Sociologia dei Servizi Educativi: welfare, inclusione sociale e robotica

Documento universitario sulla Sociologia dei Servizi Educativi, esplorando modelli di welfare, inclusione sociale e robotica educativa. Il Pdf discute i concetti di cura, le sue fasi e i luoghi in cui si manifesta, con un focus sulla disabilità e le sue implicazioni sociali, includendo una panoramica storica del welfare e il modello di Schalock.

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53 pagine

SOCIOLOGIA DEI SERVIZI EDUCATIVI
lunedì martedì mercoledì 12.00-14.00 aula 8
modelli di welfare nazionale e locale
inclusione sociale di persone con disabilità
inclusione sociale araverso la roboca educava (saper proporre strategie socio-educave)
programma d’esame prima parte: modelli di welfare manuale + roboca educava + disabilità
Modelli di welfare. Una discussione crica. 2020 Morozzi e Prandini
Persone, processi e contes inclusivi. Il Centro Diurno del CISA As Sud come spazio di conquista umana e
sociale. 2021 Gallina e Ameglio
La società dei robot. 2021 Grimaldi
esame scrio su moodle con 4 domande aperte + progeo educavo (rigenerazione dei servizi che possono
portare un valore aggiunto) + esercitazioni
18-19-20 dicembre esame scrio
LEZIONE 1
Persone, processi e contesinclusivi. Il Centro Diurno del CISA As Sud come spazio di conquista umana e
sociale
La condizione della disabilità non si congura solo come una quesone sica, mentale o sensoriale, ma
coinvolge tuo l'individuo, nella sua soggevità e nelle relazioni sociali. Si traa di una temaca che riguarda
tu: nelle nostre società, forse ancor più che in quelle del passato, da i pericoli e le condizioni di vita cui
siamo espos, ciascuno di noi potrebbe esserne colpito. Osservare tale condizione in un'accezione sociologica
signica anche indagare l'immagine sociale e le valenze culturali, morali, scienche ed economiche che si
aribuiscono comunemente alla persona con disabilità. Se le dierenze psicosomache, organiche e
funzionali, esteche e comportamentali possono suscitare reazioni emove originate da meccanismi di
difesa, la disabilità stessa non può che essere intesa come un indicatore di incapacità che impedisce
l'assunzione di responsabilità e comporta pertanto una condizione di dipendenza. Il volume, nato dalla
sinergia di persone, en, contribu disciplinari e professionali diversi, fa emergere il valore delle dierenze
sia sul piano teorico, sia su quello sociale e operavo. La prima parte comprende saggi di studiosi e docen
universitari relavi al binomio educazione/disabilità, la seconda si soerma sui processi normavi e
istuzionali che hanno precorso la realtà socio-educava del Centro Diurno Socio-Terapeuco Riabilitavo del
CISA As Sud, mentre la terza parte presenta i da oenu tramite una ricerca sul campo, i cambiamen di
roa dovu alla situazione pandemica e, inne, la raccolta iconograca relava alla vita quodiana e alle
avità oerte dal Centro stesso, interpretata secondo la prospeva della sociologia visuale. Il Centro si
connota come una realtà dai signica molteplici, che possono trovare il loro spazio di comprensione nei
desnatari, beneciari di interven; negli operatori, professionis capaci di orientare le proprie atudini e
competenze a scopi educavi; nel territorio, luogo privilegiato per la diusione di una cultura dell'inclusione
araverso la realizzazione di proge signicavi e di buone prassi.
Edgar Morin nel suo ulmo saggio Cambiamo strada-le 15 lezioni del coronavirus, auspica che la crisi
planetaria dovuta al covid possa creare un nuovo modo di pensare e di agire e induca quindi un cambiamento
di roa, un cambio di paradigma.
verso una società della cura: dove si riscopre la centralità dei beni comuni per favorire una rinegoziazione dei
modelli e dei rappor di forza su cui si fondano i nostri sistemi sociali. Tale società della cura richiede la
predisposizione di forme di tutela da orire a chi adempie alle funzioni di cura, come per esempio la gura
dell’educatore, al ne di consenre una migliore organizzazione dei tempi di cura e di progeualità, nalizza
a produrre ee beneci in diverse sfere dell’esistenza. Tronto conferisce alla cura un signicato riparavo,
denendola un’avità che deve includere tuo ciò che consente di mantenere, connuare e riparare i
percorsi di vita di ogni individuo. Per favorire questa società sono necessari perciò interven di cura e di aiuto
personalizza e quindi più essibili ed ecaci in modo da promuovere anche un’azione educava. Il processo
educavo deve quindi basarsi sullo sviluppo del pensiero crico verso la realtà, per permeere all’individuo
di viverci e di modicarla.
l’eca della cura si arcola in 4 fasi
1) interessarsi a: cioè la capacità di guardare dalla prospeva di chi ha bisogno
2) prendersi cura di: l’assunzione di responsabilità per assicurarsi che i bisogni siano soddisfa
3) prestare cura: far riferimento alla qualità morale nel lavoro di cura
4) ricevere cura: una risposta dalla persona della quale si è preso cura
avere cura: Vuol dire ricondurre l’altra persona al suo progeo esistenziale = educare (nella sua accezione di
ao intenzionale volto a facilitare nell’altro l’esercizio responsabile della propria libertà e della scelta)
i luoghi della cura possono essere:
sistema formale di aiuto che comprende insegnan, psicologi, medici, educatori e assisten sociali
sistema informale di aiuto come paren e amici, volontari
curare e prendersi cura fanno riferimento a 2 prospeve:
una prospeva sanitaria/medica (curing) l’enfasi è posto sul processo terapeuco, obievi curavi,
bisogni immedia e l’enfasi è posta sulla diagnosi e la cura;
una prospeva educava (caring): processo educavo. gli obievi educavi sono legaai prcessi
decisionali e l’enfasi è posta sulla prevenzione e sulla promozione del benessere
cosa serve per il posto covid? non la normalità, ma un nuovo sistema di pensiero che tenga conto della
complessità della vita e delle interazioni per riprogeare le nostre esistenze. In questo periodo la pandemia
ha enfazzato forme di fragilità che possono evocare comportamencome consumo eccessivo dei media,
limitazione dei movimen sici, alterazioni delle abitudini alimentari, del ritmo sonno-veglia e della cura di
sé. La maggiore esposizione ai social media, l’isolamento e la quarantena aumentano la tendenza a
rimuginare sull’informazione. Di conseguenza, nelle situazioni di vulnerabilità in cui agisce, l’educatore ha il
compito di far rieere i sogge sulla necessità di riconoscere e di adaarsi alle varie esigenze situazionali,
proponendo nuove strategie di comportamento rispeo a quelle che compromeono l’equilibrio tra le
diverse sfere personali e sociali della vita, al ne di imparare a gesre l’incertezza.
MAPPARE LE FRAGILITA
Le drammache vicende del Coronavirus ci hanno insegnato l’importanza di conoscere i livelli e le mappe di
fragilità della salute degli italiani. Si comincia col delineare sulla carta del territorio aree di popolazione
anziana ultraseantenne, dove tue queste fragilità si sommano creando fragilità di salute e sociale. Si
stabiliscono gli indicatori di questa potenziale fragilità. Un lavoro che non può essere fao soltanto dagli
stasci; richiede infa anche il coinvolgimento degli operatori sociali presen nel territorio, degli insegnan

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SOCIOLOGIA DEI SERVIZI EDUCATIVI

lunedì martedì mercoledì 12.00-14.00 aula 8

  • modelli di welfare nazionale e locale
  • inclusione sociale di persone con disabilità
  • inclusione sociale attraverso la robotica educativa (saper proporre strategie socio-educative)

Programma d'esame

programma d'esame prima parte: modelli di welfare manuale + robotica educativa + disabilità

Modelli di welfare. Una discussione critica. 2020 Morozzi e Prandini

Persone, processi e contesti inclusivi. Il Centro Diurno del CISA Asti Sud come spazio di conquista umana e sociale. 2021 Gallina e Ameglio

La società dei robot. 2021 Grimaldi

esame scritto su moodle con 4 domande aperte + progetto educativo (rigenerazione dei servizi che possono portare un valore aggiunto) + esercitazioni

18-19-20 dicembre esame scritto

LEZIONE 1

Persone, processi e contesti inclusivi: Il Centro Diurno del CISA Asti Sud

Persone, processi e contesti inclusivi. Il Centro Diurno del CISA Asti Sud come spazio di conquista umana e sociale

La condizione della disabilità non si configura solo come una questione fisica, mentale o sensoriale, ma coinvolge tutto l'individuo, nella sua soggettività e nelle relazioni sociali. Si tratta di una tematica che riguarda tutti: nelle nostre società, forse ancor più che in quelle del passato, dati i pericoli e le condizioni di vita cui siamo esposti, ciascuno di noi potrebbe esserne colpito. Osservare tale condizione in un'accezione sociologica significa anche indagare l'immagine sociale e le valenze culturali, morali, scientifiche ed economiche che si attribuiscono comunemente alla persona con disabilità. Se le differenze psicosomatiche, organiche e funzionali, estetiche e comportamentali possono suscitare reazioni emotive originate da meccanismi di difesa, la disabilità stessa non può che essere intesa come un indicatore di incapacità che impedisce l'assunzione di responsabilità e comporta pertanto una condizione di dipendenza. Il volume, nato dalla sinergia di persone, enti, contributi disciplinari e professionali diversi, fa emergere il valore delle differenze sia sul piano teorico, sia su quello sociale e operativo. La prima parte comprende saggi di studiosi e docenti universitari relativi al binomio educazione/disabilità, la seconda si sofferma sui processi normativi e istituzionali che hanno precorso la realtà socio-educativa del Centro Diurno Socio-Terapeutico Riabilitativo del CISA Asti Sud, mentre la terza parte presenta i dati ottenuti tramite una ricerca sul campo, i cambiamenti di rotta dovuti alla situazione pandemica e, infine, la raccolta iconografica relativa alla vita quotidiana e alle attività offerte dal Centro stesso, interpretata secondo la prospettiva della sociologia visuale. Il Centro si connota come una realtà dai significati molteplici, che possono trovare il loro spazio di comprensione nei destinatari, beneficiari di interventi; negli operatori, professionisti capaci di orientare le proprie attitudini e competenze a scopi educativi; nel territorio, luogo privilegiato per la diffusione di una cultura dell'inclusione attraverso la realizzazione di progetti significativi e di buone prassi.

La società della cura e l'etica della cura

Edgar Morin nel suo ultimo saggio Cambiamo strada-le 15 lezioni del coronavirus, auspica che la crisi planetaria dovuta al covid possa creare un nuovo modo di pensare e di agire e induca quindi un cambiamento di rotta, un cambio di paradigma.verso una società della cura: dove si riscopre la centralità dei beni comuni per favorire una rinegoziazione dei modelli e dei rapporti di forza su cui si fondano i nostri sistemi sociali. Tale società della cura richiede la predisposizione di forme di tutela da offrire a chi adempie alle funzioni di cura, come per esempio la figura dell'educatore, al fine di consentire una migliore organizzazione dei tempi di cura e di progettualità, finalizzati a produrre effetti benefici in diverse sfere dell'esistenza. Tronto conferisce alla cura un significato riparativo, definendola un'attività che deve includere tutto ciò che consente di mantenere, continuare e riparare i percorsi di vita di ogni individuo. Per favorire questa società sono necessari perciò interventi di cura e di aiuto personalizzati e quindi più flessibili ed efficaci in modo da promuovere anche un'azione educativa. Il processo educativo deve quindi basarsi sullo sviluppo del pensiero critico verso la realtà, per permettere all'individuo di viverci e di modificarla.

l'etica della cura si articola in 4 fasi

  1. interessarsi a: cioè la capacità di guardare dalla prospettiva di chi ha bisogno
  2. prendersi cura di: l'assunzione di responsabilità per assicurarsi che i bisogni siano soddisfatti
  3. prestare cura: far riferimento alla qualità morale nel lavoro di cura
  4. ricevere cura: una risposta dalla persona della quale si è preso cura

avere cura: Vuol dire ricondurre l'altra persona al suo progetto esistenziale = educare (nella sua accezione di atto intenzionale volto a facilitare nell'altro l'esercizio responsabile della propria libertà e della scelta)

Luoghi della cura e prospettive

i luoghi della cura possono essere:

  • sistema formale di aiuto che comprende insegnanti, psicologi, medici, educatori e assistenti sociali
  • sistema informale di aiuto come parenti e amici, volontari

curare e prendersi cura fanno riferimento a 2 prospettive:

  • una prospettiva sanitaria/medica (curing) l'enfasi è posto sul processo terapeutico, obiettivi curativi, bisogni immediati e l'enfasi è posta sulla diagnosi e la cura;
  • una prospettiva educativa (caring): processo educativo. gli obiettivi educativi sono legati ai prcessi decisionali e l'enfasi è posta sulla prevenzione e sulla promozione del benessere

Il post-covid e la gestione dell'incertezza

cosa serve per il posto covid? non la normalità, ma un nuovo sistema di pensiero che tenga conto della complessità della vita e delle interazioni per riprogettare le nostre esistenze. In questo periodo la pandemia ha enfatizzato forme di fragilità che possono evocare comportamenti come consumo eccessivo dei media, limitazione dei movimenti fisici, alterazioni delle abitudini alimentari, del ritmo sonno-veglia e della cura di sé. La maggiore esposizione ai social media, l'isolamento e la quarantena aumentano la tendenza a rimuginare sull'informazione. Di conseguenza, nelle situazioni di vulnerabilità in cui agisce, l'educatore ha il compito di far riflettere i soggetti sulla necessità di riconoscere e di adattarsi alle varie esigenze situazionali, proponendo nuove strategie di comportamento rispetto a quelle che compromettono l'equilibrio tra le diverse sfere personali e sociali della vita, al fine di imparare a gestire l'incertezza.

MAPPARE LE FRAGILITA'

Le drammatiche vicende del Coronavirus ci hanno insegnato l'importanza di conoscere i livelli e le mappe di fragilità della salute degli italiani. Si comincia col delineare sulla carta del territorio aree di popolazione anziana ultrasettantenne, dove tutte queste fragilità si sommano creando fragilità di salute e sociale. Si stabiliscono gli indicatori di questa potenziale fragilità. Un lavoro che non può essere fatto soltanto dagli statistici; richiede infatti anche il coinvolgimento degli operatori sociali presenti nel territorio, degli insegnanti delle scuole elementari e medie, dei gruppi di volontariato e direttamente dei cittadini interessati, che devono scoprire e condividere i propri dati e quelli della comunità di riferimento. Le mappe devono poi essere arricchite dalle narrazioni. Bisogna ascoltare e saper ascoltare. Ascoltare la gente, costruite le mappe, ascoltate le narrazioni, si comincia a progettare qualcosa e il termine che più piace è co-progettazione. Questa è la sfida a cui vuole rispondere un modo diverso di 'fare welfare'. C'è la comunità, che non è più un soggetto indistinto, ma vive in tanti piccoli gruppi. C'è la tecnologia per comunicare in modi sempre più straordinari. C'è una quantità enorme di dati e informazioni, disponibili per tutti. C'è l'economia che si incontra con nuovi progetti di promozione del lavoro. Ma c'è soprattutto la gente, ci sono le persone, che si parlano e si confrontano ricostruendo, dopo la paura è l'emergenza sanitaria, una nuova riflessività rivolta al cambiamento. Poi c'è l'Istituzione Locale, E infine c'è il progetto che è una sintesi di tutto questo, costruito con la voce di tante persone.

Politiche pubbliche e sociali

confrontarsi con le politiche pubbliche e sociali

  • le politiche pubbliche: corsi di azione volti a risolvere problemi di rilevanza collettiva
  • politica sociale: insieme di azioni e programmi realizzati dallo stato. spesso in collaborazione con altri soggetti, quali le famiglie o il terzo settore, finalizzati alla sicurezza e alla tutela sociale. Include tutte le disposizioni e le misure volte a risolvere o alleviare situazioni di bisogno o disagio a livello individuale e collettivo e a favorire il benessere dei gruppi più fragili della società. le principali politiche sociali sono: politiche pensionistiche; politiche del lavoro (rischio disoccupazione); politiche sanitarie (rischio malattie e bisogni sanitari connessi); politiche di assistenza sociale (povertà economiche, perdita autosufficienza)

Concetti di bisogno e rischio

il concetto di bisogno connota una carenza, la mancanza di qualcosa di importante e al tempo stesso un oggetto o un bene mancante o necessario per sopperire o rimediare alla mancanza.

La nozione di rischio connota invece l'esposizione a determinate eventualità che possono accadere e che, quando colpiscono, producono effetti negativi e generano dunque bisogni.

Bisogni e rischi costituiscono delle sfide per le condizioni di vita degli individui.

DEFINIRE IL WELFARE

dal punto di vista epistemologico significa stato di benessere, tradotto in italiano con la locuzione stato assistenziale (che ha preso una sfumatura negativa) o con stato sociale, adoperata per la prima volta in gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale. si indicava l'insieme delle situazioni in cui lo stato interviene nell'ambito dell'economia di mercato, per garantire l'assistenza e il benessere dei cittadini modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi genera dalle forze del mercato stesso, in modo tale da assicurare a tutte le categorie sociali (per mezzo di servizi pubblici, prestiti, benefici fiscali, controllo del mercato immobiliare e lavorativo) un tenore di vita minimo, la sicurezza di sopravvivenza in situazioni di emergenza (catastrofi naturali, guerre, e sim.) e per categorie particolarmente disagiate, l'accesso ai servizî fondamentali (istruzione e sanità), seguendo i principî dell'uguaglianza tra i cittadini e di diritto per tutti a pari opportunità.

il costo del welfare in Italia: la spesa per la sanità circa 6,4%, per le politiche sociali 5,2% e previdenza 16,3%

il welfare state o stato sociale è un insieme di istituiti di natura pubblica il cui obiettivo è quello di tutelare i cittadini dai rischi sociali e garantire la fruizione dei diritti di cittadinanza.

rischi sociali:

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