Documento dall'Università degli Studi di Torino su osservare e valutare il comportamento del bambino. Il Pdf esamina le tecniche di osservazione in psicologia, distinguendo tra osservazione e teoria. Questo materiale di Psicologia è utile per l'Università, fornendo spiegazioni dettagliate e contestualizzate sulle metodologie osservative.
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studocu Osservare E Valutare IL Comportamento DEL Bambino Paola Perucchini Tecniche di osservazione del comportamento infantile (Università degli Studi di Torino) Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Katia Cicchinelli (katiacicchinelli02@gmail.com)1
OSSERVARE E VALUTARE IL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO PERUCCHINI E AURELI Parte prima: teoria e pratica dell'osservazione Capitolo 1: L'osservazione nella teoria 1. Il problema dell'osservazione: l'osservazione è considerata un metodo per rilevare e misurare il comportamento infantile. Si osserva per monitorare gli sviluppi e i cambiamenti, cogliere il disagio, progettare, verificare, documentare. Il termine osservazione in ambito scientifico significa rilevare, accertare, riconoscere un fatto, fornire un'informazione su un fenomeno, cogliere qualcosa che si sta verificando nel mondo reale. Può essere effettuata sul campo o in laboratorio, tramite i nostri sensi o con altri strumenti, in libertà o sotto controllo, ma sempre con un obiettivo fondamentale: fornire dati utili alla conoscenza. L'osservazione corrisponde al versante empirico del processo conoscitivo di cui le ipotesi, i costrutti e i modelli costituiscono il versante teorico. L'osservazione rappresenta il ruolo dell'esperienza nella formulazione di una teoria, l'aggancio alla realtà di ciò che la teoria dice. Quindi, l'osservazione è indispensabile per acquisire e controllare le conoscenze. Rispetto a questo però, ci sono due aspetti da tenere presenti: Le teorie sono costituite da concetti e, quindi, i fatti concreti dell'osservazione devono essere trasformati in realtà astratte, con perdita e/o modifica delle informazioni raccolte; L'osservazione è attuata con mezzi umani e quindi la realtà, anche in questo caso, è trasformata dal mezzo che si utilizza per rilevarla. Ciascuno dei due versanti, teorico ed empirico, presentano problemi a chi ritiene che basti osservare la realtà per scoprirla e che basti fondare una teoria sulle osservazioni per ritenerla vera. Nell'uno e nell'altro caso intervengono processi di elaborazione che creano una distanza tra la realtà e il .nostro intervento su di essa
L'osservazione distinta dalla teoria L'interrogativo che ha dominato a lungo la riflessione 1.1 dell'epistemologia è se si dovesse seguire la via dell'induzione, quella che va dall'osservazione alla teoria (dal particolare all'universale) o quella della deduzione, che va dalla teoria alla realtà (dall'universale al particolare). Francis Bacon (induttivo), sosteneva che soltanto una raccolta sistematica di informazioni garantisce di arrivare alla conoscenza vera; la conoscenza si poggia sull'evidenza dei fatti, empirismo. Cartesio, riteneva invece che soltanto la perfezione delle idee, con l'uso della pura ragione, senza l'intervento dei sensi ma solo della logica, offrisse questa garanzia; la conoscenza si basa sull'evidenza delle idee, razionalismo. La riflessione del secolo successivo si rese conto che nessuna delle due era sufficiente per il processo conoscitivo. Hume (empirista), pose il problema che il passaggio automatico dai fatti alle leggi è impossibile, occorre fare inferenze. In ambito razionalista si riconobbe che l'esperienza svolge sempre un ruolo. Si accettò il principio della forchetta di Hume, sostenendo che gli oggetti della conoscenza si dividono in due specie: - le relazioni di idee: prodotti della geometria, matematica e algebra, sono frutto della ragione. Queste materie costruiscono i propri oggetti a priori, tramite operazioni di pensiero che poggiano su fatti privi di realtà materiale; - le materie di fatto: scienze naturali, frutto dell'osservazione. Queste scienze costituiscono gli oggetti a posteriori, mettendo in relazione tra loro i dati rilevati in quella realtà. La pacificazione tra le parti, sanciva una divisione tra il mondo delle cose e quello delle idee, portando a una conseguente divisione in ambito metodologico. Le scienze empiriche utilizzarono il metodo della registrazione analitica, letterale e diretta dei fatti e consacrarono una visione della scienza fondata sulla metodologia induttivistico-osservazionista che richiamava il motto di Newton "non formulo ipotesi". In questo modo, l'osservazione veniva separata dalla teoria e della teoria si accettava solo quel tanto che derivava da un'osservazione senza preconcetti. L'empirismo logico dei primi del '900 si incaricò di riportate la teoria a una maggiore dignità nell'ambito delle scienze empiriche. Cercò di combinare l'empirismo inglese con l'opera razionalista, allo scopo di salvare ragione ed esperienza. A tale scopo, affermava che una teoria a contenuto empirico, che cioè intende spiegare un fenomeno di vita reale, può dirsi scientifica se ragiona su dati osservativi e se usa quei dati per verificare le sue affermazioni. La teoria è ben accetta in questo tentativo di fare scienza ma deve essere verificata dall'osservazione e quindi il linguaggio della teoria deve essere completamente traducibile nel linguaggio dell'osservazione; ci devono essere regole di .corrispondenza
Contro il dogma dell'immacolata osservazione Nell'empirismo vi è la concezione di un'osservazione .1.2 piena di fatti e priva di teoria: ciò implica che i termini osservativi raffigurino i fatti, descrivano le cose così This document is available free of charge on studocu Scaricato da Katia Cicchinelli (katiacicchinelli02@gmail.com)come stanno. L'osservazione può servire alla teoria come terreno di verifica. Kant supera questa posizione, sostenendo che l'empirismo sia un'illusione, poiché il fatto bruto non esiste. Secondo Kant, quando rileviamo qualcosa sul mondo non possiamo sfuggire alle leggi del pensiero che sta rilevando. "La ragione vede solo ciò che lei stessa produce secondo il proprio disegno". Secondo Kant, oggettivo e soggettivo sono sempre intrecciati e ciò caratterizza la produzione della conoscenza fin dall'inizio. Ne deriva pertanto l'impossibilità di separare i fatti dalla teoria, conoscenza a posteriori da quella a priori. Popper sostiene che: "Il mondo quale lo conosciamo è una nostra interpretazione dei fatti osservabili alla luce di teorie che inventiamo noi stessi". Ciò ha fornito un'argomentazione contro le tesi empiriste più ingenue e radicali: lo stesso processo induttivo combina sempre una componente oggettiva, i dati osservativi, con una componente soggettiva, l'esercizio del pensiero che si sta osservando. L'importanza di tale messaggio sta nel cambiamento che esso produce nel modo di concepire l'osservazione. Non è possibile osservare i fatti senza l'intervento del pensiero; pertanto l'osservazione è carica di teoria. Da qui occorre partire e fare in modo che le nostre osservazioni, per quanto frutto del nostro pensiero, siano il più possibile obiettive e rispondenti al nostro obiettivo conoscitivo. Popper afferma che: "Non esiste alcunché che si possa considerare come esperienza osservativa pura, cioè assolutamente libera da aspettativa e da teoria. L'osservazione è un processo in cui giochiamo una parte intensamente attiva. È una percezione pianificata e programmata. Essa è sempre preceduta da un particolare interesse, una questione, o un problema, qualcosa di teorico; per questo le osservazioni sono sempre selettive". Per concludere, non possiamo pretendere che l'osservazione svolga il ruolo di essere fondamento della teoria attribuitole dagli empiristi, dato che le osservazioni sono sempre secondarie alle idee che ci muovono a osservare. L'osservazione conserva il compito di descrivere la realtà in modo fedele e di produrre asserzioni basate sull'evidenza dei fatti. In conclusione qual è il ruolo dell'osservazione? Quello di essere non il fondamento di una teoria ma il .suo banco di prova, utile per confrontare le affermazioni con la realtà
Breve storia del termine "osservazione" Il termine osservazione ha rappresentato per molto tempo .2 l'antagonista del termine sperimentazione. Venivano distinte due correnti di psicologia: - psicologia sperimentale: Wundt è il suo fondatore. La sperimentazione è la via maestra per ragionare sui fatti psichici in modo obiettivo e scientifico. Oggetto della psicologia sono i prodotti della psiche. Scopo della ricerca è l'obiettività dei dati. Vede i fatti psichici come fenomeni elementari, sensazioni e percezioni, che possono essere rilevati tramite un metodo rigoroso. Si partiva da rilevazioni sistematiche costituite dai resoconti introspettivi dei soggetti che descrivevano gli effetti prodotti su di loro dalle caratteristiche fisiche degli stimoli presentati; trasformare tali rilevazioni in misure; applicare alle misure un'analisi statistica e in base al risultato fondare una legge generale. La mente era studiata come un prodotto di laboratorio, manipolato in condizioni controllate e descritto in termini matematico statistici. Così la psicologia era una scienza naturale. Il metodo sperimentale rappresentava l'affermazione del controllo, del laboratorio, dei contenuti, della misurazione e della spiegazione. - psicologia empirica: fondata da Brentano. L'osservazione è la via, accompagnata dalla riflessione filosofica. Oggetto della psicologia sono i processi della psiche. Scopo della ricerca è la rilevanza dei dati. La psicologia doveva studiare i fenomeni psichici senza far uso di artifici che avrebbero impedito il loro libero e spontaneo fluire, ma doveva rispecchiarli nella loro originaria concretezza. Il ricercatore non doveva manipolare alcunché allo scopo di indurre risposte attese ma doveva assumere davanti al soggetto un atteggiamento di ascolto, contemplativo, limitandosi a prendere atto. Attribuiva alla psicologia il compito di rendere conto dell'unicità e della verità dell'esperienza individuale, libera da misure e tecniche di analisi. Il metodo osservativo rappresentava il luogo della spontaneità, della .naturalità, dei processi, della qualità, della descrizione
Il periodo iniziale: l'osservazione come paradigma di ricerca Anche la psicologia dello sviluppo venne .2.1 attraversata da questa contraddizione. Alcuni, tra cui Anna Freud, sostengono il ruolo privilegiato dell'osservazione nella raccolta dei dati sul comportamento del bambino, raccomandando l'utilizzo dei diari compilati giornalmente dalle madri e ricordando l'importanza delle biografie infantili. Altri, prendono le distanze da questo metodo, sottolineando al contrario l'importanza della sperimentazione, l'utilizzo del laboratorio. Fino agli anni'50, la voce dei sostenitori dell'osservazione fu ascoltata molto poco: il metodo era quello di effettuare esperimenti di condizionamento classico e operante. Successivamente, la crescente consapevolezza della complessità del comportamento del bambino, unita ai fallimenti conoscitivi dello sperimentalismo, condusse a un rinnovato apprezzamento per l'osservazione. Nascono così due gruppi Scaricato da Katia Cicchinelli (katiacicchinelli02@gmail.com)