Corso di Economia dei trasporti: produzione e costi esterni UE

Slide dall'Università di Genova su Economia dei trasporti. Il Pdf, basato su dati UE, analizza la produzione e i costi, inclusi quelli esterni come inquinamento e congestione nel trasporto merci, ed è utile per lo studio universitario di Economia.

Mostra di più

41 pagine

Corso di
Economia dei trasporti
prof. enrico musso
dipartimento di economia scuola di scienze sociali università di Genova
laurea in Economia delle aziende marittime, della logistica e dei trasporti
3.
La produzione e i costi
corso di economia dei trasporti
dipartimento di economia università di genova

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

Università di Genova

Corso di Economia dei trasporti

prof. enrico musso dipartimento di economia - scuola di scienze sociali - università di Genova laurea in Economia delle aziende marittime, della logistica e dei trasporti3.

La produzione e i costi

Corso di economia dei trasporti

dipartimento di economia - università di genovaenrico musso - economia dei trasporti - università di genova

La struttura dei costi

  • I costi di produzione variano molto, secondo:
  • Il grado di infrastrutturazione
  • La dimensione dei veicoli
  • I costi del personale (per unità trasportata)
  • Fra i diversi modi di trasporto, spesso in concorrenza fra loro, esistono forti differenze:

C. Infr. Via C. Infr. Terminale C. Veicoli C. Personale / unità Nave Zero Alti Alti Bassi Treno Alti Bassi Medi Bassi Gomma Alti Bassi Bassi Alti Aereo Zero Medi Medio-alti Medi 4enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Breve e lungo periodo

  • Breve periodo: quello entro il quale non può essere cambiata la quantità di almeno alcuni dei fattori produttivi impiegati
  • Lungo periodo: sufficientemente lungo perché possa essere cambiata la quantità impiegata di tutti i fattori
  • Nell'economia dei trasporti la distinzione è difficile perché l'orizzonte temporale cambia molto da un input all'altro a causa:
  • Della diversa durata della vita (tecnica o economica)
  • Del tempo necessario per variare la quantità impiegata
  • La distinzione non coincide con quella fra infrastruttura e servizio 5Input, tempi e struttura dei costi
  • Energia (Costi variabili continui)
  • (Terminale)
  • (Pedaggi)
  • Affitti Variabili Servizio
  • Lavoro
  • Veicolo Fissi
  • Spese generali
  • Promozione
  • R&D
  • (Via, terminale)
  • Infrastruttura
  • (Spazio) enrico musso - economia dei trasporti - università di genova 6La struttura dei costi

a. Costi totali

  • Fissi
  • Variabili
  • Complessivi

b. Costi medi

  • Fissi
  • Variabili
  • Pieni
  • Costi marginali C a. C CV P CF 0 H q b. CMe CVMe CFMe CMg CMe CVMe CMg CFMe 0 q 7enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Costi di produzione e costi per l'utente

  • Il costo di produzione non coincide con il costo per l'utente, perché:
  1. Il costo per l'utente di solito include il valore del tempo e del disagio/rischio connessi al trasporto (costo generalizzato)
  2. Il costo per l'utente potrebbe coincidere nell'ipotesi di concorrenza perfetta, ma ...
  • ... Può essere superiore a causa di monopoli che consentono al produttore di incamerare un extraprofitto e fissare un prezzo maggiore del costo
  • ... È inferiore quando esistono sovvenzioni pubbliche 8enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Costi di produzione, costi per l'utente e scelta modale

  • Il modo di trasporto utilizzato può essere scelto dal produttore (avviene soprattutto nel trasporto merci, dove l'utente si rivolge al gestore del ciclo) o dall'utente (in particolare nel trasporto di persone)
  • Ciascuno sceglie secondo le proprie funzioni di costo
  • Il costo considerato è di solito il costo marginale
  • Nel caso dell'utente la percezione del costo/tempo è più rilevante (costo generalizzato)
  • Nessuno dei due tiene conto, nella scelta, dei costi esterni (> "squilibri" nella ripartizione modale) 9enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

I costi monetari: lo spazio

  • Lo spazio è utilizzato in grande quantità
  • per le infrastrutture dedicate al trasporto
  • (in minor quantità) per le strutture destinate alla sosta dei veicoli (parcheggi, scali ferroviari, piazzali aeroportuali) o del carico (terminali portuali, autoporti, interporti), o ad altre funzioni imprenditoriali
  • Il valore dello spazio è tanto maggiore quanto maggiore è la sua accessibilità e la vicinanza ad altri insediamenti (rendita di posizione)
  • Paradossalmente, il valore dello spazio dipende anche dal sistema dei trasporti, quindi anche dall'infrastruttura che ospita 10enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Spazio e costo-opportunità

  • Il valore dello spazio è un costo-opportunità, cioè è dato dal più alto dei valori che avrebbe se impiegato in altri usi
  • Quindi è massimo in un ambito urbano o densamente insediato
  • Il costo-opportunità dello spazio di un'infrastruttura realizzato ad hoc: sotterranea (gallerie, parcheggi), o sopraelevata (strade, ferrovie), o realizzata sul mare (terminali portuali), è virtualmente nullo, ma
  • Non lo è se lo spazio ottenibile in questo modo è comunque limitato rispetto alle esigenze di utilizzo (si ha comunque un c. opportunità)
  • Non è invece nullo, è anzi di solito molto elevato, il costo di realizzazione dell'infrastruttura 11enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

I costi monetari: l'uso dell'infrastruttura

  • L'infrastruttura - terminali e (quando costruite) vie di trasporto - fa parte degli elementi costitutivi dei modi di trasporto, e preesiste alla produzione del servizio
  • Non è oggetto dello studio dell'economia del servizio ( > modulo 4
  • Nel breve periodo, e dato un assetto infrastrutturale, per i costi di produzione del servizio è rilevante il costo per l'uso delle infrastrutture
  • Tasse portuali o aeroportuali
  • Pedaggi autostradali
  • Tracce orarie per l'utilizzo della rete ferroviaria
  • Parcheggi, tasse d'ancoraggio, etc. 12enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

I costi monetari: il veicolo

  • Il veicolo è normalmente acquisito nella propria disponibilità da chi produce (professionalmente o in conto proprio) il servizio:
  • Acquisto (nuovo o usato)
  • Noleggio, leasing
  • Noleggio a scafo nudo (bareboat charter)
  • Il veicolo acquisito è combinato con gli altri elementi e fattori per produrre il servizio . Chi invece noleggia un veicolo con conducente acquista di fatto il servizio di trasporto Contratto con cui una parte concede in godimento all'altra un bene dietro corrispettivo e per un certo periodo di tempo, trascorso il quale la parte può restituirlo o divenirne proprietaria pagando la differenza tra quanto versato e il valore del bene. 13enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Costo del veicolo: acquisto e gestione

  • Il costo del veicolo varia moltissimo nei diversi modi di trasporto e con la portata del veicolo stesso
  • Costo del veicolo:
  • Acquisto (oppure noleggio, leasing)
  • Gestione
  • Manutenzione ordinaria
  • Manutenzione straordinaria, riparazioni
  • Costi fiscali
  • Costi assicurativi 14enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Costo del veicolo: portata e «salti»

  • L'acquisizione del veicolo è preventiva alla produzione del servizio ed è pertanto un costo fisso (nel breve periodo)
  • Una volta acquistato, le valutazioni successive (inclusa la scelta del modo di trasporto) tendono a basarsi sui costi marginali, con possibili effetti distorsivi (es. auto privata vs. bus nel trasporto urbano)
  • Il costo del veicolo varia con la portata ma è pressoché fisso rispetto all'effettivo volume di carico (al coefficiente di carico) -> il costo medio decresce al crescere del volume
  • Nelle imprese di trasporto il costo del/dei veicolo/i rispetto alla quantità procede per "salti" (discontinuità) determinati dall'aumento del numero dei veicoli 15enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

I costi monetari: il personale

  • Riguardano principalmente il trasporto professionale (in conto terzi), e quello in conto proprio solo se ci sono dei dipendenti dedicati, altrimenti no (ci sarà però comunque un costo- opportunità)
  • Intensità di impiego del fattore lavoro molto diversa nei diversi modi, principalmente legata alla guida del veicolo (massima nell'autotrasporto), ma anche all'organizzazione produttiva (es. linea > domanda)
  • Sostituzione lavoro-capitale possibile
  • Con l'aumento delle dimensioni del veicolo (legata alla domanda)
  • Con l'automazione (es .: caselli autostradali, gru di piazzale) e l'introduzione di veicoli a guida autonoma 16enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

Tutela del lavoro e rigidità dei costi

  • Nei paesi più ricchi (e con una legislazione del lavoro più tutelante) i costi del lavoro sono un costo tendenzialmente fisso (o che varia con molta rigidità)
  • Rigidità/tutele sono comparativamente maggiori
  • Nel trasporto pubblico (per la debolezza della controparte datoriale)
  • Nel trasporto di persone (per il maggior "potere negoziale")
  • Tutele rispetto alle oscillazioni della domanda: il caso delle compagnie portuali e pool di manodopera 17enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

I costi monetari: la forza motrice (l'energia)

  • È il costo più "variabile" (variabilità diretta e continua rispetto alla quantità)
  • Cresce in proporzione al servizio -> costo medio per km è costante con velocità costante
  • Cresce (di solito) esponenzialmente con la velocità
  • Principali fonti di energia:
  • Carburanti (fonti fossili)
  • Energie rinnovabili (es. vela), energia umana e animale, etc .; energia nucleare
  • Energia elettrica (trasporto di energia)
  • Possibili economie di scala:
  • Nell'offerta (e trasporto) di energia elettrica e di idrocarburi ci sono costi infrastrutturali
  • I grandi acquirenti possono ottenere prezzi più bassi 18enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

La rilevanza dei costi fissi

  • A parte il costo dell'energia e l'eventuale lavoro straordinario, la maggior parte degli altri costi monetari è generata anteriormente e indipendentemente dalla quantità trasportata
  • Quindi: la maggior parte dei costi varia con la quantità offerta ma varia poco (o nulla) al variare della quantità di servizio effettivamente venduta a partire da una certa dotazione di input
  • La prevalenza dei costi fissi comporta costi variabili ridotti, costi marginali bassi, costi medi decrescenti a lungo (anche illimitatamente), economie di scala, barriere all'entrata sul mercato (oligopoli, possibili monopoli naturali)
  • Separazione infrastruttura-servizio ( modulo 4 ) 19enrico musso - economia dei trasporti - università di genova

La rilevanza dei costi fissi nel trasporto

  • A parte il costo dell'energia e l'eventuale lavoro straordinario, la maggior parte degli altri costi monetari è generata anteriormente e indipendentemente dalla quantità trasportata
  • Quindi: la maggior parte dei costi varia con la quantità offerta ma varia poco (o nulla) al variare della quantità di servizio effettivamente venduta a partire da una certa dotazione di input
  • La prevalenza dei costi fissi comporta costi variabili ridotti, costi marginali bassi, costi medi decrescenti a lungo (anche illimitatamente), economie di scala, barriere all'entrata sul mercato (oligopoli, possibili monopoli naturali)
  • Separazione infrastruttura-servizio ( modulo 4 ) La decrescenza dei costi medi fa sì che il produttore più piccolo avrà sempre costi maggiori e sparirà, fino alla sopravvivenza di un solo offerente 20

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.