Slide dall'Università Niccolò Cusano su Elementi di Farmacologia per Scienze Motorie Modulo 6 Ud1 Donna Farmaci e Sport. Il Pdf esplora le peculiarità farmacologiche e fisiologiche della donna in relazione all'attività sportiva, trattando farmacocinetica, composizione corporea e ormoni, utile per lo studio universitario.
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Lo specifico femminile, che nasce da differenze biologiche e socio-culturali, mostra delle peculiarita' importanti
MENS INGENII VERBUM 2Introduzione Il disegno della sperimentazione di un farmaco e la valutazione dei risultati e' oggi oggetto di discussione anche alla luce delle differenze di genere. Parlare di genere e non di sesso indica la valutazione anche di una dimensione sociale e culturale che lo stato di salute-malattia della donna comporta e che implica un cambiamento di approccio complessivo, che parte dalla sperimentazione ed arriva al rapporto tra terapeuta e paziente. Una questione piu' generale e urgente riguarda tuttavia le differenze in ambito farmacologico che sempre piu' spesso si evidenziano tra uomini e donne e che sono all'origine di gravi problemi.
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Alcuni dati generali preliminari vanno considerati
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Le ADR sono mediamente piu' frequenti e gravi nelle donne, come
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Le differenze sono innanzitutto farmacocinetiche. Il peso corporeo e' mediamente inferiore di 10-20 kg rispetto agli uomini, con una altezza 10-15 cm inferiore. Donne e ragazze presentano una maggiore superficie corporea rispetto al peso corporeo. L'adipe femminile e' 1,75 volte superiore rispetto a quello maschile, con una percentuale circa 10 % maggiore; quindi si ha, nelle donne, una minore densita' corporea ed un maggior contenuto acquoso complessivo; esiste un rapporto bidirezionale tra grasso ed ormoni; gli ormoni determinano la distribuzione del grasso corporeo ma, in caso di una diminuzione > 12 % dell'adipe (es. a causa di intensi esercizi di resistenza) il ciclo mestruale si blocca (sia pure in modo reversibile); l'adipe infatti non svolge un semplice e passivo ruolo di deposito e di riserva energetica ma anche un non trascurabile sostegno alla biosintesi endogena di estrogeni; e'noto che il menarca si presenta solo se la frazione adiposa supera almeno il 17 % della massa corporea.
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Alcuni dati riguardanti la farmacocinetica vanno precisati ed approfonditi
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Si ritiene che la secrezione estrogenica (dominante nella seconda fase del ciclo, con l'ovulazione), anche perche' accompagnata da quella androgenica, sia maggiormente favorevole alla prestazione sportiva, specialmente se coadiuvata da una buona parasimpaticotonia a livello del neurovegetativo; all'opposto la fase luteale, dominata dal progesterone, fa calare la capacita' della prestazione, con maggiore affaticabilita' psico-fisica e riduzione delle capacita' di attenzione e concentrazione. Tuttavia vedremo come l'intervento chimico e farmacologico sui cicli mestruai non sia una buona idea.
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Entrando nel dettaglio si possono comprendere anche differenze nell'ambito farmacodinamico rispetto all'uomo
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L'encefalo nella donna risulta di volume inferiore (circa 1/10) ma a parita' di neuroni e di numero di connessioni, probabilmente plasmato dalla attivita' ormonale; negli uomini sembrano piu' sviluppati i circuiti dopaminergici, il che potrebbe spiegare la maggiore propensione maschile a comportamenti
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In campo neuropsichiatrico va tenuto conto delle specificita' encefaliche nella donna determinate da
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Le ossa, a causa dell'influenza ormonale sullo sviluppo scheletrico (che risulta piu' accelerato rispetto all'uomo), risultano piu' leggere (circa 1/4 in meno rispetto all'uomo), meno mineralizzate (e piu' fragili) e con minore capacita' di carico (piu' elevato rischio di fratture); inoltre la perdita ossa nel corso della vita, soprattutto a carico delle ossa spongiose, e' maggiore rispetto all'uomo; si notano anche differenze di forma e dimensioni di alcune ossa o gruppi ossei (es. bacino) rispetto all'uomo. In generale si ritiene che l'osteoporosi sia legata, oltre che ad un deficit estrogenico, anche a deficit alimentari e sedentarieta'.
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Allenamenti agonistici protratti con elevati carichi di resistenza, anche in seguito al calo di livello estrogenico, possono favorire l'insorgenza di osteoporosi (e di fratture da stress); l'osteoporosi associata ad amenorrea (ipotalamica e funzionale) ed a deficit energetico alimentare (rispetto al grado di attivita' fisica) viene definita "triade della donna atleta" (puo'comportare disturbi del comportamento alimentare ed alterazioni subcliniche del ciclo mestruale) che richiede un tempestivo intervento del medico. Sembra che deficit nell'introito calorico (o digiuno) o allenamenti intensivi protratti possano in particolare portare ad un difetto nella fase luteale del ciclo.
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In ogni caso al migliorare delle capacita' di resistenza con l'allenamento si puo' spesso assistere ad alterazioni del ciclo mestruale, con eventuale amenorrea primaria (se riguarda il menarca) o, piu' spesso, secondaria (interruzione dopo un periodo di cicli regolari). La prolattina, oltre ad accompagnare lo sviluppo del seno e l'allattamento nella fase riproduttiva, viene stimolata anche da forti e stressanti carichi di lavoro fisico, con inibizione del GnRH e alterazioni del ciclo mestruale.
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Se la capacita' di forza e' mediamente superiore nell'uomo, nella donna si puo' avere una maggiore mobilita' articolare a causa di una maggiore elasticita' ed estensibilita' (e minore densita') dei tessuti connettivi e dei legamenti, accompagnate da una migliore capacita' di rilassamento muscolare; il rischio traumi muscolo tendinei tuttavia e' quasi 10 volte maggiore (es. a carico del legamento crociato del ginocchio), anche in presenza di sollecitazioni relativamente modeste. La lassita' del tessuto connettivale, assieme al controllo glicemico, al fabbisogno di ossigeno ed alla termoregolazione peggiorano durante la gestazione e certamente sono tra i cambiamenti che non aiutano nella prestazione sportiva.
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