Storia dell'educazione fisica: evoluzione e teorie nel XIX secolo

Documento dall'Università sulla Storia Dell'educazione Fisica. Il Pdf esplora l'evoluzione delle pratiche e delle teorie nel contesto europeo del XIX secolo, analizzando i contributi di pensatori come Rousseau, Muths, Jahn, Spiess e Jaeger per la materia Educazione fisica.

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43 pagine

STORIA DELL’EDUCAZIONE FISICA
LEZIONE 1 (5/03)
“SIGNIFICATO E CONFINI DI UN AMBITO DISCIPLINARE”
definizione:
Storia dell’educazione fisica: è una definizione complessa perché comprende discipline
storiche.
La storia ci accompagna a scoprire il percorso fatto da certe idee/mentalità che vivono
ancora oggi →non vogliamo giustificare il presente ma comprendere il presente.
Differenza tra educazione e pedagogia:
- educazione è accompagnare qualcuno per il raggiungimento di certi obiettivi. Questo
obiettivo rispetto al punto di partenza è migliore e comporta una crescita personale.
- pedagogia è la riflessione sull'educazione, è la teoria dell’educazione. E’ quella
scienza che mi indica il dover essere per raggiungere un obiettivo.
Nella civiltà romana il dover essere è l’oratore (cioè colui che sa parlare).
-La storia dell’educazione fisica riguarda più alle pratiche educative messe in atto per
raggiungere un obiettivo derivante dalla teoria della pedagogia.
-La storia della pedagogia del corpo è più teorica. (cioè la storia teorica del corpo)
E’ una divisione concettuale.
Il concetto “fisica” significa corpo.
Concetto di storia e di educazione:
Storia → bisogna considerarla come un indagine/ una ricerca per far emergere lo sviluppo
diacronico della disciplina ma anche tenendo conto i momenti sincronici.
Educazione → ciò che caratterizza l’educazione è che c’è un cambiamento che si presume
sia migliorativo
L’educazione è diversa dal cambiamento perché c’è l’intenzionalità, cioè avere l’intenzione di
raggiungere un certo obiettivo.
Esempio:
differenza di educazione data:
- dagli insegnanti: è formale e intenzionale
- dai social: è non formale e non è intenzionale
educazione: dover essere (deriva dal greco “telos”)
Aggettivazione fisica:
riguarda il corpo e l’attività quindi c’è un interconnessione tra educazione e corpo.
L’educazione fisica ha bisogno di un corpo per educare.
Il corpo ha bisogno dell’educazione per trasformarsi.
L’educazione fisica rimanda a:
cambiamento migliorativo/perfettivo attraverso l’attività motoria
→miglioramento di sviluppo psicofisico e salute individuale sociale
Terminologia:
1762→Jacques Ballexserd parla per la prima volta del ruolo dell’ educazione fisica dalla
nascita alla pubertà attraverso la “dissertazione sull’educazione fisica dei fanciulli, dalla
nascita sino alla pubertà”.
Prima si parlava di ginnastica→1762 per la prima volta emerge il concetto di attività fisica.
Nella 2° metà del ‘700→ Rousseau pubblica “Emilio”,un romanzo pedagogico che racconta
di lui dalla nascita fino a quando si sposa.
Questo romanzo sostiene che attraverso il corpo l’uomo fa esperienze e cresce (il corpo è
tutto). Sostiene che i bambini hanno bisogno di fare movimento e che devono essere liberi di
muoversi.
Problemi:
L’educazione fisica deve affrontare determinati problemi:
- ha una collocazione difficile (che la fa apparire un sapere minoritario)
- ha un problema di identità
- punti di incontro di più domini disciplinari
quindi l’educazione fisica appare un sapere minoritario e si può notare in ambito scolastico,
all’interno della comunità scientifica e nel senso comune.
Si crea una situazione paradossale → perché c’è una sproporzione tra la collazione di tale
sapere e l'importanza dei fini da esso conseguibile.
Dobbiamo operare per valorizzare l’educazione fisica attraverso un impegno di ricerca
teorica →perché le scienze quando hanno bisogno di riconoscimenti devono basarsi sulle
evidenze scientifiche.
Pregiudizi:
Superare alcuni pregiudizi:
1. Esercizi corporei eseguibili da chiunque, non richiedono educatori particolarmente
preparati.
2. Ridurre l’ed. fisica ad una dimensione prassica che trova forza nell’esperienza, e che
non riconosce le potenzialità educative riferibili alla formazione dell’intera
personalità.(considerare che sia solo qualcosa di pratico)
3. Dimensione ludico-ricreativa, che fa dell’ed. fisica qualcosa di antitetico a ciò che è
cultura, una dicotomia rintracciabile nella storia (es. Grecia a partire dai sofisti) e
ancora presente oggi.
4. Identificazione Educazione Fisica con lo Sport, per cui è una disciplina preparatoria a
traguardi agonistici.
Questi pregiudizi portano a deformano la sua immagine di sapere, a sminuire il suo ruolo
formativo e a travisare la sua essenza.
Necessaria una seria ricerca teorica che la chiarisca soprattutto a livello epistemologico e
quindi dobbiamo chiarire: oggetto, statuto scientifico, metodologia, relazione con gli altri
saperi, autonomia.
→ma la cosa più importante è il miglioramento psicofisico.
La storia può dare un contributo teorico all’educazione fisica quindi la ricerca storica
- fare storia in senso critico
- deve dare significati e cogliere il significato di alcuni elementi
- superare i tecnicismi/la pratica
La storia dell’educazione fisica è un sapere specialistico e può essere inteso come la
storia delle tecniche e pratiche ma soprattutto di idee-guida, di ideali, di valori relativi alla
corporeità nella sua dimensione educativa.
E’ un processo di lunga durata.
La storia dell’educazione fisica deve portare alla luce gli elementi che permangono, delle
costanti che resistono ai cambiamenti del contesto e quindi il delinearsi di modelli.

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Anteprima

STORIA DELL'EDUCAZIONE FISICA

LEZIONE 1 (5/03) "SIGNIFICATO E CONFINI DI UN AMBITO DISCIPLINARE"

definizione: Storia dell'educazione fisica: è una definizione complessa perché comprende discipline storiche. La storia ci accompagna a scoprire il percorso fatto da certe idee/mentalità che vivono ancora oggi ->non vogliamo giustificare il presente ma comprendere il presente.

Differenza tra educazione e pedagogia

  • educazione è accompagnare qualcuno per il raggiungimento di certi obiettivi. Questo obiettivo rispetto al punto di partenza è migliore e comporta una crescita personale.
  • pedagogia è la riflessione sull'educazione, è la teoria dell'educazione. E' quella scienza che mi indica il dover essere per raggiungere un obiettivo.

Nella civiltà romana il dover essere è l'oratore (cioè colui che sa parlare).

  • La storia dell'educazione fisica riguarda più alle pratiche educative messe in atto per raggiungere un obiettivo derivante dalla teoria della pedagogia.
  • La storia della pedagogia del corpo è più teorica. (cioè la storia teorica del corpo)

E' una divisione concettuale. Il concetto "fisica" significa corpo.

Concetto di storia e di educazione

Storia -> bisogna considerarla come un indagine/ una ricerca per far emergere lo sviluppo diacronico della disciplina ma anche tenendo conto i momenti sincronici. Educazione -> ciò che caratterizza l'educazione è che c'è un cambiamento che si presume sia migliorativo L'educazione è diversa dal cambiamento perché c'è l'intenzionelità, cioè avere l'intenzione di raggiungere un certo obiettivo.

Esempio di differenza di educazione

differenza di educazione data:

  • dagli insegnanti: è formale e intenzionale
  • dai social: è non formale e non è intenzionale

educazione: dover essere (deriva dal greco "telos")

Aggettivazione fisica

riguarda il corpo e l'attività quindi c'è un interconnessione tra educazione e corpo. L'educazione fisica ha bisogno di un corpo per educare. Il corpo ha bisogno dell'educazione per trasformarsi. L'educazione fisica rimanda a: ->cambiamento migliorativo/perfettivo attraverso l'attività motoria ->miglioramento di sviluppo psicofisico e salute individuale sociale

Terminologia dell'educazione fisica

1762->Jacques Ballexserd parla per la prima volta del ruolo dell' educazione fisica dalla nascita alla pubertà attraverso la "dissertazione sull'educazione fisica dei fanciulli, dalla nascita sino alla pubertà". Prima si parlava di ginnastica->1762 per la prima volta emerge il concetto di attività fisica.Nella 2° metà del '700-> Rousseau pubblica "Emilio", un romanzo pedagogico che racconta di lui dalla nascita fino a quando si sposa. Questo romanzo sostiene che attraverso il corpo l'uomo fa esperienze e cresce (il corpo è tutto). Sostiene che i bambini hanno bisogno di fare movimento e che devono essere liberi di muoversi.

Problemi dell'educazione fisica

L'educazione fisica deve affrontare determinati problemi:

  • ha una collocazione difficile (che la fa apparire un sapere minoritario)
  • ha un problema di identità
  • punti di incontro di più domini disciplinari

quindi l'educazione fisica appare un sapere minoritario e si può notare in ambito scolastico, all'interno della comunità scientifica e nel senso comune. Si crea una situazione paradossale -> perché c'è una sproporzione tra la collazione di tale sapere e l'importanza dei fini da esso conseguibile. Dobbiamo operare per valorizzare l'educazione fisica attraverso un impegno di ricerca teorica ->perché le scienze quando hanno bisogno di riconoscimenti devono basarsi sulle evidenze scientifiche.

Pregiudizi sull'educazione fisica

Superare alcuni pregiudizi:

  1. Esercizi corporei eseguibili da chiunque, non richiedono educatori particolarmente preparati.
  2. Ridurre l'ed. fisica ad una dimensione prassica che trova forza nell'esperienza, e che non riconosce le potenzialità educative riferibili alla formazione dell'intera personalità.(considerare che sia solo qualcosa di pratico)
  3. Dimensione ludico-ricreativa, che fa dell'ed. fisica qualcosa di antitetico a ciò che è cultura, una dicotomia rintracciabile nella storia (es. Grecia a partire dai sofisti) e ancora presente oggi.
  4. Identificazione Educazione Fisica con lo Sport, per cui è una disciplina preparatoria a traguardi agonistici.

Questi pregiudizi portano a deformano la sua immagine di sapere, a sminuire il suo ruolo formativo e a travisare la sua essenza. Necessaria una seria ricerca teorica che la chiarisca soprattutto a livello epistemologico e quindi dobbiamo chiarire: oggetto, statuto scientifico, metodologia, relazione con gli altri saperi, autonomia. ->ma la cosa più importante è il miglioramento psicofisico. La storia può dare un contributo teorico all'educazione fisica quindi la ricerca storica

  • fare storia in senso critico
  • deve dare significati e cogliere il significato di alcuni elementi
  • superare i tecnicismi/la pratica

La storia dell'educazione fisica è un sapere specialistico e può essere inteso come la storia delle tecniche e pratiche ma soprattutto di idee-guida, di ideali, di valori relativi alla corporeità nella sua dimensione educativa. E' un processo di lunga durata. La storia dell'educazione fisica deve portare alla luce gli elementi che permangono, delle costanti che resistono ai cambiamenti del contesto e quindi il delinearsi di modelli.Inoltre deve portare alla luce i "cambiamenti di paradigma" ossia gli elementi che hanno significato un cambiamento, una rottura.

Esempio di cambiamento di paradigma

la polvere da sparo ha cambiato l'idea di educazione corporea perché l'educazione corporea nasce dalla difesa. L'addestramento/preparazione militare è la prima forma di educazione fisica che cambia radicalmente con l'invenzione delle armi da fuoco che hanno reso agilità e forza componenti di minore importanza. (anche la scuola ha portato a un cambiamento)

Modelli di educazione fisica nella storia occidentale

Nel corso della storia occidentale possiamo evidenziare:

  • modello militare: preparare alla guerra, nato spontaneamente sin dall'antichità
  • modello sanitario: salute del corpo (igienico-preventiva e curativo-riabilitativa)
  • modello educativo: esercizio fisico e sue ricadute formative
  • modello sportivo: prevale in un periodo storico dove le varie discipline si sviluppano ed emerge la figura del professionista.

->non è cronologico ma rispetta l'ordine con cui sono emersi

LEZIONE 2 (12/3) "LE ORIGINI"

La storia dell'educazione fisica non è l'evolversi di modelli che vengono superati di periodo in periodo, bensì in ogni periodo storico c'è un modello che prevale ma che non è l'unico presente. L'educazione fisica nasce dalle urgenze della vita, quindi per sopravvivenza, difesa, nasce come momento prassico di attenzione al corpo ma anche trasmissione di costumi di generazione in generazione. La trasmissione di costumi può rientrare nell' educazione ma non si può dire che c'è una teoria educativa. ->E' vero che c'è un modello militare ma non è solo addestramento. ->E' un'attenzione al corpo legata all'idea di guerra. Le prime testimonianze che abbiamo sono nei poemi omerici (Iliade e Odissea) che guardano a uno spaccato di società feudale (750 e 800 a.C.)che è fondata su una particolare organizzazione che vede la presenza di un re e di un'aristocrazia (élite guerriera che ha il compito di difendere il territorio ed espanderlo). Società di tipo feudale: dedita alla guerra e alla difesa del territorio. Questa aristocrazia è formata dagli anziani e dai giovani che devono essere educati alla guerra attraverso un processo di formazione. In questa logica del grande guerriero, nasce l'ideale del cavaliere omerico. cavaliere omerico->doveva essere il migliore tra tutti ma non doveva primeggiare solo in guerra ma anche nelle gare, in quanto nei tempi di pace, per mantenere l'esercizio e l'addestramento vennero introdotti dei giochi (o gare) che avevano la funzione di esercitare le caratteristiche che doveva avere un soldato: la resistenza al combattimento, il non tirarsi indietro, resistenza alla fatica. Questi giochi non sono legate al divertimento. La gara era una seconda via per allenarsi a quei valori che la società sosteneva: ovvero l'eroismo, il coraggio e la resistenza. Il cavaliere omerico deve raggiungere aretè.

Aretè e la morale eroica dell'onore

Aretè ->è la capacità di assolvere il proprio compito e quindi di essere forte, coraggioso, pronto al combattimento e questi caratteri assumono il significato di quella che noi chiamiamo morale eroica dell'onore. Il cavaliere omerico ->è colui che aspira alla gloria personale ->è la perfezione di fisico e mente per se stesso per ricordare ed essere ricordato Inoltre:

  • la gloria è la misura di quanto il cavaliere sia stato il migliore
  • l'onore è il riconoscimento pubblico che gli spetta per questa sua eccellenza
  • l'oblio ossia l'essere dimenticato, è la peggiore condanna (questo dà la misura di quanto il percorso di formazione sia circoscritto al singolo guerriero).

(Attenzione al corpo è circoscritta al singolo guerriero.) La vergogna è il modello sociale su cui si basa la civiltà omerica, società che ripone il suo ideale nell'onore goduto tra uomini dello stesso gruppo sociale, gli uomini infatti si sentivano realizzati NON perché coscienti di essere gloriosi e pieni di onori, ma perché si sentono considerati tali dagli altri del gruppo, non era quindi sufficiente il sentimento interiore, era necessario il giudizio degli altri tanto che un eroe che avesse perso la pubblica stima poteva arrivare ad uccidersi.

RIASSUNTO CAVALIERE OMERICO

  • Ideale di un fisico robusto, abituato alla fatica, addestrato a difendere e offendere.
  • Richiesto non solo il corpo ma anche prontezza, coraggio, disciplina, obbedienza.
  • Individualismo eroico-aristocratico, ricerca di gloria e onore per sé stessi.
  • Aretè, l'eccellenza a cui aspira l'uomo.

Nel cavaliere omerico abbiamo una sintesi di unione tra corpo e spirito, è un eccellenza/perfezione (es. achille). E' quasi sovrumano eppure in questa unità di corpo e spirito la possiamo perdere e non possiamo più recuperarla. Il fatto che ci siano dei giochi, delle gare porta ad un elemento che è la competizione. Non si tratta solo di essere il migliore in battaglia ma è più legato al concetto di competizioni che sono agli occhi di tutti. Infatti se vinci in guerra, il popolo sente quello che si è fatto invece nelle gare, il popolo lo vede . Questi giochi prendono sempre più corpo nell'antica Grecia fino a diventare Giochi greci dove gli elementi fondamentali sono

  • competizione
  • emulazione
  • sforzo per essere riconosciuto il migliore

Coloro che partecipavano a questi giochi erano dei modelli da imitare per le giovani generazioni. "Aristos" ovvero l'essere tra tutti il migliore, diventa un criterio educativo fondamentale perché l'obiettivo dell'uomo è aristos (è sempre un processo migliorativo e fa parte dell'educazione).

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