Documento universitario di Biologia sulla Neuroanatomia: Tratti piramidali, extrapiramidali e midollo spinale. Il Pdf esplora le funzioni e le connessioni delle lamine del midollo spinale, inclusi i meccanismi di percezione del dolore e i riflessi, arricchito da diagrammi esplicativi.
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Neuroanatomia #10 - prof Consalez - Tratti piramidali, extrapiramidali e midollo spinale
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Neuroanatomia #10
Tratti piramidali, extrapiramidali e midollo spinale
Prof. Consalez - 24/03/2025- Autore: Margherita Malacarne, Sofia Musazzi - Reviewer: Andrea
Sanjust di Teulada- Linea Verde 2029
L'ultima volta abbiamo parlato del tratto corticospinale ventrale, che prende origine da tutte le regioni della
corteccia in cui sono rappresentati i territori degli arti e del tronco.
Tutte queste fibre confluiscono nella capsula interna, una struttura di sostanza bianca che continua la sua
discesa fino a raggiungere i peduncoli cerebrali, ovvero la regione ventrolaterale del mesencefalo. Dopodiché
le fibre si disperdono, poi si ricompattano e formano le piramidi, le quali si trovano nella parte ventrale del
midollo allungato.
Il tratto che viaggia nella profondità delle piramidi viene chiamato tratto
piramidale. Quando queste fibre raggiungono il confine tra il midollo
allungato e il midollo spinale, deflettono dorsalmente, attraversano la linea
mediana e poi curvano di nuovo per scendere a livello del funicolo laterale del
midollo spinale. Queste sono le fibre che ci permettono di effettuare movimenti
frazionati indipendenti delle dita, tipici dei pianisti.
(N.b. Capiamo che le fibre hanno attraversato la linea mediana quando
l'ispessimento si sgonfia; sotto questo punto inizia il midollo spinale)
Le fibre corticospinali in genere arrivano al funicolo anteriore del midollo
spinale e poi attraversano in parte la linea spinale mediana per raggiungere
ciascun segmento del midollo spinale, là dove ci sono i loro motoneuroni
spinali target.
Non tutte le fibre però attraversano la linea mediana: una minoranza (10% delle
fibre corticospinali), che rappresenta le fibre dei movimenti posturali, non la
attraversa. Per mantenere una postura adeguata è necessario agire su entrambi i
lati; questo spiega perché queste fibre, che rimangono ventrali formando il
tratto corticospinale ventrale, quando raggiungono il loro segmento preferito
del midollo spinale in parte vanno al motoneurone di destra e in parte a quello
di sinistra.
thigh and trunk
hand and fingers
leg and foot
face and
tongue
cerebral
peduncles
midbrain
motor nucleus
of the trigeminal
nerve (jaw
movement)
motor nucleus
of facial nerve
pon
cervical
level
of spinal
cord
to muscles
of fingers
and hands
ventral
corticospinal
tract
lateral
corticospinal
tract
lumbar
level
of spinal
cord
to muscles
of leg
and foot
to muscles of
trunk and thigh
Via corticospinale laterale e ventrale
Cos'hanno in comune la via corticospinale laterale e ventrale?
Sono entrambe monosinaptiche, cioè tra corteccia motoria e
segmento bersaglio di una fibra corticospinale non ci sono tappe
intermedie, per esempio a livello del tronco encefalico.
Cervical
Thoracal
Lumbosaoral
C
D
E
F
lateral
corticospinal
tract
G
ventral
corticospinal
tract
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Se la discesa prevede invece una tappa intermedia a livello di un determinato nucleo del midollo spinale, a
quel nucleo possono arrivare informazioni di varie fonti; quindi, vengono integrate le informazioni che
arrivano dalla corteccia motoria e da strutture che stanno nell'area del tronco encefalico.
I neuroni della via piramidale ventrale o anteriore controllano principalmente i muscoli posturali e i
movimenti assiali, che non richiedono una grande finezza motoria ma sono essenziali per il mantenimento
della postura e della stazione eretta.
Per i movimenti più fini, invece, entra in gioco la via corticospinale laterale, che decussa a livello del bulbo
(decussazione delle piramidi) e controlla i movimenti distali degli arti, permettendo azioni più precise e
coordinate.
Vie extrapiramidali
Le vie corticospinali monosinaptiche sono anche chiamate vie piramidali, per quanto riguarda le fibre che
discendono nel midollo spinale, perché corrono nella profondità delle piramidi.
Tutte le altre, che hanno caratteristiche diverse perché prevedono una tappa nel tronco encefalico, vengono
chiamate vie extrapiramidali. Questo termine è ampio, ma in generale si riferisce a tutte quelle vie
discendenti dalla corteccia che però fanno una tappa a livello del tronco encefalico, dove arrivano
informazioni da altre strutture vicine; quindi, il risultato sarà l'integrazione di informazioni che arrivano da
vie diverse.
Esistono dunque altri tratti di fibre che non sono le vie piramidali, che sono coinvolte nel controllo dei
movimenti, della postura, del tono muscolare e dei riflessi. Queste prevedono una tappa a livello dei nuclei,
cioè agglomerati neuronali che si trovano nel tronco encefalico.
Sappiamo che nel midollo spinale è tutto molto ordinato: ci sono le corna anteriori, posteriori e laterali. È un
po' come se la sostanza grigia, una volta arrivata nel tronco encefalico, saltasse su una mina poiché si
disgrega tutto.
I motoneuroni che nel midollo spinale sono localizzati nelle corna anteriori o ventrali, nel tronco encefalico
sono localizzati in appositi nuclei, ciascuno dei quali presiede a una specifica funzione (es muovere occhi,
muovere i muscoli dell'espressione facciale o quelli della masticazione). Concettualmente è simile al midollo
spinale, perché sono aggregati di motoneuroni che ricevono informazioni dalla corteccia e poi attivano
funzioni a livello della faccia.
I sistemi extrapiramidali controllano il movimento, la postura e il tono muscolare. Comprendono dei nuclei
del tronco encefalico come ad esempio i nuclei vestibolari, che ricevono informazioni dall'orecchio interno,
e la formazione reticolare, che è una sorta di arcipelago di piccolissimi nuclei, che si disperde tra
mesencefalo e midollo allungato.
Entrambi ricevono input dalla corteccia motoria, dall'orecchio interno, dal cervelletto e da altre strutture;
integrano questi input e proiettano delle fibre motorie verso il midollo spinale per controllare
prevalentemente equilibrio del corpo (nuclei vestibolari) e tono muscolare (formazione reticolare).
Gangli della base
Anche i cosiddetti gangli della base, che in realtà sono nuclei del SNC localizzati nella sostanza bianca degli
emisferi cerebrali, possono influenzare la funzione delle vie extrapiramidali. Per esempio, possono attivare
l'esordio di un movimento volontario o sopprimere quei movimenti che non vogliamo eseguire, ma che
eseguiremmo in assenza dei gangli della base.
Nel morbo di Parkinson, ad esempio, c'è un malfunzionamento dei gangli della base: il paziente
parkinsoniano mostra rigidità e bradicinesia, cioè lentezza nell'esordio e nell'esecuzione dei movimenti.
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I pazienti con la Corea di Huntington hanno il problema opposto: a causa della degenerazione di parte dei
gangli della base, non riescono più a sopprimere i movimenti indesiderati.
Domanda: I gangli della base, quindi, non fanno parte delle vie extrapiramidali ma le modulano?
Risposta: Alcuni le integrano in queste vie, altri le considerano strutture distinte. In ogni caso, hanno una
funzione legata ad altri nuclei presenti nel tronco encefalico oltre che nel talamo. Per semplificare possiamo
considerarli parte delle vie extrapiramidali. (Il prof specifica che non ci saranno domande di questo genere
all'esame)
Nuclei e strutture presenti nel tronco encefalico
Questa è una visione posteriore del tronco encefalico.
Il confine tra midollo allungato, inferiormente, e ponte, superiormente, è
segnato dal punto in cui il quarto ventricolo raggiunge la massima
larghezza.
In questa rappresentazione il cervelletto è stato rimosso, infatti, vediamo i
peduncoli cerebellari, cordoni di fibre, che sono stati troncati. Questo ci
permette di vedere il pavimento del quarto ventricolo.
Sul lato sinistro vediamo la formazione reticolare che, così rappresentata,
sembra una formazione compatta, ma che in realtà è un arcipelago di piccoli
agglomerati di neuroni con diverse funzioni. È perfettamente simmetrica,
quindi presente su entrambi i lati, e si estende dal mesencefalo al midollo
allungato.
Sul lato destro vediamo i quattro nuclei vestibolari, che si trovano al confine tra midollo allungato e ponte.
Questi quattro nuclei sono importanti perché, ricevendo informazioni sia da orecchio interno che cervelletto,
sono in grado di assicurare l'equilibrio del corpo e quindi di aggiustare i movimenti in modo che non
pregiudichino l'equilibrio.
Queste invece sono delle sezioni trasverse, quindi trasversali all'asse
maggiore del tronco encefalico.
A livello del ponte sono presenti la formazione reticolare e le estremità
superiori di due nuclei vestibolari.
Il tutto procede nel midollo allungato, dove i nuclei vestibolari sono
localizzati in posizione laterale e dorsale, a ridosso del pavimento del
quarto ventricolo.
Proseguendo in direzione caudale troviamo di nuovo formazione reticolare
e nuclei vestibolari.
B1
Tectospinal tract
Superior vestibular
nucleus
Reticular
formation
Lateral vestibular
nucleus
Rubrospinal tract
Corticospinal and
corticobulbar tracts
B2
Medial vestibular
nucleus
Medial longitudinal
fasciculus
Inferior vestibular nucleus
Tectospinal tract
Reticular formation
Rubrospinal tract
Pyramid
B3
Tectospinal tract
Inferior vestibular
nucleus
Reticular formation
Rubrospinal tract
ANES
Pyramid
Il cervelletto
Integra informazioni provenienti da:
Vestibular
nuclei:
Superior
B1 ---
Lateral
B2
Medial
Inferior
B3
Ponto-medullary
reticular formation
Medial vestibular nucleus