Transizione demografica e alimentare: analisi in Italia ed Europa

Documento universitario sulla transizione demografica e alimentare, analizzando tassi di natalità, mortalità e fecondità. Il Pdf descrive le fasi della transizione demografica e le piramidi dell'età, approfondendo la transizione alimentare con esempi e dati specifici per l'Italia e la Francia.

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9 pagine

TRANSIZIONE DEMOGRAFICA
Segna un passaggio da un regime antico demografico a uno più moderno
TASSO DI NATALITA’ E MORTALITA’ che anticamente erano elevati, poi c’è stato un calo della
mortalità e la natalità rimane elevata 1^ Fase
Nella seconda fase anche il tasso di natalità inizia a diminuire
Aspetti essenziali della transizione demografica e sono
Riv industriale
-
Leggi - soprattutto la legge crispi pagliani sull’igiene e la sanità pubblica (sorveglianza
epidemiologica)
-
-
I nostri studi riguardano Europa e Italia per quanto riguarda la transizione demografica
Tasso di mortalità in iTALIA è DEL 12X1000
Si riduce il tasso di mortalità infantile…. Numero di bambini che muoiono nel 1° anno di vita rispetto
ai bambini nati in quell’anno x 1000
Oggi muoiono 2-3 x 1000 bambini
In Africa etc ci sono valori elevatissimi di mortalità infantile
Media mondiale: 28.4
Fecondità: numero di figli x donna in età feconda
Ad oggi massimo 1 figlio x donna
ANDAMENTO DELLA FERTILITA’ IN ALCUNI PAESI EUROPEI - 1960- 2016
Per mantenere la struttura demografica del paese ogni coppia dovrebbe avere almeno 2 figli il
cosiddetto ‘’TASSO DI SOSTITUZIONE’ - quando si scende sotto questa soglia, non vengono
rimpiazzati entrambi i genitori
In Italia dagli anni 2000 la fecondità è stabile ma c’è disparità tra i figli concepiti da donne italiane
e da donne straniere sempre in iTALIA
Con il tempo, anche le donne straniere stanno diminuendo il tasso di fertilità
RIDUZIONE DEI TASSI DI FERTILITA’ E NATALITA’
Per cambiamenti culturali
Industrializzazione
Indipendenza economica
Non ci sono evoluzioni legislative per cercare di incentivare la fertilità attraverso il sostegno alla
maternità
5^ - 1° esonero
giovedì 15 febbraio 2024
14:08
Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 1
maternità
STABILIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE UMANA
Si prevede che a partire dai prossimi 50-100 anni la popolazione si stabilizzerà e tenderà a non
aumentare più
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA
Numero di anni che un bambino può aspettarsi di vivere sono molto cambiati ad oggi
Oggi l’aspettativa di vita supera gli 80 anni -
C’è differenza i 25 anni nell’aspettativa di vita nella popolazione - AFRICA 55 ANNI
EUROPA - 80 ANNI
L’Istat ci fornisce tutti gli indicatori demografici per anno -: 1,24 numero di figli medio per donna
82, anni - speranza di vita alla nascita
22.000 gli ultracentenari - sono aumentati molto
Tra gli indicatori demografici ci sono le MIGRAZIONI - fanno tutte parte delle caratteristiche che
descrivono la
SALDO MIGRATORIO INTERNO: differenza tra numero degli iscritti per trasferimento di residenza da
altro comune e il numero dei cancellati dal comune
SALDO MIGRATORIO CON L’ESTERO: differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento
di residenza dall'estero ed il numero dei cancellati per trasferimento di residenza
all'estero.
SALDO MIGRATORIO TOTALEdifferenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei
cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza interno, con l'estero o
per altri motivi.
Vedere definizioni
FASI DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA E PIRAMIDE DELL’ETA’
Popolazione divisa in fasce di età e come è rappresentata
-
1^ fase: UNA PIRAMIDE con i bambini che si trovano alla base. Tante nascite ma tante morti .
La punta è sottile perché le persone muoiono presto…Molti paesi si trovano ancora in questa
condizione di fase 1
-
2^ fase: inizia a calare la mortalità. La mortalità diminuisce e la popolazione inizia a crescere.
La punta dell apiramide è più cicciosa
-
3^ fase: la mortalità continua a calare e inizia il calo di natalità. Non si può più parlare di
piramide
-
4^ fase: bassa natalità e aspettativa di vita elevata. Quindi si parla di un rombo e non più di
una piramide
-
Ad oggi possiamo aspettarci che la piramide si rovescia. Molti sessantenni, poche morti e
poche nascite: poca mortalità e poca natalità
-
In ITALIA dalla fine del 1861 tutto è cambiato
Dal 1951 diminuisce la mortalità
Dal 1991 diminuisce ancora la mortalità fino a giungere al 2011 dve si forma il rombo e non più la
piramide
Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 2

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TRANSIZIONE DEMOGRAFICA

Segna un passaggio da un regime antico demografico a uno più moderno TASSO DI NATALITA' E MORTALITA' che anticamente erano elevati, poi c'è stato un calo della mortalità e la natalità rimane elevata 1^ Fase Nella seconda fase anche il tasso di natalità inizia a diminuire

Aspetti essenziali della transizione demografica

Aspetti essenziali della transizione demografica e sono

  • Riv industriale
  • Leggi - soprattutto la legge crispi pagliani sull'igiene e la sanità pubblica (sorveglianza epidemiologica)
  • Rivoluzione verde

I nostri studi riguardano Europa e Italia per quanto riguarda la transizione demografica

Tasso di mortalità in Italia

Tasso di mortalità in ITALIA è DEL 12X1000 Si riduce il tasso di mortalità infantile .... Numero di bambini che muoiono nel 1º anno di vita rispetto ai bambini nati in quell'anno x 1000 Oggi muoiono 2-3 x 1000 bambini In Africa etc ci sono valori elevatissimi di mortalità infantile Media mondiale: 28.4

Fecondità

Fecondità: numero di figli x donna in età feconda Ad oggi massimo 1 figlio x donna

ANDAMENTO DELLA FERTILITA' IN ALCUNI PAESI EUROPEI - 1960- 2016

Per mantenere la struttura demografica del paese ogni coppia dovrebbe avere almeno 2 figli il cosiddetto "TASSO DI SOSTITUZIONE" - quando si scende sotto questa soglia, non vengono rimpiazzati entrambi i genitori In Italia dagli anni 2000 la fecondità è stabile ma c'è disparità tra i figli concepiti da donne italiane e da donne straniere sempre in ITALIA Con il tempo, anche le donne straniere stanno diminuendo il tasso di fertilità

RIDUZIONE DEI TASSI DI FERTILITA' E NATALITA'

Per cambiamenti culturali Industrializzazione Indipendenza economica Non ci sono evoluzioni legislative per cercare di incentivare la fertilità attraverso il sostegno alla Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 1maternità

STABILIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE UMANA

Si prevede che a partire dai prossimi 50-100 anni la popolazione si stabilizzerà e tenderà a non aumentare più

SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA

Numero di anni che un bambino può aspettarsi di vivere sono molto cambiati ad oggi Oggi l'aspettativa di vita supera gli 80 anni - C'è differenza i 25 anni nell'aspettativa di vita nella popolazione - AFRICA 55 ANNI EUROPA - 80 ANNI L'Istat ci fornisce tutti gli indicatori demografici per anno -: 1,24 numero di figli medio per donna 82, anni - speranza di vita alla nascita 22.000 gli ultracentenari - sono aumentati molto

MIGRAZIONI

Tra gli indicatori demografici ci sono le MIGRAZIONI - fanno tutte parte delle caratteristiche che descrivono la SALDO MIGRATORIO INTERNO: differenza tra numero degli iscritti per trasferimento di residenza da altro comune e il numero dei cancellati dal comune SALDO MIGRATORIO CON L'ESTERO: differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall'estero ed il numero dei cancellati per trasferimento di residenza all'estero. SALDO MIGRATORIO TOTALEdifferenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza interno, con l'estero o per altri motivi. Vedere definizioni

FASI DELLA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA E PIRAMIDE DELL'ETA'

  • Popolazione divisa in fasce di età e come è rappresentata
  • 1^ fase: UNA PIRAMIDE con i bambini che si trovano alla base. Tante nascite ma tante morti . La punta è sottile perché le persone muoiono presto ... Molti paesi si trovano ancora in questa condizione di fase 1
  • 2^ fase: inizia a calare la mortalità. La mortalità diminuisce e la popolazione inizia a crescere. La punta dell apiramide è più cicciosa
  • 3^ fase: la mortalità continua a calare e inizia il calo di natalità. Non si può più parlare di piramide
  • 4^ fase: bassa natalità e aspettativa di vita elevata. Quindi si parla di un rombo e non più di una piramide

Ad oggi possiamo aspettarci che la piramide si rovescia. Molti sessantenni, poche morti e poche nascite: poca mortalità e poca natalità In ITALIA dalla fine del 1861 tutto è cambiato Dal 1951 diminuisce la mortalità Dal 1991 diminuisce ancora la mortalità fino a giungere al 2011 dve si forma il rombo e non più la Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 2piramide Nel 2023 - si ha una piramide che è un rombo completo Piramide dell'età Italia 2023 Mate 3023 S8 870.162 Al momento sono gli stranieri che stanno aiutando la popolazione italiana facendo molti figli

TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA

Indica il passaggio da una situazione caratterizzata da un alta prevalenza nella popolazione di malattie infettive, con decorso acuto, ad una prevalenza elevata di malattie non infettive con andamento cronico degenerativo, associata alla riduzione di quella delle malattie infettive

MALATTIE ACUTE

MALATTIE ACUTE: hanno una sola causa

MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE

MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE: più fattori di rischio

Principali differenze fra malattie acute e cronico-degenerative

Principali differenze fra malattie acute e cronico-degenerative Malattie acute Malattie cronico-degenerative ·Una sola causa ·Più fattori di rischio ·Modelli semplici di causalità ·Modelli più complessi di causalità ·Eta di insorgenza giovane ·Etá di insorgenza adulta-anziana ·Insorgenza improvvisa ·Insorgenza insidiosa® -incubazione certa ·Penodo latenza indefinito -Possibilita di restitutio ad integrum ·Prospettiva di malattia limitata nel tempo ·Frequente evalutività ed esiti nel tempo Incerti ·Sospensione temporanea degli impegni quotidiani ·Possibilita di graduale inabilità dal lavoro ·Risultatı terapeutici evidenziabili ·Prospettiva di malattia prolungata nel tempo ·Risultati terapeutici non sempre evidenti

PERCHÈ' SI E' VERIFICATA LA TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA?

Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 3Ragioni alla base della transizione epidemiologica:

  • Miglioramento delle condizioni di vita (rivoluzione industriale)
  • Miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie ed ambientali (potenziamento reti idriche e fognarie, affollamento case, costruzioni in muratura anziché in legno)
  • Igiene delle pratiche sanitarie, in particolare legate al parto (formazione del personale medico)
  • Fine epidemie di peste, bonifica dei territori (malaria)
  • Istruzione femminile
  • Miglioramento alimentazione (cambiamenti dietetici)
  • Consolidarsi della legislazione nel settore della sanità pubblica e dell'assistenza sociale

Non tutte le aree del mondo ancora ad oggi, possono accedere all'acqua potabile Nuovo memo 3

TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA

Sorpasso delle malattie cronico-degenerative rispetto a quelle infettive 1925- Pandemia di Spagnola fu molto forte Fine 1900 - aumento del numero di diagnosi L'aumento della popolazione corrisponde a un aumento delle patologie cronico-degenerative Utilizzo degli antibiotici all'inizio del 1900 Solo successivamente intorno al 1960 arriveranno i vax

PIETRE MILIARI IN ITALIA

Pietre miliari in Italia:

  • Rivoluzione industriale e trasformazioni socio-economiche (fine '800)
  • Interventi di tipo sociale e di Sanità Pubblica (nel 1888 la legge Crispi-Pagliani detto norme per igiene del suolo, dell'acqua, abitazioni, bevande, alimenti)
  • Norme sanitarie (igiene del parto, istruzione del personale)
  • Impiego di antibiotici e vaccinazioni obbligatorie (anni '60)
  • Istruzione materna
  • Lavoro femminile
  • Cambiamenti alimentari

Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 4CAUSA DI MORTE PER PATOLOGIA IN ITALIA 2020:

  • 1 Malattie sistema cardio circolatorio 2Tumori
  • 3Sistema respiratorio
  • 4Tutto il resto comprese le malattie infettive

LE DIARREe sono le principali causa di morte nei paesi sottosviluppati Le malattie infettive sono la sesta causa di morte nei paesi più sviluppati

TRANSIZIONE ASSISTENZIALE

TRANSIZIONE ASSISTENZIALE Abbiamo a che fare con patologie che hanno una domanda assistenziale molto differente: mentre in patologie acute richiedono un intervento altamente specializzato, concentrato e a grande intensità per un breve periodo di tempo; al contrario le malattie croniche richiedono un'assistenza particolare che deve coinvolgere professionalità diverse che devono integrarsi (infermieri, OSS .. ). Assistiamo quindi ad una transizione assistenziale, cioè al passaggio da una domanda assistenziale ad alta intensità e breve durata, determinata prevalentemente dal tipo di patologia da cul si e affetti, ad una domanda assistenziale a lunga durata ed intensità variabile, determinata prevalentemente da un insieme di elementi. Quindi ala transizione demografica e alla transizione epidemiologica fa seguito una transizione assistenziale, che e tutt'ora in corso. Infatti con la pandemia da Covid-19 si e manifestata con più evidenza l'assenza, la scarsetza o l'inefficacia delle cure territoriali (perché si e investito poco in termini economici e di cultura anche dal personale sanitario stesso che ritiene che lavorare a casa del paziente, fare prevenzione, ecc. sia qualcosa di meno impegnativo, gratificante ed importante che lavorare in ospedale). Dal minuto 13,40 al 18esimo della registrazione

MODELLO BANELE

TRANSIZIONE ASSISTENZIALE B MODELLO BANELE Det « spesa po i asustenza continuities

TRANSIZIONE ALIMENTARE

TRANSIZIONE ALIMENTARE La transizione alimentare è definita come il cambiamento dei modelli alimentari cui l'umanità e soggetta fin dalle origini Talı variazioni si riflettono in risultati nutrizionali, come il cambiamento della statura media o della composizione corporea, nonché in impatto sulla salute La transizione alimentare è parallele alle epocali trasformazioni dell'assetto demografico ed epidemiologico delle popolazioni umane. TRITON TRANSITION

Le 5 fasi della Transizione Alimentare

Le 5 fasi della Transizione Alimentare 1 FASE: ricerca del cibo 2 FASE: carestie 3 FASE: fine delle carestie 4 FASE: malattie cronico-degenerative 5 FASE: consapevolezza alimentare Cần Nut 2006.84:285-56

2º fase della Transizione Alimentare

2º fase della Transizione Alimentare La "fase delle carestie" coincide con la prima rivoluzione agro-culturale (11.500 anni fa) ed è caratterizzata dalla comparsa di grandi carestie, poiché la dieta è basata su cereali ed è quasi monotematica. L'economia è basata sull'agricoltura. Lo stato nutrizionale risulta peggiorato rispetto alla fase precedente, emergono deficit nutrizionali gravi in donne e bambini, con elevata mortalità materno- Infantile. Le carestie accompagnano l'Europa per tutto il XVIII secolo, che si prolunga fino al 1800, quando scompaiono dall'Europa, mentre tutt'oggi sono ancora presenti In Africa. Elevate mortalità e natalità, bassa speranza di vita. Epidemie di colera, vaiolo, peste, tubercolosi, che si esacerbano a causa delle gravi carenze nutrizionali. Epidemiologia e sanità pubblica Pagina 6

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