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Trinchero- I metodi della ricerca educativa
Pedagogia Sperimentale + Docimologia ( Università degli Studi di Bari Aldo Moro)
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I metodi della ricerca educativa
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Sapere scientifico e ricerca educativa
Per RICERCA EDUCATIVA intendiamo un'attività conoscitiva sistematica e controllata (e ciò
prevede che il ricercatore espliciti chiaramente il percorso che lo ha portato ad un certo sapere)
svolta su una determinata realtà educativa.
Questa può essere condotta secondo varie prospettive:
- Piano teoretico: modo di fare indagine con lo scopo di definire e analizzare i concetti
rilevanti nell'ambito della riflessione pedagogica, di problematizzare concetti e situazioni di
intervento, di riflettere su finalità e valori associati all'educazione. (filosofia dell'educazione
e pedagogia generale)
- Piano storico e comparativo: Studio delle concezioni, dei modelli pedagogici e delle
istituzioni educative confrontandole in senso SINCRONICO e DIACRONICO (storia
dell'educazione ed educazione comparata)
- Piano descrittivo e sperimentale: è l'approccio della ricerca empirica in educazione in cui
il dato empirico, più che negli altri approcci, diventa centrale. La ricerca può essere condotta
secondo due finalità:
- Ricerca idiografica : il ricercatore vuole far luce su una realtà educativa con lo scopo di
comprenderla approfonditamente nella sua unicità e specificità.
- Ricerca nomotetica: il ricercatore ha l'obiettivo di astrarre dalla situazione studiata, leggi
e regole generali, valide anche in altri contesti.
In entrambi gli approcci, lo scopo ultimo della ricerca è quello di fornire a coloro che
svolgono professioni educative delle conoscenze che rispettino i canoni scientifici e che
possano essere spendibili per prendere scelte adeguate nell'esercizio della propria
professione.
Il ricercatore è sempre chiamato a compiere delle scelte, che nella ricerca sono varie e coprono
diversi livelli:
Scelta di tipo Ontologico
Abbiamo:
- Ontologia REALISTA : Il ricercatore sceglie di considerare la realtà studiata come
oggettiva, "realmente"esistente indipendentemente dagli occhi di chi la osserva.
Distinguiamo ancora:
- Realismo Ingenuo: è possibile conoscere questa realtà in modo deterministico (par.
positivista)
- Realismo critico: è possibile conoscere questa realtà solo in modo imperfetto e
probabilistico (par. post-positivista)
- Ontologia COSTRUTTIVISTA : Il ricercatore sceglie di considerare la realtà studiata
come un riflesso della nostra attività mentale di costruzione di significato. Quindi la realtà
dipende dagli occhi di chi la osserva e, come tale, non è oggettivamente conoscibile.
(par. interpretativista)
Scelte Epistemologiche
scelte che dovrebbero portare il ricercatore a formulare una conoscenza.
- Realismo ingenuo: ricercatore e realtà studiata sono indipendenti tra loro, quindi valori e
pregiudizi del ricercatore non avranno influenza sul fenomeno studiato. Sarà possibile per il
ricercatore arrivare a leggi generali e universali.
- Realismo critico: Le teorie scientifiche sono potenzialmente sempre in errore. Quindi è
impossibile giungere alla conoscenza della realtà in maniera deterministica. La realtà è solo
imperfettamente conoscibile e la conoscenza di essa dipenda dagli occhiali che indossiamo
per guardarla (cultura, valori, idee, concezioni). Non otterremo leggi universalmente valide
ma regolarità tendenziali, soggette continuamente al falsificazionismo ossia alla
confutazione e sostituzione di una teoria con un'altra più solida.
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- Relativismo: Non è possibile separare la realtà dall'osservatore. La realtà varia a seconda
degli individui, dei gruppi, delle culture, dei contesti spazio- temporali, ecc. Non si può
cercare teorie che spieghino un fenomeno ma solo interpretare ciò che si presenta
empiricamente al ricercatore, con lo scopo di comprendere i significati che gli attori studiati
attribuiscono agli eventi e alle situazioni, e che li porta ad agire in un certo modo. Fra questi
attori è presente anche il ricercatore che si immerge nella realtà tanto quanto più e
intenzionato a comprenderla. Le generalizzazioni sono possibili ma devono limitarsi a
enunciati di possibilità (se accade A, il più delle volte accade B), oppure tipi ideali ossia
uniformità riscontrate nei comportamenti, nelle opinioni e negli atteggiamenti che vengono
coordinate in un quadro concettuale coerente. In questo approccio non si stabiliscono le
determinanti di un fatto ma le condizioni che lo rendono possibile.
Viene data importanza all'intenzionalità dei soggetti che sta alla base dei loro
comportamenti più che la struttura di fattori che la determina.
Scelte metodologiche
scelta degli approcci e dei metodi con cui studiare la realtà sotto esame.
- Realista ingenuo: Cercherà di far variare alcuni fattori in modo controllato in una
situazione specifica per vedere come altri fattori variano di conseguenza (ricerca per
esperimento) per scoprire le leggi che governano quella realtà, puntando
sull'osservazione distaccata del fenomeno e sull'induzione.
- Realista critico: dichiara in partenza il suo quadro teorico e le sue premesse di partenza,
sulla base di queste formula un'ipotesi e solo dopo mette in atto ricerche, utilizzando tutti i
metodi possibili per raccogliere informazioni in modo tale da avere un quadro informativo il
più completo possibile.
- Relativista : Punterà a stabilire una relazione empatica con i soggetti osservati allo scopo di
ricostruire l'intenzionelità alla base delle loro azioni per poter poi interpretare la realtà sotto
esame per comprenderla profondamente.
Scelte delle tecniche di rilevazione e analisi dei dati
Raccogliere dati grezzi sulla realtà sotto esame e trasformarli in una vera e propria conoscenza.
Tali tecniche prevedono l'uso di adeguati strumenti.
- Realista ingenuo: opererà un'analisi tesa a ricostruire il sistema di relazioni tra variabili,
costruendo un modello logico-matematico descrivente la struttura della realtà, e che sia in
grado di descrivere, spiegare, prevedere la realtà sotto esame. Non verranno studiati i
soggetti nella loro interezza: questi verranno considerati solo testimoni di una relazione tra
fattori.
- Realista critico: Opera in modo analogo ma alla rilevazione e analisi quantitativa
accompagna l'analisi qualitativa, in quanto può fornire informazioni sia sui contesti in cui
operano i fattori studiati e sia sulla presenza di altri fattori che, se presenti, possono impedire
alla regolarità tendenziale di manifestarsi.
- Relativista: Cercherà di cogliere e interpretare dinamiche che si trovano nella situazione
studiata, secondo un approccio olistico, piuttosto che riduzionistico. Studierà in modo
approfondito i singoli soggetti e le situazioni che li legano per comprendere le motivazioni
scatenanti i loro comportamenti. Utilizzerà intervista in profondità, analisi dei documenti
personali e altre tecniche tese a penetrare a fondo il sistema di significati che i soggetti
attribuiscono al mondo.
Questione assiologica
Questione riguardante il valore da attribuire ai concetti, alle azioni e ai soggetti della realtà.
Porta alla riflessione sul "come dovrebbero essere le cose", piuttosto che su "come sono le cose".
Il quadro valoriale interviene sempre nell'ambito della ricerca quando, ad esempio, decidiamo di
valutare quale modello di intervento è il migliore ed è basato sulla considerazione che i referenti di
qualsiasi intervento educativo sono persone e il nostro fine ultimo è la loro crescita e la loro
emancipazione personale.
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Oggi l'ontologia realista ingenua è stata del tutto abbandonata. Oggi i ricercatori si dividono
prevalentemente in realisti critici e interpretativisti che, nonostante le differenze, si trovano
d'accordo su due principali punti:
- Ogni conoscenza è storicamente e socialmente determinata, quindi i presupposti culturali e il
background del ricercatore influenzano le scelte che il ricercatore farà e la conoscenza alla
quale giungerà. Le scoperte fatte nella ricerca, quindi, non hanno mai valore di legge in
senso stretto (enunciati validi in ogni luogoe in ogni tempo) ma, al contrario, hanno validità
spazialmente e temporalmente situata: non esistono regolarità assolute ma regolarità
tendenziali.
- Un sapere valido (riferito proprio agli obiettivi conoscitivi che ci si era prefissati) e
attendibile ( non cambia se non cambiano le caratteristiche della realtà studiata) si può
ottenere solo attraverso una forma di TRIANGOLAZIONE. Ne esistono di vari tipi:
triangolazione delle tecniche (confermo i risultati ottenuti con una tecnica attraverso un'altra
tecnica); triangolazione dei ricercatori (confermo i risultati ottenuti da un ricercatore
attraverso un altro ricercatore); triangolazione delle teorie (confermo un'evidenza empirica
attraverso varie prospettive teoriche).
Oggi si opta per il superamento del dualismo quantitativo/qualitativo, prediligendo una
ricerca multimetodo in cui il ricercatore si orienta verso una o più trategie di ricerca, in
base ai suoi scopi, coniugando qualitativo e quantitativo.
Strategie di ricerca educativa
Adottare una strategia di ricerca significa scegliere intenti e obiettivi della ricerca, usare metodi
in modo combinato, con le rispettive tecniche e strumenti, per giungere all'obiettivo
conoscitivo che ci si era prefissati.
Ogni ricerca empirica parte da un bisogno conoscitivo (problema di ricerca), sottoforma di
domanda, e ciò avviene quando non conosciamo a sufficienza un determinato tema per poter
rispondere validamente ai nostri interrogativi.
Dalle domande di ricerca derivano gli obiettivi di ricerca che il ricercatore si pone (cosa vuole
indagare) e da ciò derivano le strategie di ricerca che egli adotta.
Prendiamo in considerazione cinque strategie:
- Ricerca basata sulla matrice dei dati (Ricerca standard)
L'obiettivo del ricercatore è INDIVIDUARE quali fattori sono in relazione con un fattore
scelto, supposto dipendente dai primi, quindi cercherà di SPIEGARE determinate regolarità
empiriche ovvero quali fattori incidono sul fattore scelto.
Sceglierà una popolazione di riferimento che ritiene interessante, ne estrarrà un campione
rappresentativo, che riproduce in piccolo tutte le caratteristiche della popolazione di
riferimento, e lo sottoporrà a un'inchiesta o ad un'intervista telefonica. Gli stimoli (le
domande) sono UGUALI per tutti i soggetti della ricerca e ciò permette al ricercatore di
strutturare i dati raccolti (dati altamente strutturati) per sistemarli in una "matrice" in cui
sulle righe vi sono i singoli casi e sulle colonne le variabili (le risposte che i soggetti hanno
dato). La strutturazione dell'intera ricerca consente di quantificare i dati raccolti.
- Ricerca per esperimento
L'obiettivo del ricercatore è individuare relazioni causali tra fattori, ossia se i valori assunti
da un fattore determinano i valori assunti da altri fattori, per poter dare SPIEGAZIONI
CAUSALI di un dato fenomeno. I dati sono anche in questo caso altamente strutturati,
sistemati in una matrice dei dati, come per la ricerca standard.
- Ricerca interpretativa
L'obiettivo è comprendere le motivazioni che stanno alla base delle azioni dei soggetti
studiati. Le tecniche utilizzate sono volte ad andare in profondità, cogliendo l'unicità del
singolo soggetto, attraverso la ricostruzione delle situazioni e dei contesti in cui agiscono gli
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