Il Welfare State: servizi, provvedimenti e rapporto Stato-società civile

Slide di Università sul Welfare State - lo stato sociale. Il Pdf esplora il concetto di Welfare State, i suoi servizi e il rapporto con la società civile, distinguendo tra libertà negativa e positiva. Questo Pdf di Diritto, adatto a studenti universitari, presenta i modelli bismarckiano e beveridgiano, discutendo l'evoluzione verso la welfare society e il ruolo del terzo settore.

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Il welfare State - lo stato sociale
Lo stato e i suoi servizi
= Il termine Welfare State si può tradurre in italiano come "Stato del benessere" o "Stato
sociale".
Viene utilizzato a partire dalla seconda guerra mondiale - una realtà politica che si afferma
nei paesi occidentali nella seconda metà del XX secolo.
per designare un sistema socio-politico-economico in cui la promozione della sicurezza e del
benessere sociale ed economico dei cittadini viene assunta dallo Stato come propria
responsabilità.
Rapporto tra Stato e società civile:
lo Stato attua una serie di politiche pubbliche finalizzate al benessere dei cittadini,
intervenendo nelle dinamiche del mercato per attenuare le disuguaglianze sociali ,
garantire il soddisfacimento dei bisogni primari e pari dignità fra i cittadini .
I principali provvedimenti che uno stato sociale deve mettere in moto:
- Erogazione di contributi in denaro: pensioni di vecchiaia, invalidità, indennità di
malattia, disoccupazione ..
- Istituzione di specifici servizi : scuole gratuite e aperte a tutti, asili nido, ludoteche ,
biblioteche, ospedali, ambulatori…
- Concessione di benefici fiscali: detrazioni fiscali
- Regolamentazione di alcuni aspetti dell’attività economica: posti di lavoro per
«categorie protette» (disabili, invalidi di guerra o lavoro …)
Diritti sociali e libertà positiva
Il welfare rompe con il liberalismo classico, secondo cui lo Stato non deve interferire
nelle dinamiche della domanda e l’offerta, lasciando la società libera di autogovernarsi.
Mentre la concezione dello stato liberale pone l’accento sui diritti civili, libertà di pensiero,
di parola, di culto.
il welfare pone l’accento sui diritti sociali: diritto all’istruzione, alla casa, alla salute.. deve
intervenire nella società
Libertà negativa e libertà positiva
Distinzione operata dal filosofo politico Isaiah Berlin (1909-1997) e dal politologo (esperto
che riflette sulla politica- studioso di politica) Norberto Bobbio (1909-2004).
Lo Stato liberale, tutelando i diritti civili, garantisce la libertà negativa: quella a cui ci
appelliamo quando chiediamo di non essere ostacolati nell’esercizio delle nostre
facoltà di individui liberi.
Lo Stato sociale, riconosce i diritti sociali, promuove la libertà positiva, che si
impegna a garantire, a tutti i cittadini , le condizioni necessarie per realizzare le
proprie aspirazioni e soddisfare i propri bisogni.
..lo stato sociale pone dei vincoli perché deve garantire a tutti pari opportunità di esprimersi
- mentre con lo stato liberale promuove il diritto civile ma non interviene nella sua garanzia
e lascia autonomia individuale (interviene solo in casi estremi)
Il Welfare State ha la peculiarità di essere ben presente a livello pubblico in importanti
settori quali la previdenza e l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'edilizia
popolare.
Tale presenza si accompagna generalmente a un atteggiamento di intervento e direzione
nella vita economica, sia a livello legislativo, sia attraverso la pianificazione e la
programmazione economica, sia attraverso imprese pubbliche.
COLLEGAMENTO : Negli anni 1883-1892, in Germania, Otto von Bismarck (1815-1898)
istituisce un regime di leggi sociali a favore dei ceti più bisognosi + Una pietra miliare
nell'edificazione dello Stato sociale è il Social Security Act, "Atto per la Sicurezza Sociale",
promulgato negli Stati Uniti nel 1935.
Il welfare state: il sistema bismarckiano
Un passo importante nella direzione di una politica di intervento regolamentato
dalla legge e finalizzata a garantire il benessere dei singoli e della collettività è
costituito dall’iniziativa varata in Germania dal cancelliere Otto von Bismarck
(1815-1898), che tra il 1883 e il 1884 istituisce l’assicurazione obbligatoria contro le
malattie e contro gli infortuni e, soprattutto, nel 1889, l’assicurazione per morte o
vecchiaia del capofamiglia, che per la prima volta prevede, accanto ai versamenti
congiunti di lavoratore e datore di lavoro, un contributo erogato dallo Stato.
La risoluzione bismarckiana costituisce in qualche modo il primo embrione di uno di
uno Stato sociale e rappresenta un punto di riferimento per molti Stati europei,
anche se presenta un limite di fondo: non è universale, in quanto garantisce una
tutela soltanto a chi ha un salario e può versare contributi, limitando quindi al
minimo l’impegno finanziario dello Stato. Per superare tale limite si dovrà attendere
il secolo successivo.
Il rapporto Beveridge
Nel 1942, in pieno conflitto mondiale, l’economista William Beveridge (1879-1964),
presidente della commissione incaricata di rivedere il sistema britannico di

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Lo stato e i suoi servizi

Il termine Welfare State si può tradurre in italiano come "Stato del benessere" o "Stato sociale". Viene utilizzato a partire dalla seconda guerra mondiale - una realtà politica che si afferma nei paesi occidentali nella seconda metà del XX secolo. per designare un sistema socio-politico-economico in cui la promozione della sicurezza e del benessere sociale ed economico dei cittadini viene assunta dallo Stato come propria responsabilità.

Rapporto tra Stato e società civile

lo Stato attua una serie di politiche pubbliche finalizzate al benessere dei cittadini, intervenendo nelle dinamiche del mercato per attenuare le disuguaglianze sociali , garantire il soddisfacimento dei bisogni primari e pari dignità fra i cittadini .

Provvedimenti dello stato sociale

I principali provvedimenti che uno stato sociale deve mettere in moto:

  • Erogazione di contributi in denaro: pensioni di vecchiaia, invalidità, indennità di malattia, disoccupazione ..
  • Istituzione di specifici servizi : scuole gratuite e aperte a tutti, asili nido, ludoteche , biblioteche, ospedali, ambulatori ...
  • Concessione di benefici fiscali: detrazioni fiscali
  • Regolamentazione di alcuni aspetti dell'attività economica: posti di lavoro per «categorie protette» (disabili, invalidi di guerra o lavoro ... )

Diritti sociali e libertà positiva

Il welfare rompe con il liberalismo classico, secondo cui lo Stato non deve interferire nelle dinamiche della domanda e l'offerta, lasciando la società libera di autogovernarsi. Mentre la concezione dello stato liberale pone l'accento sui diritti civili, libertà di pensiero, di parola, di culto. il welfare pone l'accento sui diritti sociali: diritto all'istruzione, alla casa, alla salute .. - > deve intervenire nella società

Libertà negativa e libertà positiva

Distinzione operata dal filosofo politico Isaiah Berlin (1909-1997) e dal politologo (esperto che riflette sulla politica- studioso di politica) Norberto Bobbio (1909-2004).

  • Lo Stato liberale, tutelando i diritti civili, garantisce la libertà negativa: quella a cui ci appelliamo quando chiediamo di non essere ostacolati nell'esercizio delle nostre facoltà di individui liberi.
  • Lo Stato sociale, riconosce i diritti sociali, promuove la libertà positiva, che si impegna a garantire, a tutti i cittadini , le condizioni necessarie per realizzare le proprie aspirazioni e soddisfare i propri bisogni.

.. lo stato sociale pone dei vincoli perché deve garantire a tutti pari opportunità di esprimersi - mentre con lo stato liberale promuove il diritto civile ma non interviene nella sua garanzia e lascia autonomia individuale (interviene solo in casi estremi) Il Welfare State ha la peculiarità di essere ben presente a livello pubblico in importanti settori quali la previdenza e l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'edilizia popolare. Tale presenza si accompagna generalmente a un atteggiamento di intervento e direzione nella vita economica, sia a livello legislativo, sia attraverso la pianificazione e la programmazione economica, sia attraverso imprese pubbliche.

Collegamento storico

COLLEGAMENTO : Negli anni 1883-1892, in Germania, Otto von Bismarck (1815-1898) istituisce un regime di leggi sociali a favore dei ceti più bisognosi + Una pietra miliare nell'edificazione dello Stato sociale è il Social Security Act, "Atto per la Sicurezza Sociale", promulgato negli Stati Uniti nel 1935.

Il sistema bismarckiano

Un passo importante nella direzione di una politica di intervento regolamentato dalla legge e finalizzata a garantire il benessere dei singoli e della collettività è costituito dall'iniziativa varata in Germania dal cancelliere Otto von Bismarck (1815-1898), che tra il 1883 e il 1884 istituisce l'assicurazione obbligatoria contro le malattie e contro gli infortuni e, soprattutto, nel 1889, l'assicurazione per morte o vecchiaia del capofamiglia, che per la prima volta prevede, accanto ai versamenti congiunti di lavoratore e datore di lavoro, un contributo erogato dallo Stato. La risoluzione bismarckiana costituisce in qualche modo il primo embrione di uno di uno Stato sociale e rappresenta un punto di riferimento per molti Stati europei, anche se presenta un limite di fondo: non è universale, in quanto garantisce una tutela soltanto a chi ha un salario e può versare contributi, limitando quindi al minimo l'impegno finanziario dello Stato. Per superare tale limite si dovrà attendere il secolo successivo.

Il rapporto Beveridge

Nel 1942, in pieno conflitto mondiale, l'economista William Beveridge (1879-1964), presidente della commissione incaricata di rivedere il sistema britannico diprotezione sociale, presenta al governo Churchill il frutto di tale lavoro: il rapporto Social Insurance and Allied Services, da allora conosciuto come rapporto o pian Beveridge, il primo tentativo di elaborare un piano organico e coerente di politiche di Welfare. Beveridge parte dal presupposto che, una volta terminata la guerra, la congiuntura economica porrà molte famiglie nell'impossibilità di soddisfare i propri bisogni, soprattutto sul piano dell'assistenza e della formazione; riconosce quindi necessario l'intervento dello Stato, allo scopo di sconfiggere "i cinque giganti" che tengono schiava l'umanità:

  • Il bisogno,
  • La malattia,
  • L'ignoranza,
  • Il degrado,
  • L'ozio.

Per realizzare tale obiettivo è necessario affiancare al sistema delle assicurazioni sociali, provvedimenti in grado di garantire la sicurezza sociale a tutti i cittadini e articolare l'intervento pubblico in tre direzioni:

  1. Assistenza sanitaria gratis a tutta l popolazione
  2. Sostegno alle famiglie con figli fino a 15 anni
  3. Politiche attive contro la disoccupazione.

Le indicazioni di Beveridge vengono accolte dal governo laburista di Clement Attlee, al potere in Gran Bretagna dal 1945: nel 1946 è istituito il National Health Service, che prevede un sistema ospedaliero direttamente gestito dallo Stato e affida alle amministrazioni locali l'organizzazione delle prestazioni mediche di base; nel 1948 viene approvato il National Assistance Act, che definisce le misure di intervento pubblico in favore dei soggetti disoccupati o inabili.

Storia del Welfare State

L'espressione «Stato del benessere» è legata al processo di modernizzazione avviatosi tra '800 e '900 in Europa - nasce all'interno delle contraddizioni del capitalismo, che annientano la civiltà contadina, la solidarietà familiare e di villaggio, e portano alla nascita di una nuova classe sociale, quella del proletariato. il capitalismo porta con sé anche l'urbanizzazione, l'emigrazione, l'estensione del diritto di voto e l'avvento al potere dei partiti socialdemocratici. Fine Ottocento -> Inghilterra e rivoluzione industriale: urbanizzazione, i contadini si trasformano in operai, intervento da parte dello Stato.Inizi Novecento -> Lo Stato diventa democratico e sociale: si fa carico dei bisogni e del benessere dei cittadini. Trasformazioni socio-economico-politiche così imponenti fanno emergere nuove forme di povertà -> le famiglie vivono una difficoltà crescente, anche a causa del susseguirsi di periodiche recessioni economiche, accompagnate da elevati tassi di disoccupazione. Vedove, orfani, invalidi, anziani e chiunque manchi delle risorse necessarie per vivere rendono necessario il coinvolgimento diretto dello stato. Dopo la parentesi dello Stato totalitario, in Europa si impone una concezione di Stato socialdemocratico. Anni Settanta del Novecento: il welfare raggiunge la massima espansione fino a ridursi con la fine della crescita economica e con la deindustrializzazione (si afferma il terzo settore)

Il caso dell'Italia

Il caso dell' Italia: anni '60 -> diventa uno stato sociale gli interventi stati più importanti nel dopoguerra:

  • 1962 approva la nazionalizzazione dell'industria elettrica
  • recupera la legge n 1859 degli anni 60 istituisce la scuola media unificata e innalza l'obbligo a 14 anni (è nota come legge casati)
  • Viene introdotto l'assegno di studio universitario, per gli studenti delle famiglie meno agiate.
  • In campo previdenziale sono istituite le pensioni sociali (per gli anziani a basso reddito senza alcun versamento da parte del lavoratore - Le pensioni per mutilati e invalidi)
  • 1968 gli ospedali si trasformano in enti pubblici

Anni '70

  • 1975 L. 405 istituzione dei consultori familiari
  • 1977 L. 517 inserimento scolastico degli allievi disabili
  • 1978 L. 833 istituzione del Servizio sanitario nazionale: estesa la tutela alla salute di tutti i cittadini

Le diverse tipologie del welfare in Europa

  • Modello socialdemocratico: paesi scandinavi, adotta un criterio di tipo universalistico:lo stato garantisce pari dignità e opportunità- stesse prestazioni per tutti i cittadini.
  • Elevata spesa pubblica per la sanità, l'istruzione, stipendi pubblici; sussidi di disoccupazione - investimenti maggiori universali senza distinzioni di ceti sociali, etnie .
  • Elevata pressione fiscale: proporzionale e progressiva rispetto al reddito.
  • Modello liberale (o residuale): paesi anglosassoni, prevede iniziative indirizzate a determinate categorie sociali -> classi disagiate
  • l'intervento dello stato è finalizzato SOLO a ridurre la povertà -> hanno diritto all'assistenza dello Stato solo i cittadini privi di risorse - lo stato non interviene se non in casi di urgenza
  • Modello conservatore o continentale (Germania, Austria, Francia e Paesi Bassi: collega la tutela offerta dallo Stato alla condizione occupazionale dell'individuo, il quale finanzia le prestazioni con i contributi trattenuti in busta paga -> l'individuo si paga la propria pensione e lo stato contribuisce in base a quanto hai versato, a che lavoro hai fatto ecc ...
  • Il Modello mediterraneo o familista (Italia, Grecia, Spagna e Portogallo) dove la famiglia e le reti sociali primarie sono percepiti come i principali fornitori di assistenza -> rete privata in cui subentra ad aiutare chi è privo di risponde (la famiglia viene prima dell'aiuto dello stato)
  • Lo Stato interviene secondo il principio di sussidiarietà, cioè quando i soggetti non riescono a provvedere a sé stessi. - se un ente inferiore è capace di svolgere bene un compito, l'ente superiore non deve intervenire, ma può eventualmente sostenere l'azione -> solo dopo le reti private (volontario, famiglie , oratori .. ) intervengono poi lo stato subentra e può sostenere o intervenire (quando le reti private non riescono a intervenire)
  • IN ITALIA -> Spesa pubblica sbilanciata: spende molto per le pensioni ma investe meno nella formazione

Pro e contro del welfare

Pro:

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