Metodi della ricerca educativa, Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Documento dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro su "Trinchero- I metodi della ricerca educativa". Il Pdf, utile per lo studio universitario di Psicologia, esplora i metodi della ricerca educativa, coprendo la selezione del campione e le tecniche di raccolta dati, inclusi questionari, interviste e test.

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Trinchero- I metodi della ricerca educativa
Pedagogia Sperimentale + Docimologia ( Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
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Trinchero
I metodi della ricerca educativa
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Trinchero- I metodi della ricerca educativa Pedagogia Sperimentale + Docimologia ( Università degli Studi di Bari Aldo Moro) StuDocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Marco Digiulio (marco.digiulio21@gmail.com)Trinchero I metodi della ricerca educativa

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Sapere scientifico e ricerca educativa

Per RICERCA EDUCATIVA intendiamo un'attività conoscitiva sistematica e controllata (e ciò prevede che il ricercatore espliciti chiaramente il percorso che lo ha portato ad un certo sapere) svolta su una determinata realtà educativa.

Questa può essere condotta secondo varie prospettive:

  • Piano teoretico: modo di fare indagine con lo scopo di definire e analizzare i concetti rilevanti nell'ambito della riflessione pedagogica, di problematizzare concetti e situazioni di intervento, di riflettere su finalità e valori associati all'educazione. (filosofia dell'educazione e pedagogia generale)
  • Piano storico e comparativo: Studio delle concezioni, dei modelli pedagogici e delle istituzioni educative confrontandole in senso SINCRONICO e DIACRONICO (storia dell'educazione ed educazione comparata)
  • Piano descrittivo e sperimentale: è l'approccio della ricerca empirica in educazione in cui il dato empirico, più che negli altri approcci, diventa centrale. La ricerca può essere condotta secondo due finalità:
  1. Ricerca idiografica : il ricercatore vuole far luce su una realtà educativa con lo scopo di comprenderla approfonditamente nella sua unicità e specificità.
  2. Ricerca nomotetica: il ricercatore ha l'obiettivo di astrarre dalla situazione studiata, leggi e regole generali, valide anche in altri contesti.

In entrambi gli approcci, lo scopo ultimo della ricerca è quello di fornire a coloro che svolgono professioni educative delle conoscenze che rispettino i canoni scientifici e che possano essere spendibili per prendere scelte adeguate nell'esercizio della propria professione.

Il ricercatore è sempre chiamato a compiere delle scelte, che nella ricerca sono varie e coprono diversi livelli:

Scelta di tipo Ontologico

Abbiamo:

  • Ontologia REALISTA : Il ricercatore sceglie di considerare la realtà studiata come oggettiva, "realmente"esistente indipendentemente dagli occhi di chi la osserva. Distinguiamo ancora:
  • Realismo Ingenuo: è possibile conoscere questa realtà in modo deterministico (par. positivista)
  • Realismo critico: è possibile conoscere questa realtà solo in modo imperfetto e probabilistico (par. post-positivista)
  • Ontologia COSTRUTTIVISTA : Il ricercatore sceglie di considerare la realtà studiata come un riflesso della nostra attività mentale di costruzione di significato. Quindi la realtà dipende dagli occhi di chi la osserva e, come tale, non è oggettivamente conoscibile. (par. interpretativista)

Scelte Epistemologiche

scelte che dovrebbero portare il ricercatore a formulare una conoscenza.

  • Realismo ingenuo: ricercatore e realtà studiata sono indipendenti tra loro, quindi valori e pregiudizi del ricercatore non avranno influenza sul fenomeno studiato. Sarà possibile per il ricercatore arrivare a leggi generali e universali.
  • Realismo critico: Le teorie scientifiche sono potenzialmente sempre in errore. Quindi è impossibile giungere alla conoscenza della realtà in maniera deterministica. La realtà è solo imperfettamente conoscibile e la conoscenza di essa dipenda dagli occhiali che indossiamo per guardarla (cultura, valori, idee, concezioni). Non otterremo leggi universalmente valide ma regolarità tendenziali, soggette continuamente al falsificazionismo ossia alla confutazione e sostituzione di una teoria con un'altra più solida.

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  • Relativismo: Non è possibile separare la realtà dall'osservatore. La realtà varia a seconda degli individui, dei gruppi, delle culture, dei contesti spazio- temporali, ecc. Non si può cercare teorie che spieghino un fenomeno ma solo interpretare ciò che si presenta empiricamente al ricercatore, con lo scopo di comprendere i significati che gli attori studiati attribuiscono agli eventi e alle situazioni, e che li porta ad agire in un certo modo. Fra questi attori è presente anche il ricercatore che si immerge nella realtà tanto quanto più e intenzionato a comprenderla. Le generalizzazioni sono possibili ma devono limitarsi a enunciati di possibilità (se accade A, il più delle volte accade B), oppure tipi ideali ossia uniformità riscontrate nei comportamenti, nelle opinioni e negli atteggiamenti che vengono coordinate in un quadro concettuale coerente. In questo approccio non si stabiliscono le determinanti di un fatto ma le condizioni che lo rendono possibile. Viene data importanza all'intenzionalità dei soggetti che sta alla base dei loro comportamenti più che la struttura di fattori che la determina.

Scelte metodologiche

scelta degli approcci e dei metodi con cui studiare la realtà sotto esame.

  • Realista ingenuo: Cercherà di far variare alcuni fattori in modo controllato in una situazione specifica per vedere come altri fattori variano di conseguenza (ricerca per esperimento) per scoprire le leggi che governano quella realtà, puntando sull'osservazione distaccata del fenomeno e sull'induzione.
  • Realista critico: dichiara in partenza il suo quadro teorico e le sue premesse di partenza, sulla base di queste formula un'ipotesi e solo dopo mette in atto ricerche, utilizzando tutti i metodi possibili per raccogliere informazioni in modo tale da avere un quadro informativo il più completo possibile.
  • Relativista : Punterà a stabilire una relazione empatica con i soggetti osservati allo scopo di ricostruire l'intenzionelità alla base delle loro azioni per poter poi interpretare la realtà sotto esame per comprenderla profondamente.

Scelte delle tecniche di rilevazione e analisi dei dati

Raccogliere dati grezzi sulla realtà sotto esame e trasformarli in una vera e propria conoscenza. Tali tecniche prevedono l'uso di adeguati strumenti.

  • Realista ingenuo: opererà un'analisi tesa a ricostruire il sistema di relazioni tra variabili, costruendo un modello logico-matematico descrivente la struttura della realtà, e che sia in grado di descrivere, spiegare, prevedere la realtà sotto esame. Non verranno studiati i soggetti nella loro interezza: questi verranno considerati solo testimoni di una relazione tra fattori.
  • Realista critico: Opera in modo analogo ma alla rilevazione e analisi quantitativa accompagna l'analisi qualitativa, in quanto può fornire informazioni sia sui contesti in cui operano i fattori studiati e sia sulla presenza di altri fattori che, se presenti, possono impedire alla regolarità tendenziale di manifestarsi.
  • Relativista: Cercherà di cogliere e interpretare dinamiche che si trovano nella situazione studiata, secondo un approccio olistico, piuttosto che riduzionistico. Studierà in modo approfondito i singoli soggetti e le situazioni che li legano per comprendere le motivazioni scatenanti i loro comportamenti. Utilizzerà intervista in profondità, analisi dei documenti personali e altre tecniche tese a penetrare a fondo il sistema di significati che i soggetti attribuiscono al mondo.

Questione assiologica

Questione riguardante il valore da attribuire ai concetti, alle azioni e ai soggetti della realtà. Porta alla riflessione sul "come dovrebbero essere le cose", piuttosto che su "come sono le cose". Il quadro valoriale interviene sempre nell'ambito della ricerca quando, ad esempio, decidiamo di valutare quale modello di intervento è il migliore ed è basato sulla considerazione che i referenti di qualsiasi intervento educativo sono persone e il nostro fine ultimo è la loro crescita e la loro emancipazione personale.

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Oggi l'ontologia realista ingenua è stata del tutto abbandonata. Oggi i ricercatori si dividono prevalentemente in realisti critici e interpretativisti che, nonostante le differenze, si trovano d'accordo su due principali punti:

  • Ogni conoscenza è storicamente e socialmente determinata, quindi i presupposti culturali e il background del ricercatore influenzano le scelte che il ricercatore farà e la conoscenza alla quale giungerà. Le scoperte fatte nella ricerca, quindi, non hanno mai valore di legge in senso stretto (enunciati validi in ogni luogoe in ogni tempo) ma, al contrario, hanno validità spazialmente e temporalmente situata: non esistono regolarità assolute ma regolarità tendenziali.
  • Un sapere valido (riferito proprio agli obiettivi conoscitivi che ci si era prefissati) e attendibile ( non cambia se non cambiano le caratteristiche della realtà studiata) si può ottenere solo attraverso una forma di TRIANGOLAZIONE. Ne esistono di vari tipi: triangolazione delle tecniche (confermo i risultati ottenuti con una tecnica attraverso un'altra tecnica); triangolazione dei ricercatori (confermo i risultati ottenuti da un ricercatore attraverso un altro ricercatore); triangolazione delle teorie (confermo un'evidenza empirica attraverso varie prospettive teoriche).

Oggi si opta per il superamento del dualismo quantitativo/qualitativo, prediligendo una ricerca multimetodo in cui il ricercatore si orienta verso una o più trategie di ricerca, in base ai suoi scopi, coniugando qualitativo e quantitativo.

Strategie di ricerca educativa

Adottare una strategia di ricerca significa scegliere intenti e obiettivi della ricerca, usare metodi in modo combinato, con le rispettive tecniche e strumenti, per giungere all'obiettivo conoscitivo che ci si era prefissati.

Ogni ricerca empirica parte da un bisogno conoscitivo (problema di ricerca), sottoforma di domanda, e ciò avviene quando non conosciamo a sufficienza un determinato tema per poter rispondere validamente ai nostri interrogativi.

Dalle domande di ricerca derivano gli obiettivi di ricerca che il ricercatore si pone (cosa vuole indagare) e da ciò derivano le strategie di ricerca che egli adotta.

Prendiamo in considerazione cinque strategie:

  1. Ricerca basata sulla matrice dei dati (Ricerca standard) L'obiettivo del ricercatore è INDIVIDUARE quali fattori sono in relazione con un fattore scelto, supposto dipendente dai primi, quindi cercherà di SPIEGARE determinate regolarità empiriche ovvero quali fattori incidono sul fattore scelto. Sceglierà una popolazione di riferimento che ritiene interessante, ne estrarrà un campione rappresentativo, che riproduce in piccolo tutte le caratteristiche della popolazione di riferimento, e lo sottoporrà a un'inchiesta o ad un'intervista telefonica. Gli stimoli (le domande) sono UGUALI per tutti i soggetti della ricerca e ciò permette al ricercatore di strutturare i dati raccolti (dati altamente strutturati) per sistemarli in una "matrice" in cui sulle righe vi sono i singoli casi e sulle colonne le variabili (le risposte che i soggetti hanno dato). La strutturazione dell'intera ricerca consente di quantificare i dati raccolti.
  2. Ricerca per esperimento L'obiettivo del ricercatore è individuare relazioni causali tra fattori, ossia se i valori assunti da un fattore determinano i valori assunti da altri fattori, per poter dare SPIEGAZIONI CAUSALI di un dato fenomeno. I dati sono anche in questo caso altamente strutturati, sistemati in una matrice dei dati, come per la ricerca standard.
  3. Ricerca interpretativa L'obiettivo è comprendere le motivazioni che stanno alla base delle azioni dei soggetti studiati. Le tecniche utilizzate sono volte ad andare in profondità, cogliendo l'unicità del singolo soggetto, attraverso la ricostruzione delle situazioni e dei contesti in cui agiscono gli

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