Infermieristica in Area Critica: Introduzione
Quando parliamo di infermieristica in area critica, ci riferiamo all'insieme delle cure e
dell'assistenza infermieristica rivolte a pazienti in condizioni di estrema gravità, instabilità o
rischio imminente di morte. Questi pazienti, definiti critici, necessitano di monitoraggio e
supporto costante per una o più funzioni vitali, spesso con l'ausilio di tecnologie avanzate, in
ambienti dedicati come terapia intensiva, terapia sub-intensiva o pronto soccorso.
Definizione di Area Critica e di Paziente Critico
L'area critica è quel contesto assistenziale, intra o extraospedaliero, in cui è necessario
intervenire rapidamente su persone le cui condizioni cliniche sono compromesse. Gli ambienti
tipici sono:
- Pronto Soccorso
- Rianimazione (terapia intensiva generale)
- Terapia Intensiva Post-Operatoria (TIPO)
- Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN)
- 112/118 (emergenza territoriale)
Il paziente critico è un paziente in pericolo di vita a causa di una o più disfunzioni gravi degli
apparati vitali (cardiorespiratorio, neurologico, renale ... ), ma con potenziale possibilità di recupero,
purché assistito adeguatamente e tempestivamente.
Elementi Essenziali di un'Area Critica
- Una persona in condizioni critiche.
- Struttura organizzativa adeguatamente attrezzata.
- Personale competente e dedicato che eroga un'assistenza intensiva e personalizzata.
L'Infermiere in Area Critica
Il ruolo dell'infermiere in questo contesto è cruciale e richiede competenze avanzate, sia
tecniche che relazionali. Alcuni aspetti fondamentali del ruolo infermieristico in area critica
sono:
- Garantire il monitoraggio costante delle funzioni vitali, anche attraverso strumenti sofisticati.
- Assicurare l'umanizzazione delle cure, ovvero trattare la persona in quanto tale, considerando
la sua dignità, la sua individualità e le sue paure, nonostante la complessità tecnologica
dell'ambiente.
- Gestire la sedazione e il dolore in maniera equilibrata, rispettando i protocolli per evitare
agitazione e disagio.
- Favorire la comunicazione tra medico, paziente e famiglia per condividere le scelte
terapeutiche.
- Promuovere il comfort del paziente, prevenendo complicanze come lesioni da pressione o
infezioni correlate all'assistenza.
In sintesi, la tecnica non deve mai prevalere sulla persona: osservare e interagire con il paziente
è parte integrante del lavoro infermieristico.
Argomenti del Corso di Infermieristica
Il corso di Infermieristica in area critica, come previsto nel tuo programma, è organizzato in
moduli che affrontano diverse tematiche:
- Concetti di area critica e paziente critico.
- Caratteristiche della terapia intensiva e delle unità di emergenza.
- Umanizzazione delle cure e gestione della sedazione e del dolore.
- Cure infermieristiche nelle principali condizioni acute: arresto cardiaco, insufficienza
respiratoria, insufficienza multiorgano, coma.
- Monitoraggio dei parametri vitali: temperatura interna, diuresi, ECG, saturazione di ossigeno,
pressione arteriosa invasiva, pressione venosa centrale, EtCO2 (capnometria), SvO2
(ossigenazione venosa mista).
- Tecniche e dispositivi: supporto emodinamico (es. contropulsatore aortico, ECMO),
tracheostomie e accessi respiratori, ventilazione assistita.
- Pronto soccorso e triage infermieristico.
- Bilancio idro-elettrolitico e gestione delle disionie.
- Lettura e interpretazione dei tracciati ECG, gestione delle aritmie, cardioversione e
defibrillazione.
Importanza della Disciplina
Perché è in area critica che si concentra la massima espressione della competenza
infermieristica: capacità di osservazione, valutazione, decisione rapida, comunicazione efficace e
utilizzo consapevole della tecnologia.
L'infermiere è un nodo fondamentale della rete assistenziale, e la sua preparazione incide
direttamente sulla possibilità di recupero del paziente.
Terapia Intensiva e Rianimazione: Generalità
La terapia intensiva (TI) è un'unità ospedaliera dedicata alla cura di pazienti con condizioni così
gravi da minacciare direttamente la vita. Queste persone hanno una o più funzioni vitali
fortemente compromesse e richiedono un supporto intensivo, continuo, e spesso tecnologico, per
consentire il loro recupero.
Vediamo insieme, passo per passo, i concetti chiave.
Definizione e Obiettivi della Terapia Intensiva
Per terapia intensiva si intende un insieme di letti e attrezzature in un reparto ospedaliero,
destinato alla gestione e cura intensiva di pazienti gravi, con una realistica possibilità di
recupero.
Il focus principale è:
- stabilizzare e ripristinare le funzioni vitali compromesse
- garantire condizioni di sicurezza, protezione e monitoraggio continuo
- permettere al paziente di superare la fase acuta della malattia.
L'OBIETTIVO ULTIMO è SALVARE LA VITA e PRESERVARE LA QUALITÀ DELLA VITA FUTURA.
Tipi di Terapie Intensive
Non tutte le TI sono uguali: esistono unità specialistiche, create per rispondere a bisogni
specifici di patologie o popolazioni particolari. Alcuni esempi:
- UTIC (Unità Terapia Intensiva Coronarica): per pazienti con gravi problemi cardiaci (infarto,
aritmie severe ... ).
- TIPO (Terapia Intensiva Post-Operatoria): dedicata ai pazienti chirurgici che necessitano di
monitoraggio stretto dopo interventi importanti.
- UTIN (Unità Terapia Intensiva Neonatale): per i neonati prematuri o con gravi patologie.
- UCMI (Unità Cure Mediche Intensive): per pazienti medici con gravi insufficienze d'organo.
- Terapia intensiva neurochirurgica, nefrodialitica, per grandi ustionati o trauma center, ognuna
con le proprie specificità.
Caratteristiche Generali della Terapia Intensiva
Le terapie intensive sono strutturate per offrire:
- Accesso limitato: solo personale autorizzato e addestrato.
- Pulizia rigorosa e continua: ridurre il rischio di infezioni ospedaliere è fondamentale.
- Monitoraggio costante: sia strumentale (ECG, pressione arteriosa invasiva, ventilatori ... ) sia
clinico (osservazione diretta dell'assistito da parte dell'infermiere).
- Personale altamente formato: medici intensivisti e infermieri specializzati in area critica.
- Ambiente sicuro e adeguato: spazi per le apparecchiature, microclima controllato, illuminazione
e ricambi d'aria regolati.
Organizzazione dell'Ambiente in Terapia Intensiva
La disposizione dei letti e delle stanze è pensata per coniugare visibilità, sicurezza, privacy e
controllo delle infezioni. Esistono tre modalità organizzative principali:
- SISTEMA APERTO (Open SPACE)
- Tutti i letti sono in un unico ambiente.
- Vantaggi: facile sorveglianza, percorsi brevi.
- Svantaggi: scarsa privacy, rumore, maggiore rischio infettivo, stimolazioni ambientali continue
che possono aumentare l'ansia del paziente.
- SISTEMA CHIUSO
- Stanze singole o isolate, controllate tramite video e strumenti centralizzati.
- Vantaggi: massima protezione da infezioni, privacy.
- Svantaggi: pazienti possono sentirsi isolati; richiede più risorse umane.
- SISTEMA COMBINATO
- Stanze semi-isolate (2-4 letti) o letti separati da pareti/vetrate.
- Un compromesso tra visibilità e privacy.
Requisiti Tecnici della Terapia Intensiva
- Temperatura controllata: tra 24 e 26 ℃.
- Umidità ottimale: 40-60% per proteggere le vie aeree.
- Ricambio d'aria: almeno 6 volumi/ora.
- Illuminazione naturale quando possibile, e luci orientabili sul letto.
- Letti articolati con superfici antidecubito e spazio sufficiente per manovre assistenziali.
Approccio Infermieristico in Terapia Intensiva
L'infermiere in terapia intensiva ha una missione complessa:
- garantire l'efficienza tecnica del monitoraggio e delle terapie
- mantenere il contatto umano con il paziente, anche quando è incosciente o sedato
- prevenire complicanze come infezioni, lesioni da pressione, disorientamento, ansia e dolore.
Come si dice spesso: "Guarda la persona, non solo il monitor". Il monitor fornisce dati oggettivi,
ma solo l'osservazione infermieristica permette di interpretare i segnali clinici e
comportamentali del paziente.
Perché la Terapia Intensiva è un Ambiente Delicato?
Perché qui la vita e la morte sono più vicine: ogni decisione, ogni ritardo, ogni errore può avere
conseguenze importanti. L'infermiere deve essere consapevole che ogni gesto può influenzare il
recupero del paziente, fisico e psicologico.
Conclusione sulla Terapia Intensiva
La terapia intensiva è molto più di un reparto pieno di macchine e monitor. È un luogo dove la
professionalità si unisce alla compassione, dove l'infermiere diventa davvero un custode della
vita, una figura che vigila sul paziente mentre lotta per sopravvivere.
Accesso Transcricotiroideo e Gestione delle Vie Aeree Chirurgiche
Quando un paziente critico non è in grado di mantenere una pervietà delle vie aeree e tutte le
manovre convenzionali falliscono (intubazione orale/nasale, ventilazione con maschera e
dispositivi sopraglottici), si ricorre a tecniche chirurgiche d'emergenza per creare un accesso
diretto alle vie aeree.
Queste tecniche salvavita vengono eseguite in condizioni estreme e richiedono precisione,
rapidità e una corretta valutazione della situazione clinica.
Le Principali Tecniche Chirurgiche delle Vie Aeree
Vediamo insieme le tre principali tecniche citate nella lezione:
Tracheotomia
- È un intervento chirurgico che consiste nell'incidere la trachea a livello dei suoi anelli (in
genere tra il secondo e il terzo) per inserire una cannula tracheostomica, creando così una
comunicazione diretta tra l'ambiente esterno e le vie aeree inferiori.
- Finalità: garantire una via aerea stabile e duratura bypassando le vie aeree superiori.
Si esegue in:
- Regime di urgenza, quando le altre manovre falliscono.
- Regime programmato, in pazienti che prevedibilmente necessitano di ventilazione meccanica
prolungata.
Nota bene: la tracheotomia è l'incisione chirurgica della trachea, mentre il termine
tracheostomia indica l'aboccamento della cute ai margini tracheali e la creazione di uno stoma
permanente o semi-permanente.
Cricotiroidotomia
- Tecnica di emergenza che consiste nell'incidere la membrana cricotiroidea (situata tra la
cartilagine tiroide e la cricoide) e introdurre un dispositivo per permettere la ventilazione.
- Più semplice e veloce della tracheotomia, viene preferita in situazioni di urgenza estrema
quando l'accesso alle vie aeree deve essere ottenuto immediatamente.
- Utilizza un agocannula di grosso calibro (es. 14G) o un set Mini-Trach con piccola cannula in
PVC siliconato (diametro interno di circa 4 mm).
Indicazioni: pazienti incoscienti o in arresto respiratorio nei quali non è possibile intubare o
ventilare.
Percutanea e Set Mini-Trach
Variante della cricotiroidotomia, che usa un piccolo set sterile dedicato, dotato di cannula sottile
e cuffia, da inserire attraverso la membrana cricotiroidea.
Obiettivi e Vantaggi delle Tecniche Chirurgiche
Perché si esegue una tracheotomia o cricotiroidotomia?
- Stabilire una via aerea sicura e immediata.
- Ridurre lo spazio morto anatomico (e migliorare gli scambi gassosi).
- Permettere una ventilazione meccanica a lungo termine (tracheotomia).
- Isolare le vie respiratorie da quelle digestive (in caso di cannule cuffiate).
- Consentire la ripresa della nutrizione per via orale in pazienti coscienti.
Materiali e Gestione della Cannula Tracheale
Le cannule tracheostomiche possono essere realizzate in:
- PVC (anallergico, atossico, radiopaco).
- Silicone (più morbido e confortevole).
- Metallo (in disuso).
Si distinguono per la presenza o meno della cuffia, un piccolo palloncino gonfiabile che sigilla le
vie aeree inferiori per impedire aspirazioni e garantire una ventilazione meccanica efficace.
Pressione cuffia: deve essere sempre mantenuta inferiore a 20-25 mmHg, per evitare lesioni alla
mucosa tracheale.