Neuropsichiatria Infantile: disabilità e patologie neurologiche in età evolutiva

Documento dalla Link Campus University Of Malta su Neuropsichiatria Infantile - prof. Annese. Il Pdf esplora la disciplina, le disabilità neuropsichiatriche e le patologie neurologiche infantili, con un focus sulle Paralisi Cerebrali Infantili, utile per lo studio universitario di Psicologia.

Mostra di più

41 pagine

Neuropsichiatria Infantile - prof.
Annese
Neuropsichiatria infantile
Link Campus University of Malta
40 pag.
Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/
Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)
!
1!
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
La neuropsichiatria infantile (o NPI) è una branca specialistica della medicina. Nata nel
secondo dopo guerra come subspecializzazione della neuropsichiatria, in Italia è rimasta
unificata, mentre altrove ha seguito le vicende del settore adulti, che negli anni '70 ha
iniziato a suddividersi in psichiatria e neurologia. A loro volta, sia neurologia che psichiatria
si suddividono in altre sub- specializzazioni, specialmente a livello di centri universitari; per
cui in neurologia troviamo subspecializzazioni in neurofisiopatologia, epilettologia e simili,
mentre in psichiatria troviamo orientamenti neuropsicologici, psicoterapici,
psicofarmacologici, raramente uniti in un singolo specialista. Come per il campo della
psichiatria generale, diverse correnti di pensiero hanno attraversato la neuropsichiatria
infantile, influenzando nel corso di vari decenni gli orientamenti di base e le impostazioni
scientifiche e metodologiche prevalenti. Si sono succedute così "idee dominanti" e diversi
modelli di intervento (psicodinamici, biologicisti, cognitivo-comportamentali, etc.).
Come
per la legge 180 nel '78 nel settore adulti, che ha sancito la Riforma Psichiatrica, questa
evoluzione ha trovato riscontro nella promulgazione della Legge 104 del 1992 sui diritti
delle persone portatrici di handicap, ed ha fortemente improntato l'organizzazione dei
servizi per più di un decennio.
NPI E DISABILITÀ
Tradizionalmente in Italia il neuropsichiatra infantile è la figura di riferimento per quel che
concerne lo
sviluppo psicomotorio e le sue difficoltà. Questi valuta e tratta i casi di disabilità
neuropsichiatrica in età evolutiva. I gruppi di lavoro in neuropsichiatria infantile, o di Salute
Mentale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, sono costituiti normalmente da diverse figure
professionali esperte in età evolutiva, come il terapista della neuro e psicomotricità dell’età
evolutiva, lo psicologo dell'età evolutiva, il logopedista, l'educatore professionale, il tecnico
di riabilitazione psichiatrica, l'assistente sociale, l'infermiere, e altri.
Gli ambiti assistenziali
in cui operano i servizi di neuropsichiatria infantile sono l'ospedale (più o meno collegato
con l'università), per la diagnosi e la cura delle forme morbose complesse e delle malattie
rare o acute, e i servizi territoriali delle ASL per l'assistenza globale. Il neuropsichiatra
infantile può essere chiamato, assieme ad altre figure
professionali come lo psicologo
dell'età evolutiva, a svolgere funzioni di Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) su incarico dei
Tribunali di ogni ordine e grado.
NEUROLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA
1.! Paralisi cerebrale infantile
2.! Malattie neuromuscolari (es. distrofia muscolare, amiotrofia
3.! spinale)
4.! Cefalee dell'età evolutiva Epilessia
5.! Traumi cranici
6.! Tumori cerebrali infantili
Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/
Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

Neuropsichiatria Infantile

docsity Neuropsichiatria Infantile - prof. Annese Neuropsichiatria infantile Link Campus University of Malta 40 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/ Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)NEUROPSICHIATRIA INFANTILE La neuropsichiatria infantile (o NPI) è una branca specialistica della medicina. Nata nel secondo dopo guerra come subspecializzazione della neuropsichiatria, in Italia è rimasta unificata, mentre altrove ha seguito le vicende del settore adulti, che negli anni '70 ha iniziato a suddividersi in psichiatria e neurologia. A loro volta, sia neurologia che psichiatria si suddividono in altre sub- specializzazioni, specialmente a livello di centri universitari; per cui in neurologia troviamo subspecializzazioni in neurofisiopatologia, epilettologia e simili, mentre in psichiatria troviamo orientamenti neuropsicologici, psicoterapici, psicofarmacologici, raramente uniti in un singolo specialista. Come per il campo della psichiatria generale, diverse correnti di pensiero hanno attraversato la neuropsichiatria infantile, influenzando nel corso di vari decenni gli orientamenti di base e le impostazioni scientifiche e metodologiche prevalenti. Si sono succedute così "idee dominanti" e diversi modelli di intervento (psicodinamici, biologicisti, cognitivo-comportamentali, etc.). Come per la legge 180 nel '78 nel settore adulti, che ha sancito la Riforma Psichiatrica, questa evoluzione ha trovato riscontro nella promulgazione della Legge 104 del 1992 sui diritti delle persone portatrici di handicap, ed ha fortemente improntato l'organizzazione dei servizi per più di un decennio.

NPI e Disabilità

Tradizionalmente in Italia il neuropsichiatra infantile è la figura di riferimento per quel che concerne lo sviluppo psicomotorio e le sue difficoltà. Questi valuta e tratta i casi di disabilità neuropsichiatrica in età evolutiva. I gruppi di lavoro in neuropsichiatria infantile, o di Salute Mentale dell'Infanzia e dell'Adolescenza, sono costituiti normalmente da diverse figure professionali esperte in età evolutiva, come il terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, lo psicologo dell'età evolutiva, il logopedista, l'educatore professionale, il tecnico di riabilitazione psichiatrica, l'assistente sociale, l'infermiere, e altri. Gli ambiti assistenziali in cui operano i servizi di neuropsichiatria infantile sono l'ospedale (più o meno collegato con l'università), per la diagnosi e la cura delle forme morbose complesse e delle malattie rare o acute, e i servizi territoriali delle ASL per l'assistenza globale. Il neuropsichiatra infantile può essere chiamato, assieme ad altre figure professionali come lo psicologo dell'età evolutiva, a svolgere funzioni di Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) su incarico dei Tribunali di ogni ordine e grado.

Neurologia dell'Età Evolutiva

  1. Paralisi cerebrale infantile
  2. Malattie neuromuscolari (es. distrofia muscolare, amiotrofia
  3. spinale)
  4. Cefalee dell'età evolutiva Epilessia
  5. Traumi cranici
  6. Tumori cerebrali infantili

1 Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/ Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)

Psichiatria dell'Età Evolutiva

  1. Disabilità intellettiva
  2. Disturbi dello sviluppo psicologico
  3. Disturbi dell'apprendimento
  4. Disturbi del linguaggio
  5. Autismo infantile e psicosi dell'età evolutiva
  6. Disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa e bulimia in età evolutiva)
  7. Depressione nell'infanzia e nell'adolescenza
  8. Disturbi della personalità nell'infanzia e nell'adolescenza
  9. Disturbi del comportamento, dell'emotività e del funzionamento sociale
  10. Scompenso adolescenziale
  11. Disturbo di regolazione
  12. Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Paralisi Cerebrali Infantili (PCI)

Ampio gruppo di disturbi neurologici causati da una lesione permanente, non progressiva, del cervello in via di sviluppo, che si verifica prima, durante o dopo la nascita. Le conseguenze della lesione cerebrale interessano: problemi emotivi e relazionali; problemi sensoriali, intellettivi, comunicativi; postura e movimento.

Epidemiologia delle PCI

  • Prevalenza: 2 casi/1000 nati vivi (nati a termine)
  • Prevalenza 100/1000 per i nati prima della 28° settimana di gestazione Malgrado abbiano un rischio maggiore di sviluppare PCI, presentano una minore tendenza a sviluppare le forme con maggiore compromissione.

Cause Principali di PCI

  • Prenatali-> Disturbo fetale cronico, alterazioni placentari, alterazioni cromosomiche, malformazioni congenite, farmaci.
  • Perinatali (nati a termine)-> Danni per cause meccaniche in caso di parto distocico; distress fetale acuto o subacuto con ipossia o ischemia.
  • Perinatali (nati pretermine)-> Distress acuto con sindrome anossico-ischemica o parto distocico; distress fetale acuto o subacuto con emorragia ventricolare o parenchimale
  • Postnatali-> Alterazioni metaboliche o infezioni batteriche e virali.

• 2 Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/ Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)

Fisiopatologia delle PCI

Il danno nella paralisi cerebrale è causato da lesioni permanenti e non progressive che colpiscono la corteccia cerebrale motoria prima, entro o intorno ai 2 anni di vita. Nonostante le suddette malformazioni rimangano stabili nel tempo, il quadro clinico ad esse associato si modifica nel tempo, accompagnando la crescita del bambino. Infatti, sebbene in maniera più lenta e spesso parziale, le competenze motorie migliorano col tempo (ed opportuna riabilitazione).

Classificazione delle Funzioni Motorie Globali del Bambino con PCI

  1. LIVELLO 1 Cammina senza restrizioni sia in ambiente familiare che all'esterno. Limitazioni di abilità motorie più complesse (corsa, salto ecc)
  2. LIVELLO 2 Cammina senza ausili in ambiente familiare, ma presenta limitazioni e necessita di assistenza in ambienti esterni. Sale le scale con appoggio e non è in grado di correre o saltare.
  3. LIVELLO 3 Cammina con ausili sia in ambiente familiare ce all'esterno. In ambienti estranei o per lunghi percorsi deve essere trasportato. E' in grado di mantenere la stazione seduta in autonomia.
  4. LIVELLO 4 Non è in grado di camminare anche con ausili e deve essere assistito anche nei passaggi da seduto eretto. Mantiene la stazione seduta con sostegno. Può spostarsi con la carrozzina.
  5. LIVELLO 5 Presenta gravi limitazioni dell'autonomia motoria anche con l'uso di ausili. Non è in grado di mantenere la stazione seduta, né di controllare stabilmente il capo. Deve essere trasportato e assistito in tutte le posture.

Classificazione delle PCI in Base alla Localizzazione dei Sintomi

Forme Spastiche

Spasticità = abnorme aumento del tono muscolare velocità dipendente. Nei movimenti passivi degli arti si manifesta attraverso il cosiddetto effetto a «serramanico» e interessa muscoli agonisti ed antagonisti contemporaneamente sia in schemi flessori che estensori.) 3 Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/ Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)

Emiplegia o Emiparesi Congenita

È la forma più comune di PCI tra i nati a termine e rappresenta il 30/35% delle PCI. Spesso sono i disordini circolatori in gravidanza il fattore eziologico predominante nella patogenesi delle lesioni, che possono essere di tipo malformativo nel 1° e 2º trimestre di gravidanza (anomalie della migrazione neuronale), periventricolari monolaterali nel 3º trimestre (leucomalacia periventricolare), corticosottocorticali al termine di gravidanza.

Aspetti Clinici dell'Emiplegia Congenita

  • 1^FORMA-> Danno fetale precoce (16-24 sett.) con alterazioni malformative; coinvolgimento motorio grave sia all'arto superiore che inferiore; ritardo intellettivo frequente, epilessia con discreta incidenza
  • 2^FORMA-> Danno fetale nel terzo trimestre o nel nato pretermine con leucomalacia periventricolare asimmetrica; coinvolgimento motorio prevalente all'arto inferiore e discreta funzionalità dell'arto superiore; sviluppo intellettivo per lo più adeguato; scarsa incidenza di epilessia
  • 3^FORMA-> Danno perinatale o nei primi mesi di vita con lesioni cortico- sottocorticali ne territori delle arterie cerebrali; coinvolgimento motorio maggiore all'arto superiore; sviluppo intellettivo variabile in relazione all'estensione della lesione; incidenza variabile di epilessia

Lo sviluppo motorio globale del bambino manifesta alterazioni di tipo qualitativo più che quantitativo: tutti i bambini acquisiscono la deambulazione autonoma entro i due anni di vita. Il quadro clinico è generalmente caratterizzato da:

  • Riduzione della motilità (> a livello distale)
  • Riduzione della velocità di movimento
  • Anomalie del tono muscolare (ipertono e spasticità in flessione all'arto superiore ed in estensione all'inferiore) o distonia (lesioni nella zona dei nuclei della base).

In uno #studio italiano# condotto su di un gruppo di adolescenti con emiplegia congenita (Bono et al.1982) vengono rilevate manifestazioni di disadattamento nel 45%dei ragazzi con una gamma di disordini variabile dall'aggressività, ai comportamenti ossessivo-fobici, alla presenza di depressione, inerzia e isolamento. Le conclusioni dello studio sottolineano l'importanza di tener presente fin dai primi anni di vita il ruolo di questi diversi fattori che pesano notevolmente sull'evoluzione globale del bambino e che vanno sommandosi ed intrecciandosi nel corso dell'età evolutiva. Si è inoltre notato che, bambini emiplegici piccoli sottoposti a continue richieste di uso e integrazione in ambito familiare, tendono poi ad escluderla totalmente dall'uso e dallo schema corporeo con un apparente «neglect» e un rifiuto dell'integrazione dell'emisoma, generato nel tentativo di negare la parte malata fonte di dolore per sé e per i genitori. 4 Document shared on https://www.docsity.com/it/neuropsichiatria-infantile-prof-annese/11915910/ Downloaded by: Maurocik (cicchetti.mauro@gmail.com)

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.