cornice di possibilità di azione Le sue interazioni col bambino sono particolarmente significative

  1. Dense di valore emotivo e relazionale
  2. Molto stabili nel tempo
  3. Entro una limitata varietà di contesti

Il bambino, a sua volta comincia a comportarsi in un modo che dipende da come la mamma lo vede, pensa che la mamma lo consideri fragile e questo lo influenza (looking glass) Ha importanza anche quello che noi pensiamo che gli altri pensino di noi, che sia vero o no

L'effetto Pigmalione

Università della Svizzera italiana

Robert Rosenthal nel 1968 ideò negli anni sessanta un esperimento nell'ambito della psicologia sociale

Domanda di ricerca: In un anno, i bambini verso cui si nutrono le più alte aspettative, ottengono risultati significativamente migliori rispetto al campione di controllo?

L'effetto Pigmalione in classe

650 alunni di una scuola elementare 18 maestre Prima dell'inizio dell'anno scolastico gli studenti furono sottoposti a test e valutazioni di vario tipo sulle loro competenze cognitive e prestazioni. Questi test servivano a misurare il livello di partenza, ma: le maestre riceverono i nomi (in realtà estratti a sorte) degli studenti «particolarmente dotati» dai quali ci si poteva aspettare una «fioritura» intellettiva nei mesi a venire -> La differenza esisteva solo nella testa delle insegnanti ma ha influenzato il loro modo di vedere i bambini e quindi di comportarsi nei loro confronti.

L'effetto Pigmalione in classe: guadagni di QI

Figure 1 GAINS IN TOTAL IQ IN SIX GRADES . Control Group Experimental Group 30 27.4 27 24 21 17.5 17.4 IQ Gain (Points) 18 16.5 15 12.0 12 -10.7 10.0 9 7.0 5.6 $.0 - 5.0 6 3 - 2.2 - First Second Third Fourth Fifth Sixth Grades

L'effetto Pigmalione in classe: percentuali di guadagno

Nelle prime due classi, i risultati dei bambini indicati come più dotati sono stati molto più alti (crescita di QI)-> effetto dell'età. Perchè?

Figure 2 PERCENTAGES OF FIRST AND SECOND GRADERS GAINING TEN, TWENTY, OR THIRTY TOTAL IQ POINTS Control Group Experimental Group 80 79 70 Percentage of Children Gaining 60 49 50 47 40 19 30 21 20 10 5 0 10 IQ Points 20 1Q Points 30 IQ Points

Pigmaglione in classe: spiegazioni

Alcune spiegazioni:

  • I bambini più piccoli sono più influenzabili .
  • Gli insegnanti non hanno la possibilità di basarsi sull'esperienza pregressa .
  • I bambini non hanno una pregressa esperienza di se in un contesto scolastico

La profezia che si auto-avvera

È il processo per cui le aspettative di una persona rispetto a un'altra diventano realtà, poiché evocano in quest'ultima comportamenti che confermano le aspettative della prima Si tratta quindi di una inconsapevole e sottile influenza sociale È inconsapevole da parte di chi ha le aspettative e anche da parte di chi vi si adegua Questo è un chiaro esempio di cosa si intende dicendo che la realtà sociale è costruita Ovviamente le aspettative altrui possono essere anche solo immaginate

Autostima

  • È il segnale di «come ce la stiamo cavando» mettendo in gioco quella configurazione di talenti, abilità o debolezze
  • È una valutazione di me complessiva che riguarda il grado in cui raggiungo determinati obiettivi di vita per noi importanti, fra i quali spiccano l'essere accettati o rifiutati dagli altri
  • La complessità del nostro sé, e cioè la ricchezza di aspetti del sé originati da esperienze variate e multiformi, è un elemento importante da considerare
  • Un'esperienza può infatti avere un impatto variabile sulla persona a seconda della complessità del sé. Un insuccesso professionale assume più o meno importanza in relazione alla sua rilevanza nell'intero panorama dei diversi aspetti del sé. L'insuccesso è diluito dalla presenza di altri ambiti altrettanto importanti?

L'autostima: valutazione positiva o negativa di sé

Le nostre valutazioni su nostro sé sono complesse e sfaccettate ·Posso essere un bravo studente, ma un pessimo cantante (in un caso avro' una buona autostima e nell'altra pessima ·Alcune dimensioni del sé sono piu' rilevanti di altre ·Il criterio di rilevanza puo' variare da persona a persona (per qualcuno è il successo professionale, per altro quello personale, ecc) ·Il livello di autostima predice il tipo di attività in cui impegneremo e spesso il risultato (es: con un livello di autostima basso, difficilmento applicheremo per un lavoro prestigioso) ·L'appartenenza ad alcuni gruppi sociali ritenuti di alto status aumenta l'autostima

Schema di sé

  • Conoscere la nostra personale configurazione di talenti, abilità o debolezze nei vari ambiti della vita è utile per la padronanza e per la capacità di adattamento
  • Tuttavia, in parallelo, ognuno di noi cerca di formare uno schema di sé, ciò che rimane costante, le nostre qualità fondamentali, sia positive che negative
  • Queste qualità, segnano ciò che siamo nelle diverse situazioni e che ci caratterizza profondamente. Sono gentile, disponibile, rispettoso, affidabile, sospettoso, irascibile, sensibile ...

Identità personale

l'individuo "costruisce" la propria identità sulla base dalla propria concezione del se. IDENTITA' PERSONALE (narrazione sul SE') La rappresentazione che abbiamo sulla nostra identità appare in rapporto ad un'esperienza profonda di riflessione su di sé, sulla propria storia, sulle proprie speranze e progetti a cui si associano linee d'azione fondate su esigenze di coerenza personale

Identità sociale

IDENTITA' SOCIALE All'altro il sentimento di identità è fortemente influenzato dalla consapevolezza che l'individuo ha di appartenere ad un determinato gruppo Alla base del processo di costruzione dell'identità sociale stanno due processi fondamentali:

  • appartenenza
  • differenziazione

Entrambi entrano in funzione attraverso il riconoscimento dell'altro

Identità sociale: dinamiche dell'appartenenza

Esse si attuano a livello di gruppi e categorie sociali

  • appartenenze per nascita (categorie sociali), che l'individuo lo voglia o no (genere, ceto socio-economico-culturale)
  • appartenenze per scelta (gruppi sociali): cambiano in relazione a specifici momenti dello sviluppo (dal gruppo dei pari ai gruppi politici, religiosi, culturali)

Identità digitale

Il mondo digitale permette agli utenti di mettere in atto due processi (Matviyenko, 2010):

  • la ri-definizione dell'identità
  • la ri-creazione del sé

Identità digitale: aspetti della personalità

l'identità individuale è formata da aspetti differenti della personalità (Jerry e Tavares-James, 2012):

  • un sé reale
  • uno virtuale

il bisogno di appartenere al gruppo ?

Identità Personale Identità Digitale Identità Identità Sociale

Identità digitale: cosa succede con i «Likes»?

61 ragazzi, età media = 13 - 21 anni (Mage = 18.2). O Lauren E Sherman, Leanna M Hernandez, Patricia M Greenfield, Mirella Dapretto, What the brain 'Likes': neural correlates of providing feedback on social media, Social Cognitive and Affective Neuroscience, Volume 13, Issue 7, July 2018, Pages 699-707, https://doi.org/10.1093/scan/nsy051

Dati: Aree del piacere

Z 5 RICEVUTI Lauren E Sherman, Leanna M Hernandez, Patricia M Greenfield, Mirella Dapretto, What the brain 'Likes': neural correlates of providing feedback on social media, Social Cognitive and Affective Neuroscience, Volume 13, Issue 7, July 2018, Pages 699-707, https://doi.org/10.1093/scan/nsy051

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