Documento dall'Università degli Studi di Ferrara su "Riassunto manuale Ottonovecento" di Storia Contemporanea. Il Pdf riassume il manuale "Ottonovecento", coprendo la Restaurazione Europea (1815-1848) e l'unificazione italiana, con argomenti come il Congresso di Vienna, la Spedizione dei Mille e la Questione Meridionale, per il corso di Storia all'Università.
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OTTONOVECENTO
Sconfitto Napoleone nel 1815 nella battaglia di Waterloo, i sovrani d'Europa si diedero appuntamento a Vienna per la Conferenza internazionale di pace.
Obiettivi: ridisegnare i confini degli stati sconvolti da un ventennio di guerre, e riportare al potere le dinastie spodestate.
Protagonisti del Congresso di Vienna: gli Asburgo d'Austria, i Romanov di Russia, gli Hannover di Gran Bretagna e i Borbone di Francia.
Nell'Italia settentrionale vi erano:
Nell'Italia centrale:
Nell'Italia meridionale:
Spazio Polacco:
Il Congresso di Vienna decise che doveva essere punita. Perse le sue colonie perché vennero date alla Gran Bretagna.
Fu riportato l'ordine seguendo criteri tipicamente settecenteschi: il passaggio di regioni da uno stato all'altro, senza il minimo riguardo per i principi di nazionalità o per la volontà delle popolazioni interessate.
Poiché si pensava che ciò che aveva fatto scaturire lo sconvolgimento napoleonico fosse la novità della "democrazia francese", i sovrani pensarono che fosse necessario "restaurare" i tradizionali pilastri del vecchio ordine: la monarchia, la Chiesa e la proprietà.
Il principio chiave della "Restaurazione" (parola usata per indicare il periodo che va dal 1815 al 1848) fu il legittimismo dinastico = il diritto dei sovrani spodestati durante la rivoluzione a tornare sul trono che possedevano prima degli eventi rivoluzionari.
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Il Congresso di Vienna mirava a creare un equilibrio stabile in Europa e per raggiungere questo obiettivo:
Caratteri della Restaurazione: aveva reso più consapevoli i cittadini e anche la società era mutata, abituandosi ai vantaggi dati dalla certezza del diritto che garantiva sia il rispetto all'integrità personale sia rispetto alla proprietà individuale.
Poiché in tutti i paesi l'espressione del dissenso era impedita o gravemente punita, nell'età della Restaurazione le società segrete divennero il principale strumento di lotta politica.
La società segreta più importante in Italia e in Spagna fu la Carboneria.
Problema delle società segrete = modello piramidale che impediva agli aderenti dei gradi inferiori di conoscere i fini complessivi dell'organizzazione di cui facevano parte. Inoltre vi era una base sociale molto ristretta: principalmente militari e studenti.
Furono i primi tentativi di rivolte contro la Restaurazione, ispirate ai principi del liberalismo politico.
Questi primi tentativi fallirono per l'inconsistente partecipazione contadina all'insurrezione, l'illusione di potersi fidare del sovrano e le divisioni interne. (La prima rivolta in assoluto fu in Spagna il 1 gennaio 1820, poco dopo a Napoli ecc.).
Nuova ondata rivoluzionaria, meno inconsistente della prima, ma con maggiori conseguenze.
Dopo tre giorni di sanguinosi scontri per le vie di Parigi, il 29 luglio 1830 re Carlo X, fin lì distintosi per una politica fortemente repressiva e antiliberale, fu costretto a scappare. Venne dichiarata decaduta dalle Camere la dinastia Borbonica e fu nominato luogotenente del regno Luigi Filippo D'Orleans (punto di riferimento dell'aristocrazia "illuminata" e dei gruppi liberal-moderati). Il 9 agosto 1830 Luigi Filippo fu proclamato dal Parlamento "Re dei Francesi per volontà della nazione". Questo sconvolse l'assetto uscito dal Congresso di Vienna e da quel momento la Francia cessava di essere un pilastro dell'ordine conservatore.
La vittoria dell'insurrezione liberale in Francia diede coraggio anche ad altri paesi come:
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La sconfitta delle insurrezioni segno anche la fine della Carboneria. Il problema delle società segrete era quello di avere un modello inadeguato, ovvero = poca chiarezza sui fini dell'azione impediva l'affermarsi delle idee rivoluzionarie tra la popolazione e ostacolava l'affermarsi di una direzione unitaria del moto.
Il primo ad offrire una soluzione alternativa fu Giuseppe Mazzini. Nato a Genova nel 1905, nel 1927 aderì alla Carboneria. Dopo esser stato arrestato, processato ed espatriato, tornato dall'esilio aveva deciso di lasciare la Carboneria e di ragionare sul modello della setta fino ad arrivare ad elaborare una nuova proposta.
La novità consisteva nel rinuncio alla segretezza.
Al centro del pensiero di Mazzini (influenzato dal clima romantico dell'epoca) v'era la NAZIONE. Intesa come un'entità culturale e spirituale. La nazione comprendeva l'individuo, la famiglia e la collettività intera.
La nazione rappresentava la sola forza in grado di promuovere l'affermazione della libertà e dell'uguaglianza.
Modello della nazione: coinvolgere il popolo intero nell'insurrezione; solo dopo la liberazione dal controllo dello straniero, la nazione avrebbe potuto darsi una forma di governo unitaria e repubblicana.
Per coinvolgere il popolo intero nell'insurrezione, occorreva un nuovo strumento organizzativo: una società che agisse alla luce del sole, di cui fossero ben chiari i fini e gli obiettivi e che consentisse di coniugare l'azione dell'insurrezione all'attività di educazione politica del popolo.
Nacque così, nell'estate del 1831, la "Giovane Italia". Ma gli esordi della nuova associazione furono colmi di sfortunati eventi.
Caratteristiche: Il biennio 1848-1849 è stato uno sconvolgimento improvviso e radicale, inaspettato dalle classi dirigenti che ha riguardato un'amplia area geografica di paesi molto differenti tra loro per tradizioni e istituzioni politiche, con diverse motivazioni che si sono intrecciate fra loro (questione sociale, maggiore libertà politica e indipendenza nazionale).
La rivoluzione Europea partì da Parigi, nel febbraio del 1848, proseguì poi in marzo ca Vienna, Torino, Firenze, Roma, e così via.
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NOTA BENE: nel 1848, oltre alle rivendicazioni liberali, richieste di maggiore democrazia e di limitazione delle diseguaglianze sociali.
L'esperienza rivoluzionaria francese si distinse da quella degli altri paesi perché in quel paese non esisteva una questione nazionale da risolvere (la Francia era uno Stato-Nazionale ormai da secoli) e perché per la prima volta comparvero temi, relativi alla diseguaglianza sociale, che saranno poi tipici delle rivendicazioni dei decenni seguenti.
In Francia regnava, dal 1830, il regime oligarchico di Luigi Filippo d'Orleans. Si trattava di un'oligarchia con una forte compressione dei diritti politici e d'opinione. Contro il regime di Luigi Filippo si coalizzò una forte e disomogenea opposizione, stretta attorno all'obiettivo del suffragio universale. Per aggirare i divieti di riunione pubblica si organizzarono "banchetti conviviali" (in realtà momenti di campagna politica). Il divieto di riunione provocò tumulti, che scoppiarono a Parigi nel febbraio del 1848.
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