Documento sulla gestione della classe nella pratica didattica. Il Pdf, di Psicologia per l'Università, esplora il significato della gestione della classe, la molteplicità dei bisogni degli alunni, la motivazione, l'organizzazione dell'ambiente aula e la didattica inclusiva per DSA.
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Condurre una classe è diventato, per gli insegnanti di oggi, un compito arduo: imparare a gestire le molteplicità di un gruppo è infatti una questione profondamente intrecciata con il modo di insegnare. Gestire la classe significa agire in modo tale che ogni allievo possa trovare le giuste attenzioni educative e didattiche soddisfacendo i propri bisogni personali, promuovendo e mantenendo un proficuo ambiente di apprendimento in classe; e ciò riguarda anche e soprattutto coloro che presentano più problematiche a livello psichico, sensoriale, comportamentale e sociale.
Spesso la complessità favorisce relazioni inadeguate, causate da diversi fattori: fattori esterni alla scuola (contesto culturale, economico e sociale in cui si vive .. ); fattori interni (ambiente, struttura, risorse economiche dell'istituto .. ); fattori umani (disponibilità al cambiamento di ciascun docente, la flessibilità .. ). Per far in modo che l'insegnante agisca efficacemente occorre che tenga presenti alcuni aspetti: la consapevolezza dei propri valori e del proprio ruolo, il dominio disciplinare dei contenuti e il modo in cui li trasmette, il contesto della sua classe, ovvero l'insieme di relazioni tra allievi, tra insegnanti e allievi, tra insegnanti, con il Dirigente e con i genitori In una classe possiamo incontrare bambini e ragazzi con esigenze particolari, che richiedono interventi specialistici mirati, e altri che necessitano di attenzioni anche se non specialistiche. Nella classe possono essere presenti:
Gestione della classe non significa solo mantenere la disciplina: un insegnante abile a mantenere l'ordine non è detto che sia anche in grado di svolgere bene il suo mestiere, colui che si limita a indirizzare tutte le sue energie nella conduzione disciplinare rischia di rendere sterile il suo operato. Mantenere la disciplina significa controllare i comportamenti inopportuni; significa scegliere di agire intenzionalmente dal punto di vista educativo per indurre al cambiamento di tali comportamenti. L'azione disciplinare può essere rivolta al singolo allievo, al piccolo gruppo o all'intera classe. Gli allievi hanno necessità di vivere in un clima di classe in cui le loro personalità possano mostrarsi in armonia con gli altri, in cui trovare le motivazioni per un impegno individuale e collettivo non generato da una motivazione estrinseca sterile. Ciò che promuove l'apprendimento significativo è la motivazione intrinseca. Essa rende capaci di comportarsi adeguatamente, controllando le proprie tensioni non per timore dell'autorità del docente, ma in vista dell'utilità dell'apprendimento.
Per gestire la classe in modo ottimale occorre aver chiaro che il docente deve indirizzarsi verso una conduzione dei rapporti interpersonali e di gruppo volti a promuovere nell'allievo un atteggiamento positivo verso la proposta educativo-didattica. Questo significa conoscere ciò che più condiziona l'apprendimento in classe e proporre di conseguenza attività in grado di catturare l'attenzione dei ragazzi, incoraggiarne la partecipazione, sostenerne l'impegno.
Ausubel (1963,1968) afferma che l'apprendimento significativo è un sistema di attività in cui e con cui l'allievo prende coscienza di sistemi di significati, se ne appropria, li attribuisce agli eventi in base alle esperienze svolte. Secondo Novak (2001) il valore dell'apprendimento significativo è dato dalla comprensione del significato ed è finalizzato all'impegno e alla responsabilità. Acquista significato il fatto che l'apprendimento sia metacognitivo, consapevole e attivo. Gli aspetti da considerare sono:
Anche la metacognizione, cioè la capacità di rendersi conto di ciò che accompagna i propri processi cognitivi, è importante poiché l'attività metacognitiva serve a controllare i nostri pensieri e quindi a dirigere i processi di apprendimento.
Gli aspetti che definiscono il significato della gestione della classe sono: Scelte organizzative e didattiche: ogni azione educativa che l'insegnante mette in atto concorre a creare le condizioni per una gestione efficace della classe, persino la disposizione spaziale dei banchi, la scelta dei colori delle pareti e il tipo di materiale presente in aula. Anche il linguaggio non verbale, la postura del docente, la sua capacità dialettica, il tono di voce, sono determinanti nella conduzione. La presenza fisica attica dell'insegnante è indispensabile per gestire la classe. L'organizzazione dell'ambiente è connessa all'organizzazione del contesto educativo, che comprende anche le relazioni e i sistemi di regole. Contesto: è un concetto che considera la relazione educativa come "situata" nel qui e ora di un gruppo classe. Si interpretano i processi di apprendimento come "situati" in un insieme di relazioni che coinvolgono insegnanti e alunni in un ambiente determinato. Anticipatori e scaffolding: con il termine "anticipatori" Ausubel si riferisce a ogni tipo di schema o quesito che dà un assaggio di quelli che saranno i punti essenziali da acquisire, a partire dalle preconoscenze: l'apprendimento mette cioè in relazione gli elementi che vengono dall'esterno con le preconoscenze che si hanno. Un anticipatore è uno scaffold, ovvero un'impalcatura di sostegno data all'inizio dell'apprendimento. Un apprendimento è significativo se le nuove conoscenze si integrano con le preconoscenze.
Ciò che caratterizza l'esperienza scolastica è il vivere sempre e tutto con gli altri in modo pubblico; l'insegnante deve guardare a tutti e a ciascuno con uno sguardo attento alle esigenze personali e sociali. Doyle (1986) sostiene che esistono importanti caratteristiche all'interno della classe di cui ogni insegnante deve necessariamente tener conto:
L'elevato livello di coinvolgimento emotivo richiede sempre grande controllo che può essere pregiudicato dalla collera, dal rischio di perdere la pazienza, dal crollo di fiducia rispetto le proprie capacità. Le condotte scorrette degli alunni che provocano stress sono, secondo Jones (1987):
È necessario che il docente impari a riconoscere le fonti dello stress per riuscire a regolare il proprio investimento emotivo e fisico.