Documento di Giulia Invernizzi su Esame Parziale 30/01 Valido Fino a Settembre. Il Pdf esplora la dinamica dell'economia globale, le rivoluzioni industriali e i modelli di sviluppo economico, utile per lo studio universitario di Economia.
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Giulia Invernizzi
ESAME PARZIALE 30/01 valido fino a settembre A giugno seconda parte. Poi si fa la media ed esce il voto. Il parziale sarà solo una data a gennaio, se non ti presenti o non lo passi hai altri 8 appelli per farlo totale. Se lo passi hai fino a settembre per fare l'altra metà se no poi il parziale non vale più.
Dinamica dell'economia globale è importante perché ci aiuta a capire che il dinamismo non è sincrono ma anche diacronico cioè ciò che accade in tempi diversi. Noi cresciamo e maturiamo, ma soprattutto facciamo esperienza. Studiando la storia incrociamo le esperienza degli altri di cui possiamo conoscere le conseguenze. È quindi come vivere tante vite e acquisirne le conoscenze.
Se anche accettiamo l'impostazione anglosassone per cui siamo dentro alla seconda globalizzazione, la ragione di tutto questo è l'industria. La quota più consistente del PIL è formata dai servizi, dal settore terziario, non dall'industria. Ma non fai servizi senza una quota d'industria.
In sociologia si parla di una nuova condizione umana, per colpa dei robot, della tecnologia ma noi dobbiamo cercare le ragioni sociali ed economiche di questa condizione umana. Al fondo ci sono le trasformazioni economiche-sociali. Oggi la virtù e nel consumo, prima, nella costituzione si parlava di risparmio.
Bisogna fare quindi i conti con l'economia nella storia.
STORIA ECONOMICA Disciplina specialistica (perché c'è la storia) che cerca di indagare la complessità della vicenda umana nella storia (riconoscendo che la vicenda umana è complessa), mediante una via originale, tendente a ricostruire i caratteri di alcuni rilevanti fenomeni economici, per come si sono presentati e per come hanno coinvolto uomini (come singoli e come organizzazioni) e istituzioni.
Quindi non è la storia in sé, quello che faremo è seguire un approccio interdisciplinare: la storia e l'economia.
CARLO CIPOLLA La Storia economica è materia eminentemente interdisciplinare: essa occupa un'area dell'umano sapere piazzata al crocevia di due altre discipline, la Storia e l'Economica. La Storia economica non può ignorare né la Storia né l'Economica, Se cede su uno solo di questi due fronti si snatura e perde la propria identità. Di conseguenza la Storia economica è venuta a trovarsi nella difficile posizione di dover mediare tra due culture e due modi di pensare che purtroppo continuano a restare stranieri l'uno all'altro.
La Storia economica e l'Economica sono e restano due discipline nettamente distinte. A mio avviso tale distinzione nasce dal diverso fine che l'economista e lo storico economico pongono alla propria analisi, con conseguenti implicazioni sia problematiche che metodologiche.
L'economista è di norma orientato verso il futuro. L'economista è di norma interessato alla determinazione di regolarità nei rapporti di associazione tra variabili economiche considerate rilevanti. Per usare una parola l'economista è essenzialmente interessato alla determinazione di "leggi" che gli permettano di formulare previsioni e piani.
Lo storico è invece orientato decisamente sul passato e in quanto storico si non preoccupa del futuro né ha la pretesa di poterlo condizionare. Mentre l'economista usa dell'esperienza passata per predire o cercare di condizionare il futuro, lo storico si contenta di osservare il passato per comprenderlo nei suoi termini e nella sua individualità.
La diversa posizione dell'economista e dello storico comporta due atteggiamenti metodologici diversi.Giulia Invernizzi
Un secolo in cui si possono selezionare degli eventi che accadono ed esperienze nazionali.
Economia e società!
Negli ultimi secoli lo sviluppo economico ha interessato alcune aree del pianeta, mentre altre sono rimaste indietro e cercano di trovare una loro via per crescere e progredire.indagheremo e descriveremo le cause, le modalità e gli effetti di questo sviluppo per raggiungere almeno 2 obiettivi:
La storia economica è innanzitutto una disciplina relativamente giovane, (si consolida accademicamente nel periodo 1930-1970); prima di allora l'insegnamento storico nelle scuole superiori di commercio era stato la storia del commercio. lo storico Carlo Cipolla (1922-2000), afferma che la storia economica è la storia dei fatti e delle vicende economiche a livello individuale, aziendale o collettivo. si occupa prevalentemente di storia della produzione (fattori naturali; lavoro; capitale), distribuzione (tema delicato) e consumo (per soddisfare bisogni o produrre altri beni) di beni e servizi.
La produzione si ottiene combinando insieme i fattori della produzione, ossia i fattori naturali (terra, acqua, minerali) il lavoro e il capitale, ai quali alcuni aggiungono la capacità imprenditoriale, ossia la capacità dell'imprenditore di combinare e organizzare gli altri tre fattori.ovviamente il valore della produzione cioè output, deve essere superiore al valore dei fattori impiegati in input, altrimenti non ci sarebbe convenienza a produrre.
La distribuzione consiste nella divisione del valore di beni e servizi fra coloro che hanno contribuito a produrli (imprenditori, lavoratori e finanziatori).
Il consumo è l'utilizzo che si fa dei beni e dei servizi prodotti.i beni sono utilizzati per soddisfare i bisogni individuali o collettivi dell'uomo oppure per produrre altri beni. I beni destinati al consumo finale sono impiegati una sola volta e in questo caso vengono distrutti fisicamente con l'uso (cibo, carbone, petrolio) Oppure sono adoperati parecchie volte (automobili, macchinari, elettrodomestici).
I beni destinati alla produzione di altri beni come macchinari e attrezzi, si dicono beni strumentali.
La produzione, la distribuzione e il consumo sono oggetto di indagine di almeno altre due discipline: l'economia politica e la politica economica.
MENTRE la storia economica studia le modalità con le quali i problemi della produzione, distribuzione del consumo di beni e servizi sono stati effettivamente risolti in certe epoche e in determinati luoghi.
Di conseguenza i compiti dell'economista e dello storico economico sono differenti: l'economista è rivolto verso il futuro, lo storico invece è orientato verso il passato e perciò non si occupa del futuro.
2. Il sistema feudale. Nel settecento il sistema feudale, che si era affermato in una vasta area dell'Europa centrale a partire dall'alto medioevo, era ormai in profonda decadenza.conservava però alcuni elementi che erano oggetto di continue lamentele e proteste da parte delle classi non pre privilegiate.
Il sistema feudale si basava su una serie di rapporti personali e patrimoniali, intercorrenti fra il sovrano e i suoi vassalli e tra costoro e i loro contadini.