Documento sulla Divina Commedia di Dante Alighieri, esplorando la parafrasi e il viaggio di Dante. Il Pdf, utile per la scuola superiore, analizza la struttura dell'Inferno, il ruolo di Virgilio e Beatrice, il contrappasso e la missione di Dante come narratore e personaggio, con un focus sulla Letteratura.
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La parafrasi è una tecnica di riscrittura di un testo in prosa o in poesia che ha lo scopo di esprimere lo stesso concetto con parole diverse, mantenendo il significato originale. Per realizzare una parafrasi efficace, è necessario sostituire le parole più complesse con termini più comuni, ripristinare l'ordine delle parole secondo la sintassi corretta e, se necessario, spiegare le figure retoriche utilizzate. Inoltre, è importante mantenere la stessa persona verbale del testo originale.
La Commedia è un poema scritto da Dante Alighieri intorno al 1307. L'opera nasce dalla visione negativa dell'autore sulla realtà del suo tempo, caratterizzata dalla crisi dell'Impero e della Chiesa, dai conflitti tra i Comuni, dall'ascesa della borghesia e dalla decadenza della nobiltà. Attraverso il racconto del suo viaggio nei regni dell'aldilà, Dante vuole indicare agli uomini la via della salvezza. La Commedia va letta come un evento realmente accaduto e non come una favola, con personaggi storici che assumono significati allegorici. Inoltre, il poema riflette l'ordine dell'universo secondo la volontà di Dio e utilizza una molteplicità di stili e linguaggi per rappresentare la realtà della sua epoca.
L'opera di Dante Alighieri, la Divina Commedia, è composta da 100 canti, divisi in tre parti: Inferno, Purgatorio e Paradiso. L'introduzione all'opera è costituita da un canto in più, che rende il numero totale dei canti multiplo di 1. Il metro utilizzato è la terzina dantesca, composta da tre versi di 11 sillabe ciascuno, con rima incatenata.
Nel primo canto dell'inferno, Dante racconta di essersi smarrito in una selva oscura, che rappresenta il peccato. Prova a salire un colle, ma il cammino gli è impedito da tre animali feroci: una lonza, un leone e una lupa. Queste fiere rappresentano rispettivamente l'inganno, la violenza e l'avidità, ostacolando il cammino di Dante verso la salvezza.
In suo aiuto arriva il poeta latino Virgilio, che lo accompagnerà attraverso l'Inferno e il Purgatorio. Beatrice, la donna amata da Dante, gli sarà invece guida nel cammino verso il Paradiso. Entrambi sono figure simboliche, rappresentanti rispettivamente la ragione e la fede, che aiuteranno Dante nel suo viaggio attraverso l'aldilà.
Dante immagina di compiere il suo viaggio nell'aldilà nel 1300, all'età di 35 anni. Il viaggio durerà una settimana, come simbolo dei sette giorni della creazione divina. Prima di partire, Virgilio rassicura Dante sul fatto che il viaggio è voluto da Dio e che sarà guidato dalla sua volontà.
L'Inferno è immaginato da Dante come un'immensa voragine a forma di cono rovesciato, che si apre vicino alla città di Gerusalemme e arriva fino al centro della Terra. È suddiviso in cerchi, in cui sono distribuiti i dannati in relazione ai peccati commessi. Prima dell'Inferno vero e proprio c'è l'Antinferno, dove sono collocati gli ignavi, coloro che non hanno saputo scegliere né il bene né il male.
Dante distingue i peccatori in tre categorie: incontinenti, violenti e fraudolenti e traditori. Gli inconti- nenti sono coloro che non hanno saputo porre freno agli istinti, i violenti si distinguono in tre tipologie e i fraudolenti e traditori sono collocati rispettivamente nell'ottavo e nono cerchio dell'Inferno. Al centro della Terra si trova Lucifero, che stritola in eterno con i denti i traditori più famosi.
Le pene imposte ai dannati seguono la legge del contrappasso, cioè il legame, a volte per somiglianza altre volte per contrasto, con il peccato di cui le anime si sono macchiate in vita. Ad esempio, i golosi sono colpiti da pioggia e neve puzzolenti, mentre i lussuriosi sono spinti senza sosta da una bufera infernale. Questo meccanismo di giustizia divina è presente in ogni cerchio dell'Inferno.
Il purgatorio, secondo la descrizione di Dante, è diviso in tre parti: l'antipurgatorio, le 7 cornici e il paradiso terrestre. L'antipurgatorio è il luogo in cui devono fermarsi gli scomunicati e coloro che si sono pentiti solo in fin di vita. Le 7 cornici rappresentano i 7 peccati capitali e in ognuna di esse è punito uno di questi peccati. Infine, il paradiso terrestre è rappresentato come un giardino e qui Dante assiste a una processione in cui appare Beatrice, che diventa la sua guida nel viaggio.
L'antipurgatorio è il luogo in cui devono fermarsi gli scomunicati e coloro che si sono pentiti solo in fin di vita. Qui essi devono aspettare prima di iniziare la purificazione. Secondo la descrizione di Dante, l'antipurgatorio è una spiaggetta situata alla foce del Tevere, dove le anime si raccolgono dopo la morte prima di essere trasportate al purgatorio da un angelo su una navicella.
Il purgatorio è diviso in 7 cornici, ognuna delle quali rappresenta uno dei 7 peccati capitali. In ogni cornice, i peccatori sono puniti secondo la legge del contrappasso, ovvero in modo simile a come hanno peccato in vita. Le anime attraversano tutte le cornici, sostando in ognuna di esse più o meno a lungo a seconda delle colpe commesse in vita.
Dante entra nel purgatorio attraverso una porta, dove viene accolto da un angelo che traccia sulla sua fronte 7 P, rappresentanti i 7 peccati capitali. Questo simbolo indica che Dante dovrà attraversare tutte le 7 cornici del purgatorio per purificarsi dai suoi peccati.
Il paradiso terrestre è rappresentato come un giardino, dove Dante assiste a una processione in cui appare Beatrice. Da questo momento in poi, Beatrice diventa la guida di Dante nel viaggio attraverso il paradiso. Qui Dante viene immerso nei fiumi Lete e Eunoè, che gli fanno dimenticare le colpe commesse e ricordare il bene compiuto, preparandolo per salire in paradiso.
Il paradiso è posto fuori dalla sfera terrestre e comprende 9 cieli, ognuno dei quali contiene un pianeta. Al di là dei 9 cieli si trova l'Empireo, la vera sede dei beati e di Dio. I beati scendono nei vari cieli per incontrare Dante e mostrargli la struttura del paradiso, basata sulla maggiore o minore distanza delle anime da Dio. Nel paradiso, le anime sono felici nonostante le punizioni che devono subire, poiché hanno la certezza di andare in paradiso e vedere Dio.
Il canto introduttivo del Paradiso presenta un'impianto allegorico che rimanda al contesto culturale medievale in cui nasce l'opera. La selva oscura, il colle illuminato, le tre fiere e la figura di Virgilio possiedono un significato simbolico che rappresenta il cammino di Dante verso la salvezza. Il viaggio nell'oltretomba è un percorso arduo e faticoso che porterà Dante a conoscere il male che contamina il mondo, a purificarsi e infine a raggiungere la gloria del paradiso.
Il Paradiso è diviso in nove cieli, ognuno dei quali rappresenta una sfera celeste. Il primo cielo è quello della Luna, seguito da Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno, delle Stelle fisse e infine l'Empireo, sede dei beati. Ogni cielo è abitato da spiriti diversi, come i sapienti, i giusti, i contemplanti e i trionfanti. Al centro dell'Empireo si trova la candida rosa, simbolo della perfezione divina.
L'aldilà dantesco è composto da tre regni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. La selva oscura rappresenta l'Inferno, il colle illuminato il Purgatorio e il sole il Paradiso. Il viaggio di Dante attraverso questi regni rappresenta la via della salvezza per l'umanità, che deve passare attraverso la conoscenza del male, la purificazione e la misericordia di Dio, per raggiungere infine la gloria del paradiso.
L'Empireo è il nono e ultimo cielo del Paradiso, dove risiedono i beati. Al centro si trova la candida rosa, un immenso anfiteatro circolare che rappresenta la perfezione divina. I beati sono vestiti di bianco e si trovano sui gradini della rosa, mentre al centro si trova il raggio di luce di Dio. Qui Dante può ammirare la Trinità, anche se non può comprendere il mistero di un solo Dio in tre persone distinte.
Durante il suo viaggio nell'Empireo, Dante viene guidato da Beatrice, che rappresenta la Teologia. Tuttavia, la scienza non è sufficiente per vedere Dio, è necessaria la Grazia che solo Maria Vergine può ottenere. Per questo motivo, Dante viene guidato anche da San Bernardo, un mistico devoto alla Vergine. Grazie alla preghiera di San Bernardo, Dante può ammirare la luce della Trinità, anche se non può comprendere il mistero divino.
Dante ha ricevuto da Dio il compito di visitare i regni dell'oltretomba e di indicare all'umanità la via per scampare al peccato. Questo compito diventa anche una missione storica e politica, poiché Dante descrive la situazione dell'Italia e di Firenze, trasformate in un "inferno" a causa della cupidigia e dell'avidità dei mercanti e banchieri dei Comuni.
Nella seconda parte del canto, si impone la figura di Virgilio come guida intellettuale e morale per Dante. Il poeta romano è autorevole e paternamente sollecito nei confronti del pellegrino, che lo ammira e lo rispetta come modello e guida artistica e intellettuale.
Nel primo canto si delinea il ruolo di Dante come narratore e come personaggio. La distanza temporale tra il Dante che racconta e il Dante che vive gli avvenimenti narrati crea un impianto narrativo complesso, in cui il gioco tra i due punti di vista è determinante. Dante personaggio è il protagonista assoluto del viaggio, con le sue emozioni, le reazioni alle figure incontrate e i rapporti con Virgilio e Beatrice. Dante narratore, invece, osserva le vicende passate dall'alto delle conoscenze acquisite.
Nel canto introduttivo della Divina Commedia, Dante si presenta come narratore e personaggio allo stesso tempo. Da un lato, egli ha una maggiore conoscenza di ciò che sta narrando rispetto al Dante personaggio, come dimostra l'anticipazione contenuta nei versi 8-9. Dall'altro lato, Dante è ancora emotivamente coinvolto nelle passioni vissute, come si evince dall'esclamazione "esta selva selvaggia e aspra e forte" che rivela il perdurare delle emozioni anche a distanza di tempo.