I Media: Strumenti di Analisi Semiotica per testi mediali

Documento di Università su I Media: Strumenti di Analisi Semiotica. Il Pdf esplora la semiotica dei media, analizzando i testi mediali e le figure retoriche, con un focus sul quotidiano come testo complesso e l'evoluzione del giornalismo.

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38 pagine

I MEDIA: STRUMENTI DI ANALISI SEMIOTICA
CAPITOLO 1- I TESTI MEDIALI
1.1 Lo sguardo della semiotica sui media
Il panorama dei media e' un mondo complesso e in continua evoluzione: ma dietro la
molteplicita' di linguaggi, format e formati ci sono delle logiche di fondo, dei meccanismi
interni che assicurano il funzionamento del sistema della comunicazione.
Ciascuno di noi ha una particolare esperienza del consumo mediale, tanto che a prima vista
potrebbe sembrare superfluostudiare in modo analitico alcuni prodotti culturali che sono parte
integrante della nostra vita individuale e sociale. Ma in realta' la loro efficacia e' affidata a
meccanismi complessi, in certi casi anche molto raffinati, (basta pensare alle serie telivisive
che costruiscono universi narrativi carichi di riferimenti intertestuali, arricchendone il senso),
la nostra familiarita' con le forme mediali si accompagna a una diffusa miopia, una difficolta'
a leggere la complessita' dei prodotti culturali oltre la superficie.
Analizzare il panorama dei media significa individuare degli assi di pertinenza, ritagliare una
serie di oggetti di analisi, stabilire differenze e analogie. A partire da queste premesse
possiamo osservare il panorama mediatico concentrandoci sulla nozione di testo, occorre
ripensare lo scenario della comunicazione come uno spazio dinamico al cui interno vengono
prodotti, circolano, si consumano e si trasformano testi mediali. In questa visione ogni
linguaggio ha un' articolazione complessa (non solo quello verbale), che si manifesta
all'interno di forme espressive distinte. Studiare i media partendo dalla testualita' significa
superare la nozione di segno, che non consentiva di studiare alcuni fenomeni come ad
esempio la narrativita'.
I testi mediali (un quotidiano, una pubblicita', un servizio...) non sono dei semplici contenitori:
"I testi sono costrutti culturali complessi e straticati, le loro singole parti sono coese e
coerenti". Ogni testo, pur rispettando una serie di convenzioni linguistiche, sottopone questi
codici di riferimento a una trasformazione nel lungo periodo.

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I MEDIA: STRUMENTI DI ANALISI SEMIOTICA

CAPITOLO 1- I TESTI MEDIALI

Lo sguardo della semiotica sui media

Made with GoodnotesI MEDIA: STRUMENTI DI ANALISI SEMIOTICA CAPITOLO 1- I TESTI MEDIALI 1.1 Lo sguardo della semiotica sui media Il panorama dei media e' un mondo complesso e in continua evoluzione: ma dietro la molteplicita' di linguaggi, format e formati ci sono delle logiche di fondo, dei meccanismi interni che assicurano il funzionamento del sistema della comunicazione. Ciascuno di noi ha una particolare esperienza del consumo mediale, tanto che a prima vista potrebbe sembrare superfluostudiare in modo analitico alcuni prodotti culturali che sono parte integrante della nostra vita individuale e sociale. Ma in realta' la loro efficacia e' affidata a meccanismi complessi, in certi casi anche molto raffinati, (basta pensare alle serie telivisive che costruiscono universi narrativi carichi di riferimenti intertestuali, arricchendone il senso), la nostra familiarita' con le forme mediali si accompagna a una diffusa miopia, una difficolta' a leggere la complessita' dei prodotti culturali oltre la superficie. Analizzare il panorama dei media significa individuare degli assi di pertinenza, ritagliare una serie di oggetti di analisi, stabilire differenze e analogie. A partire da queste premesse possiamo osservare il panorama mediatico concentrandoci sulla nozione di testo, occorre ripensare lo scenario della comunicazione come uno spazio dinamico al cui interno vengono prodotti, circolano, si consumano e si trasformano testi mediali. In questa visione ogni linguaggio ha un' articolazione complessa (non solo quello verbale), che si manifesta all'interno di forme espressive distinte. Studiare i media partendo dalla testualita' significa superare la nozione di segno, che non consentiva di studiare alcuni fenomeni come ad esempio la narrativita'. I testi mediali (un quotidiano, una pubblicita', un servizio ... ) non sono dei semplici contenitori: "I testi sono costrutti culturali complessi e straticati, le loro singole parti sono coese e coerenti". Ogni testo, pur rispettando una serie di convenzioni linguistiche, sottopone questi codici di riferimento a una trasformazione nel lungo periodo. Made with GoodnotesEsempio: analizzare una rivista di moda come testo mediale significa superare l'idea che si tratti di un semplice contenitore ordinato di segni. Deve invece possedere una propria coerenza e coesione senza rinunciare a una certa "retorica del nuovo":

  • da una parte la rivista deve mantenere una continuita' con alcune norme editoriali e culturali
  • dall'altra puo' spostare il patto di fiducia col lettore, trasformandosi e superando dei tabu'

La semiotica contemporanea, in particolare nel versante di ricerca noto come sociosemiotica, supera l'idea che i testi mediali siano oggetti chiusi e rigidi, nettamente separati dal mondo. "Il testo e' per forza di cose negoziato entro le dinamiche culturali, in un intreccio continuo con altri testi, altri discorsi, altri linguaggi". I testi mediali sono modelli che vengono concepiti per dare conto delle logiche interne alla dimensione socioculturale, ma questo non significa che il testo sia qualcosa di eccessivamente flessibile e manipolabile. L'idea di fondo e' che l'intera realta' dei media risponda a una serie di logiche ricorrenti << ad esempio, nall'ambito dell'informazione, si puo' decidere di concentrarsi su una sola notizia o ampliare lo sguardo, considerando testo tutto il quotidiano.>> Abbiamo cosi' ridefinito in chiave operativa la nozione di testo, e possiamo concentrarci sulla relazione che intercorre tra due piani compresenti in ogni prodotto culturale: il piano dell'espressione e il piano del contenuto. In questo modo si evidenzia la complessivita' strutturale dei testi, che si riconoscono come forme organizzate intorno a una stratificazione di livelli distinti. Occorre saper integrare:

  • uno sguardo approfondito sul lato narrativo dei contenuti
  • un' analisi dello stile con cui i tempi prendono forma

L'idea che i testi mediali siano oggetti organizzati intorno a una struttura e' molto importante, perche' consente di avanzare l'analisi in modo ordinato. L'interpretazione di un'opera e' un' attivita' complessa, e ricostruire il senso di un testo significa tentare di cogliere la complessita' della sua articolazione. La semiotica svolge la funzione di "cassetta degli attrazzi", utile a scomporre e ricostruire il funzionamento dei prodotti mediali, sviluppando una prospettiva di Made with Goodnotesriflessione in grado di congiurare due sguardi:

  • da un lato si situa lo studio delle singole forme testuali
  • dall'altro diviene pertinente una ricognizione sulle logiche complesse dei diversi ambiti di concezione, elaborazione, distribuzione, consumazione dei testi

Un rischio legato all'analisi approfondita dei singoli testi consiste nell'estrarre i prodotti mediali dalle trasformazioni di natura piu' ampia che modificano lo scenario complessivo, non bisogna dimenticare che l'analisi si muove su un doppio binario: sincronia e diacronia.

  1. l'analisi sincronica coglie il funzionamento del testo in un preciso contesto storico e culturale
  2. l'analisi diacronica situa l'oggetto in una prospettiva di tipo storico

Concepire i prodotti culturali come oggetti chiusi e statici e' un grave errore di prospettiva, nella realta', infatti, i testi mediali si evolvono di continuo, in trasformazioni di superficie e profondi. Una buona indagine sui testi mediali, dunque, deve continuamente mediare tra la messa a fuoco sincronica e la ricognizione delle logiche evolutive, senza per questo considerare i testi oggetti fluidi ed effimeri. Se infatti le forme testuali sono soggette a una serie di trasformazioni, e' altrettanto vero che la mutazione si innesta su un' ossatura di base, una "impalcatura" che assicura ai testi mediali una notevole stabilita'.

Le "architetture" dei testi mediali

1.2 Le "architetture" dei testi mediali Analizzare i fenomeni espressivi prodotti dal sistema dei media significa conciliare la ricostruzione dello scenario complessivo con lo studio mirato delle singole forme testuali. Ricostruire l'identita' di un prodotto culturale significa quindi saper disarticolarne i livelli di pertinenza, applicando una metodologia in cui emergono due momenti decisivi: la scomposizione e l'analisi. Studiare attraverso quest'ottica un testo mediale significa procedere a ritrorso rispetto al processo di ideazione e produzione del testo, scomporre non vuol dire isolare i singoli Made with Goodnoteselementi,ma riaprire l'insieme dei processi che ne determinano il funzionamento e la riconoscibilita'. In questo senso la scomposizione condiona fortemente il livello dell'analisi. I testi mediali possono essere esaminati a partire da una distinzione che riguarda tre coordinate di riferimento: linguaggi, generi, formati. Questa operazione di differenziazione permette di inquadrare i testi a partire dalla loro "confezione", concentrandosi su caratteristiche che osserviamo quotidianamente. L' involucro del testo e' infatti risultato di una strategia produttiva complessa, e a partire da queste tre coordinate rendono forma alcune opzioni enunciative di base essenziali nella definizone dell'identita' del testo. La forma di un testo mediale si definisce a partire dal linguaggio con cui si realizza sul piano dell' espressione, in cui diventa strategica anche l'operazione del sincretismo (riunificazione di diversi linguaggi). Nello scenario complesso delle forme mediali ci sono molte convenzioni anche riguardo le routine produttive, gli stili di consumo, il tipo di argomenti trattati, il rapporto mediato col pubblico, tutto cio' consente di selezionare uno o piu' generi di riferimento. Anche il formato, infine, gioca un ruolo di primo piano l'analisi delle strategie interne alle singole forme testuali, ci sono delle logiche funzionali all'economia del prodotto che stabiliscono ad esempio la durata di un episodio, o il formato di una pagina. Linguaggi, generi e formati dei testi mediali consentono dunque di definire una cornice minima di riferimento, utile per iniziare a orientarsi all'interno di un vasto scenario.

I linguaggi

1.3 I linguaggi Per scomporre un prodotto mediale e analizzarne il funzionamento, e' necessario focalizzare lo sguardo sul pianoo della sua manifestazione. Occorre confrontarsi con le potenzialita' espressive dei linguaggi, perche' i testi sono forme espressive sincretiche. Il sincretismo non va inteso come semplice sovrapposizione di linguaggi separati, ma come un'operazione enunciativa complessa che esercita un ruolo chiave nella costruzione della strategia di senso complessiva del testo mediale. Secondo Greimas e Courte's, sono considerate sincretiche le semiotiche che mettono in Made with Goodnotesopera piu' linguaggi di manifestazione: la comunicazione verbale non e' solo linguistica, ma include anche elementi paralinguistici, sociolinguistici ... Il sincretismo non e' mai un'operazione superficiale, ornamentale, al contrario esso potenzia sia il piano dei contenuti sia il piano dell'espressione dei testi. E' comunque un'operazione arbitraria, frutto di convenzioni. L'autore di un testo sincretico ha due strade:

  • dissimulare la natura convenzionale del suo lavoro per restituire allo spettatore massima realtà
  • smascherare l'arbitrarietà delle decisioni, sollecitando a ricostruire le logiche e i dispositivi usati

Sul primo versante, tutto si rivela prodotto di strategie ben precise, nascose nelle pieghe del testo e funzionali a un'intenzione comunicativa di fondo. Ad esempio, e' esperienza comune di ogni spettatore televisivo l'utilizzo di particolari immagini o musiche negli spot pubblicitari, ma tutto sembra perfettamente naturale in un "montaggio invisibile" (basta pensare alla musica classica e alle immagini naturali nelle pubblicità dei biscotti per bambini). Questa operazione consente di allestire un racconto permeato di valori positivi e privo di imperfezioni. Ma dietro la coesione del piano dell'espressione si nasconde sempre una strategia dell'enunciazione, una serie di mosse che aprono diverse possibilità di senso. E' il caso delle sigle del telegiornale: tutte ruotano attorno a una micro-sequenza introduttiva di riferimento composta da musica ritmata e in crescendo, effetto drammatizzante, breve immagini ... In apparenza niente di piu' naturale, ma si tratta di un effetto di senso molto costruito. Sul secondo versante, il sincretismo viene invece esibito, messo in scena in maniera evidente, celebrato come pratica di riappropriazione. Esso rientra in una strategia editoriale che svela le logiche di costruzione del testo, denunciando il potere mimetico dei media o ironizzando sulle convenzioni dei linguaggi e dei generi. Il caso più noto e' quello di programmi come Blob, che magnificano le potenzialita' espressive dell'operazione del montaggio. Se dunque il sincretismo e' un'operazione enunciativa decisiva, scomporre il prodotto mediale significa in primo luogo andare oltre, separando in unità distinte combinazioni espressive Made with Goodnotes

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