Dalla Destra alla Sinistra Storica in Italia: partiti e pensiero di Marx

Slide sulla Destra e Sinistra Storica in Italia. Il Pdf è una presentazione schematica per la scuola superiore, che ripercorre il periodo dal 1861 al 1876, analizzando i principali partiti di massa come socialisti e nazionalisti, e l'influenza del pensiero di Karl Marx sulle organizzazioni operaie.

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37 pagine

Dalla Destra alla Sinistra Storica
ITALIA: DESTRA E SINISTRA STORICA
(RIPRESA DEL IV ANNO)
Dopo l’unità d’Italia la prima a governare il paese, dal
1861 al 1876, fu la DESTRA storica.
Formata da moderato-conservatori (in particolare la
borghesia del Nord) era favorevole al libero scambio
e alla modernizzazione economica del paese.
Questo in sintesi il programma che tentò di attuare:
- Centralizzazione amministrativa
- Piemontesizzazione (estensione dei codici sabaudi
al resto del paese)

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Anteprima

ITALIA: DESTRA E SINISTRA STORICA

(RIPRESA DEL IV ANNO)

Dopo l'unità d'Italia la prima a governare il paese, dal 1861 al 1876, fu la DESTRA storica. Formata da moderato-conservatori (in particolare la borghesia del Nord) era favorevole al libero scambio e alla modernizzazione economica del paese.

Programma della Destra Storica

Questo in sintesi il programma che tentò di attuare:

  • Centralizzazione amministrativa
  • Piemontesizzazione (estensione dei codici sabaudi al resto del paese)
  • Economia liberista
  • Investimenti nella rete ferroviaria e in altre opere pubbliche _per stimolare lo sviluppo industriale
  • Tassa sul macinato (= macinazione dei cereali), con conseguente protesta e rivolta delle classi più povere, e altri mezzi di pressione fiscale per risanare le finanze pubbliche.

La Destra, però, apparve incapace di modernizzare il paese, di eliminare o attenuare quella povertà, arretratezza (soprattutto al Sud) e analfabetismo che caratterizzavano l'Italia, perciò ...

PROGRAMMA DI V

Ascesa della Sinistra Storica

1876: dopo 15 anni al Governo, la Destra storica sempre più divisa al suo interno viene messa in minoranza in Parlamento Al Governo sale la SINISTRA STORICA, guidata da Agostino DEPRETIS.La Sinistra storica era formata da democratico- repubblicani (professionisti, medi-piccoli proprietari terrieri ... ), aveva un'impronta anticlericale ed era più orientata a tutelare i ceti inferiori.

Provvedimenti della Sinistra Storica

Vari i provvedimenti da essa assunti tra cui:

  • Riforma scolastica (Legge Coppino, 1877: obbligo di istruzione elementare per tutti i bambini dai 6 ai 9 anni)
  • Decentramento amministrativo
  • Economia protezionista (dazi doganali) e interventista (sovvenzioni dello Stato alle industrie del Nord)
  • Adesione alla Triplice Alleanza e inizio dell'espansione coloniale.

Va tuttavia sottolineato che anche la Sinistra non era unita, tanto è vero che l'estrema Sinistra aveva rifiutato di entrare al Governo.Perciò il controllo di quest'ultimo era stato assunto dalla Sinistra più moderata, che con il tempo aveva attenuato le sue originarie idee democratico- riformiste.

Il Trasformismo

Non solo: sempre più deputati della Destra storica accettarono di appoggiare il governo di Sinistra purché questo venisse incontro ai loro interessi (ciò avveniva a prezzo di una vera e propria corruzione)E' il fenomeno meglio noto come TRASFORMISMO (poi portato al massimo grado, come vedremo, da Giovanni Giolitti) e che aumenterà dopo il 1882: dopo questa data Destra e Sinistra faranno sempre più BLOCCO AL CENTRO temendo l'avanzata dell'estrema Sinistra (possibile dopo l'ampliamento del suffragio avvenuto in quello stesso anno).

Schema riassuntivo

Schema riassuntivo AVANZATA ESTREMA SINISTRA e MOVIMENTO OPERAIO Q. COMME FRANCESCO CRISPI: violenta repressione BLOCCO AL CENTRO DESTRA STORICA (moderato- conservatori) 1861- 1876 SINISTRA STORICA (democratico- repubblicani) Dal 1876 al Governo (ma Sinistra moderata, fuori estrema sinistra)

Nascita del Partito Socialista Italiano

Tale paura crebbe ulteriormente nel 1892, quando fu fondato il PARTITO SOCIALISTA ITALIANO: contro quest'ultimo e contro il movimento operaio il governo agì con durezza, soprattutto sotto il Presidente del Consiglio Francesco Crispi (eletto qualche anno prima, nel 1887, dopo la morte di Depretis). SOCIALISTA PARTITO ITAL ANO PSI

Politica di Francesco Crispi

Come agì? Egli si rifece a Otto von Bismarck, quindi portò avanti una politica autoritaria che previde in particolare una dura repressione delle opposizioni (assegnando ampi poteri alle forze dell'ordine)

  • Spense scioperi e agitazioni con la violenza
  • Introdusse leggi contro le libertà di stampa e associazione, varate in particolare contro il Partito Socialista, dichiarato fuori legge nel 1894.

Tuttavia Crispi, in questo modo, finì per ottenere l'effetto contrario: la persecuzione, infatti, aumentò la forza del Partito Socialista e del movimento operaio. Queste e altre scelte condurranno alla caduta del governo Crispi nel 1896. TORNEREMO IN SEGUITO A PARLARE DELLA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA, PRIMA PERO' GETTIAMO UNO SGUARDO SULLA SOCIETA' E SULLE IDEOLOGIE POLITICHE DI FINE '800- PRIMI '900

SOCIETA' DI MASSA E NUOVI PROTAGONISTI SULLA SCENA POLITICA (LA BELLE EPOQUE)

https://www.youtube.com/watch?v=7DJrMSUf yMA&t=466s

La società di massa e i partiti di massa

1. La società di massa e i partiti di massa Tra fine '800 e inizi del '900 si può cominciare a parlare di società di massa, cioè una società in cui i processi economici, politici e culturali coinvolgono strati sempre più ampi della popolazione. Generalmente il cammino verso la società di massa fu accompagnato dalla tendenza verso una partecipazione più estesa alla vita politica, come dimostrato dall'estensione del diritto di voto: nel 1890 il suffragio universale maschile era praticato solo in Francia, Germania e Svizzera; nei 25 anni successivi in quasi tutta l'Europa occidentale il diritto di voto fu ampliato fino a comprendere tutti, o quasi, i cittadini maschi maggiorenni, indipendentemente dalla classe sociale (per l'Italia si dovrà attendere il 1912).L'ampliamento del diritto di voto comportò CAMBIAMENTI RILEVANTI in POLITICA: tutti i gruppi politici sperimentarono nuove tecniche per MANTENERE e CONQUISTARE il CONSENSO popolare. Si affermò, così, il nuovo modello del PARTITO DI MASSA (cioè con numerosi aderenti)

Caratteristiche di un partito di massa

Quali sono le caratteristiche di un «partito di massa»

  • Solida struttura organizzativa
  • Presenza a livello nazionale ma con sedi anche a livello locale
  • Elaborazione di un programma politico preciso, in genere ispirato a una ideologia capace di ottenere il consenso di ampi strati sociali.

Principali partiti di massa

Tre furono i partiti di massa principali in questi anni

  • Partiti socialisti
  • Partiti nazionalisti
  • Partiti cattolici

Consensi Tra gli operai Consenso tra contadini e borghesia

Partiti Socialisti

Partiti socialisti I Socialisti furono i primi a creare partiti di massa e non è un caso, visto che con l'industrializzazione il numero degli operai era aumentato, e questo favorì la nascita di ORGANIZZAZIONI OPERAIE, sia in campo lavorativo (sindacati), sia in campo politico, per permettere anche a loro di incidere sulla politica nazionale. Essi, infatti, si vedevano come una forza in grado di difendere

  • non solo i propri interessi
  • ma anche quelli dell'intera società.

Pensiero di Karl Marx

Questa convinzione aveva le sue basi nel pensiero di KARL MARX: Il proletariato era una forza che avrebbe abbattuto la società borghese, instaurando una società nuova, basata sulla PROPRIETA' COMUNE dei mezzi di produzione (terre, fabbriche, capitale). Ma proprio su questo il movimento operaio e socialista era DIVISO

Riformisti e Rivoluzionari

Riformisti Abbattere il capitalismo e la borghesia con delle riforme sociali e politiche (es. diritto di voto, libertà di stampa e associazione ) Rivoluzionari Abbattere il capitalismo e la borghesia con una rivoluzione socialista, con la violenza.

Divisione del Partito Socialdemocratico Russo

  • Un esempio di questa spaccatura si avrà in RUSSIA dove il Partito Socialdemocratico russo si dividerà in due parti:
  • BOLSCEVICHI: cioè quelli della maggioranza, rivoluzionari, guidati da Lenin
  • e MENSCEVICHI: quelli della minoranza, che erano riformisti.

Internazionali Socialiste

  • Una caratteristica del movimento socialista fu anche quella di organizzarsi a livello INTERNAZIONALE. Questo condusse alla creazione della PRIMA e poi della SECONDA INTERNAZIONALE, organizzazioni di coordinamento fra i partiti e sindacati socialisti sul piano internazionale.
  • Anche in esse emerse lo scontro tra Riformisti e Rivoluzionari; la Seconda Internazionale si chiuse nel 1914, quando la maggior parte dei partiti socialisti (ma, come vedremo, non quello italiano) si schierarono con i rispettivi governi, borghesi, a favore della guerra (quindi furono interventisti).

Partiti Cattolici e la Rerum Novarum

Partiti cattolici Anche i cattolici si mossero nel senso di un'organizzazione più ampia, di massa. Fu LEONE XIII (papa dal 1878 al 1903) a indicare questa direzione con una ENCICLICA, la «RERUM NOVARUM (1891), in cui esponeva i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa. Egli capì che la Chiesa non poteva restare estranea ai problemi sociali sorti con l'industrializzazione, quindi - pur condannando sempre il socialismo - criticava

  • le disuguaglianze sociali
  • e lo sfruttamento operaio.

Inoltre invitata i cattolici a far sentire la loro presenza nella società, a organizzarsi in forme sindacali e politiche. Alcuni obiettivi, dunque, come i diritti dei lavoratori e le riforme sociali, erano comuni a cattolici e socialisti, ma come detto diversa era la base di consenso, inoltre i cattolici avevano una visione interclassista (cioè credevano che tali obiettivi andassero raggiunti attraverso la collaborazione tra le classi sociali, non tramite lo scontro).Un passo indietro sembrò avvenire con Pio X (1903- 1914), legato a una visione più tradizionale della Chiesa, che cercò di impedire al nascente movimento democratico-cristiano (democristiano) ogni azione indipendente dalla gerarchia ecclesiastica. Tuttavia gli sviluppi del movimento sarebbero, in seguito, stati inarrestabili.

Partiti Nazionalisti

Partiti nazionalisti Sempre tra fine '800 e primi '900 si comincia a sviluppare il cosiddetto NAZIONALISMO, un movimento e un'ideologia basati sull'ESALTAZIONE DELLA NAZIONE. Potremmo riassumerne così i caratteri:

  1. Nazione considerata valore superiore a ogni altro.
  2. Lotta per l'affermazione degli interessi del proprio paese; questo conduceva allo scontro con:
  • Liberalismo (cioè le ideologie individualistiche, che esaltavano la libertà del singolo individuo)
  • Cattolicesimo (le ideologie umanitarie)
  • Socialismo (le ideologie internazionaliste, VEDI SLIDE PRECEDENTE)
  1. Idea di lotta fra le nazioni
  2. Svalutazioni dei principi democratici e delle istituzioni parlamentari.
  3. Affermazione del diritto di conquista ai danni di popoli ritenuti inferiori, quindi collegamento con le teorie razziste - che stabilivano una gerarchia fra razze ritenute superiori e inferiori - e con il diffondersi dell'antisemitismo
  4. Esaltazione della guerra, considerata un valore, una necessità

Caratteri del Nazionalismo nei vari paesi

Il nazionalismo assunse caratteri diversi nei vari paesi:

  1. In Inghilterra, per esempio, sfociò nell'imperialismo
  2. In Francia lo spirito nazionalista portò sia a un desiderio di ritorno al passato (a una monarchia e a una società cattolica e rurale) sia a individuare presunti nemici interni della nazione, soprattutto gli Ebrei
  3. Anche il nazionalismo tedesco fu caratterizzato da una forte componente antiebraica. Qui, in particolare, divenne forte il concetto di «Volk» («popolo»), strettamente

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