Documento dall'Università degli Studi della Basilicata su Riassunto Didattica Generale. Il Pdf analizza i concetti fondamentali della Didattica Generale, esplorando la sua evoluzione storica, i mediatori didattici e le dimensioni metodologiche dell'apprendimento, utile per studenti universitari.
Mostra di più20 pagine


Visualizza gratis il Pdf completo
Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.
Didattica Generale (Università degli Studi della Basilicata) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Eugenia Cribari (eugeniacribari@gmail.com)Didattica Generale
La DIDATTICA è una disciplina antica nata per trasmettere il patrimonio culturale. La parola deriva dalla radice indoeuropea DAK "mostrare", da cui traggono origine i termini latini doceo "insegno" e disco imparo". Nacque nel 1600, ispirandosi a COMENIO secondo cui tutto è insegnabile a tutte le età (educazione pansofica). Il ruolo della didattica ha subito variazioni nel corso del tempo: da un'attenzione alla didattica a una negazione della didattica. Per quanto riguarda la prima, essa è un programma di Gabelli del 1888: in questi periodi di attenzione, la formazione dell'insegnante si basa sul sapere didattico, che lo abilita al suo ruolo. Per quanto riguarda la seconda, essa è un programma di Giovanni Gentile del 1923, in cui la formazione del docente si basa sulla preparazione culturale ed umana ("sii uomo e sarai maestro"). Al centro tra questi due periodi troviamo i modelli didattici caratteristici della pedagogia, ovvero gli aspetti dell'insegnamento e della gestione del processo educativo. Negli ultimi decenni il sapere didattico ha subito trasformazioni che hanno modificato alcuni suoi aspetti:
La DIDATTICA si colloca nelle SCIENZE DELL'EDUCAZIONE. Mauro Laeng suddivide:
OGGETTO DELLA DIDATTICA è l'AZIONE DI INSEGNAMENTO che si svolge dentro la scuola con INTENZIONALITA' (traguardi formativi) E SISTEMATICITA' (organizzazione dell'azione educativa). Si possono distinguere 3 TIPI DI EDUCAZIONE:
This document is available on studocu Scaricato da Eugenia Cribari (eugeniacribari@gmail.com)L'AZIONE DI INSEGNAMENTO è la relazione educativa volta all'apprendimento di un patrimonio culturale in un determinato contesto, fatto di regole, vincoli organizzativi. Questa è spiegata dal TRIANGOLO DIDATTICO (INSEGNANTE-ALLIEVO- CONTENUTI CULTURALI), che hanno un rapporto reciproco, circolare. L'INSEGNAMENTO avviene in diverse DIMENSIONI:
OGGI la scuola sta cambiando il suo COMPITO FORMATIVO, che non è più quello di trasmettere saperi, ma insegnare ad affrontare le situazioni che si creano nel contesto di vita, quindi il TRIANGOLO DIDATTICO DIVENTA QUADRILATERO nel quale si aggiungono le SITUAZIONI DI VITA, che si trovano tra l'insegnante e l'allievo e sono collegate anche ai contenuti. Didattica è anche RICERCA DELL'INSEGNAMENTO: l'insegnante è fonte del sapere, elabora le conoscenze da trasmettere.
La RICERCA è la didattica costituita da un rapporto circolare tra teoria e azione, gli insegnanti lavorano con i ricercatori (ogni situazione didattica è diversa). DONALD SCHON ne "il professionista riflessivo", distingue DUE PARADIGMI CONOSCITIVI: RAZIONALITA' TECNICA: in cui la conoscenza è significativa solo se è resa valida da osservazioni del campo: in modo relazionale applico una teoria a problemi concreti; RIFLESSIONE IN AZIONE (RIFLESSIVITA'): permette di riflettere su ciò che accade. Attribuisco un significato a ciò che sto facendo e, in base a ciò che sto facendo, modifico i mezzi ei fini. Per SCHON il SAPERE DIDATTICO è PRATICO e TACITO (interno all'azione del docente). Il docente diventa un INSEGNANTE RICERCATORE, un PROFESSIONISTA RIFLESSIVO, colui che passa da un sapere tacito ad uno esplicito (CONSAPEVOLE DEL PROPRIO SAPERE). Il suo ruolo cambia e diventa un ruolo assistenziale, consulenziale. Un esempio di consulente è il RICERCATORE, che aiuta l'insegnante a gestire e rivedere la propria esperienza formativa. Riguardo la FORMAZIONE DEI DOCENTI ci sono tre tipi:
Ci sono TRE VISIONI DELLA RICERCA DIDATTICA:
Scaricato da Eugenia Cribari (eugeniacribari@gmail.com)
L'INNOVAZIONE è la rielaborazione continua dell'azione didattica volta al miglioramento della stessa. Questo cambiamento è definito "momento antropologico" perché assume importanza il soggetto e il dialogo, la comunicazione. In questo processo di cambiamento troviamo diversi PRINCIPI DI FONDO:
I CRITERI che rendono un'INNOVAZIONE EFFICACE sono:
UNA RICERCA SENZA CAMBIAMENTO È VUOTA, UN CAMBIAMENTO SENZA RICERCA È CIECO. In un processo di cambiamento il momento della ricerca è fondamentale poiché permette di capire al meglio l'azione che si sta svolgendo. Questi RAPPORTI TRA RICERCA E CAMBIAMENTO possiamo visualizzarli su tre prospettive:
This document is available on studocu Scaricato da Eugenia Cribari (eugeniacribari@gmail.com)La RICERCA-AZIONE è RICERCA PER AGIRE ed è caratterizzata dalla ridefinizione dei ruoli dei soggetti, coinvolti nella ricerca, importanti per capire meglio i problemi professionali, mentre i ricercatori hanno il compito di accompagnare i soggetti nel risolvere i problemi.
DOCUMENTARE L'AZIONE DIDATTICA, significa trasformarla in documento, e quindi in qualcosa di duraturo. L'AZIONE DIDATTICA è formata da una RELAZIONE MOLTO COMPLESSA (insegnante-allievo). Documentare significa passare dall'azione del soggetto alla teorizzazione, dal sapere tacito a quello esplicito, rendere dicibile l'azione, raccontarla e descriverla. Attualmente se parliamo di documentazione in una scuola, si pensa a REGISTRI, PAGELLE ... strumenti che l'insegnante non usa per raccontare la propria esperienza, bensì per seguire un regolamento. La SCUOLA è un SOGGETTO PRIVO DI MEMORIA: non si è mai preoccupata di documentare il proprio di vista. L'impiego burocratico della documentazione svalorizza l'esperienza didattica dell'insegnante e fa sì che il docente tenga due registri linguistici per descrivere la sua didattica: quello burocratico appunto da tenere nei documenti ufficiali e quello privato invece registrato nella sua agenda personale per esempio. Manca quindi, nell'ambito burocratico, una documentazione di tipo professionale trasmissibile tra gli insegnanti che possono trasferire e confrontare le esperienze didattiche. Il singolo docente è la memoria individuale della propria esperienza; il gruppo docente è la tesaurizzazione delle esperienze condivise; il livello regionale e nazionale è la raccolta delle esperienze didattiche di qualità. Bisogna decidere le forme della documentazione: come comunicare l'esperienza didattica? Sono stati individuati due criteri: un primo criterio è relativo alle funzioni affidate alla documentazione: regolativa, nel senso di puntare a indirizzare l'azione dell'insegnante; esplicativa, nel senso di mirare a fornire le chiavi di lettura per la comprensione dell'esperienza didattica; e narrativa, nel senso di tendere a raccontare l'esperienza e i suoi significati. Un secondo criterio distingue tra fasi temporali: nella fase ex ante, preparatoria alla stessa; una fase contestuale, di svolgimento dell'azione; una fase ex post, successiva all'azione nella quale ricostruire il percorso. L'incrocio dei due criteri dà origine a nove combinazioni differenti, ciascuna espressione di una tipica forma di documentazione:
Scaricato da Eugenia Cribari (eugeniacribari@gmail.com)