Documento dall'Università su Romanticismo e Idealismo (sintesi). Il Pdf analizza la filosofia tedesca di fine '700, il rifiuto della ragione illuministica, il senso dell'infinito e la Sehnsucht, la filosofia politica. Utile per lo studio della Filosofia a livello universitario.
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La filosofia della fede costituisce l'espressione filosofica dello Sturm und Drang, movimento letterario-politico
Il Romanticismo è pieno di ambivalenze: primato dell'individuo e quello della società, esaltazione del passato ed attesa del futuro, evasione nel fantastico e realismo, titanismo e vittimismo, sentimentalismo e razionalismo.
Questo filone del Romanticismo è rappresentato dal circolo di Jena e da Schelling.
Mentre quella di Kant è una filosofia del finito, che sottolinea in ogni campo i limiti dell'uomo, i romantici tendono a superare le barriere del finito, andando oltre lo spazio, il tempo, il dolore, la caducità, la morte, e vedendo l'infinito nel finito.
Diverso fra i romantici è il modo di intendere l'infinito ed i suoi rapporti col finito (l'uomo, la natura, la storia). Si distinguono due modelli: panteistico e trascendentistico.
Il termine si traduce con "desiderio", "aspirazione struggente", "brama appassionata". Indica la concezione della vita come inquietudine, aspirazione, brama, sforzo incessante, che nascono perché l'uomo non sopporta il limite, non si accontenta della realtà così com'è, in preda al "demone dell'infinito" che lo rende irrequieto. L'uomo è desiderio e mancanza, desiderio frustrato verso qualcosa (l'infinito, la felicità) che sempre sfugge.
Di questa concezione della vita fa parte:
E' la predilezione per tutto ciò che, essendo fuori del comune (meraviglioso, atipico, irregolare, lontano, misterioso, magico, fiabesco, primitivo, notturno, lugubre, spettrale), può generare sensazioni diverse e sconosciute. Ecco quindi l'evasione dal presente e dall'abituale, verso mondi remoti nel tempo e nello spazio. L'evasione più significativa è quella che avviene nei mondi del sogno e dell'arte. Il viandante romantico si contrappone al viaggiatore cosmopolitico e pratico-interessato degli illuministi, curioso dei costumi stranieri e delle istituzioni politiche. Il viandante, invece, è colui che erra, che vaga inquieto verso qualcosa di irraggiungibile ed illusorio.
Altro tema caratteristico è quello dell'armonia perduta, risalente ad una situazione primitiva fatta di spontaneità e di simbiosi con la natura, da cui la civiltà e l'intelletto hanno sradicato l'uomo (cfr. Rousseau). Questo tema implica uno schema triadico che anticipa quello della dialettica hegeliana: armonia iniziale - scissione intermedia - ricostruzione di un'armonia futura basata sul recupero del passato. La concezione della storia che ne deriva è di tipo regressivo e progressivo al tempo stesso: regressivo per la mitizzazione del "passato felice"; progressivo perché il poeta, diversamente dagli altri uomini, non vive avvolto nell'oblio dell'autentico e dell'originario, ma veglia in attesa del recupero dell'originario e del ritorno del divino.
Lo "spirito" è l'uomo, inteso come
Mentre per l'Illuminismo il soggetto della storia è l'uomo, per il Romanticismo è la provvidenza. A "tirare le fila" non è l'insieme degli individui sociali, ma una forza extra-umana e sovra-individuale, concepita come forza immanente o trascendente.
Se è così, la prospettiva romantica appare storicistica, mentre quella illuministica anti-storicistica: infatti, gli illuministi giudicano la storia, rifiutandone alcuni momenti, mentre i romantici vedono nella storia un processo globalmente positivo, in cui non vi è nulla di irrazionale o di inutile ed in cui il regresso è solo apparente. Non si può intentare un processo a Dio, ogni momento della storia è un anello necessario della catena, con una propria individualità ed autonomia che non è opportuno comparare col presente ed i suoi valori.
Lo storicismo romantico costituisce una forma di tradizionalismo e di giustificazionismo, che santifica il passato.
L'Illuminismo guarda il mondo storico in maniera umanistica e problematicistica, critica e riformatrice, scorgendo errori, pregiudizi, violenze. Il Romanticismo guarda la storia in maniera provvidenzialistica e necessitaristica, assolutizzando le istituzioni basilari del passato: famiglia, ceti sociali, monarchia, Stato, Chiesa.
Nella primissima fase il Romanticismo politico è filorivoluzionario, individualista e antistatalista. Uno dei motivi ricorrenti è la lotta dell'individuo contro la società (cfr. Byron).
Nella seconda fase, più propriamente romantica, il Romanticismo politico è sempre più statalista e conservatore, perché l'individuo è tale solo all'interno di una comunità storica e sovrapersonale ed in virtù dell'appartenenza alle istituzioni tradizionali come la famiglia, lo stato; senza contare che senza Dio o la Chiesa vi è solo anarchia e caos. Dunque, culto dell'autorità. Tuttavia, se da un lato in Europa "romantico" è sinonimo di "conservatore", dall'altro è equivalente di "liberale" e "patriota" (bifrontismo politico del Romanticismo).
Uno dei concetti più originali dello storicismo romantico è quello di "nazione". Nel Settecento l'idea di "popolo" equivale all'insieme degli individui che scelgono per libera convenzione o contratto di vivere insieme, nell'Ottocento l'idea di "nazione" equivale all'insieme degli individui che devono vivere insieme a motivo di elementi come razza, lingua, costume, religione. Gli organismi sociali non sono fatti dalle volontà dei singoli ma da una misteriosa "anima popolare", dallo "spirito del popolo", dal "genio della nazione".
L'universalismo degli enciclopedisti, giudicato antistorico ed astratto, è sostituito dal richiamo alla pluralità irriducibile delle nazioni e delle espressioni culturali dei popoli. Al cosmopolitismo dell'illuminismo e di Kant, che proclamava diritti naturali comuni e vagheggiava pacifici organismi internazionali, viene contrapposto il nazionalismo, con la politica specifica dei singoli Stati.
All'universalismo religioso degli illuministi, che parla di una religione universale e razionale, si contrappone la molteplicità delle religioni positive.
Al cosmopolitismo linguistico dell'Illuminismo ed al suo progetto di una lingua universale, si contrappone il nazionalismo linguistico.
Tuttavia, anche gli illuministi sono consapevoli della molteplicità e specificità delle culture umane. Solo che ad essi premeva andare oltre, mentre ai romantici interessava conservarle in nome della tradizione storica.
In altri stati (Italia, per esempio), il concetto di nazione, anziché condurre allo statalismo organicistico e nazionalistico si salda a quello di libertà, sia dallo straniero (indipendenza), sia dal potere assoluto (libertà nello stato).
In Mazzini, per esempio, uno dei principali esponenti della cultura romantica italiana, il culto della nazione si sposa con
Riassumendo, le tre coordinate di fondo della filosofia sociale romantica tedesca ed europea sono: individualismo antistatalistico, statalismo organicistico e nazionalista, nazionalismo liberal-democratico e patriottico.
Si assiste ad un mutamento di rotta rispetto alla rivoluzione scientifica: la natura, da ordine oggettivo fatto di materia in movimento secondo rigide leggi meccaniche, viene vista in modo