Estetica dell'immagine e dei media: filosofia e antropologia della bellezza

Documento dall'Università sull'Estetica dell'immagine e dei media. Il Pdf esplora l'estetica dell'immagine e dei media, analizzando la filosofia e l'antropologia della bellezza, con riferimenti a Franz Boas e Raymond Firth. Il materiale, di Filosofia, è utile per lo studio autonomo universitario.

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47 pagine

ESTETICA DELL’IMMAGINE E DEI MEDIA
Primo anno - Scienze della comunicazione
Vazzana Sara
Intro alla filosofia e all'estetica
L’estetica non è una scienza, è una branca della filosofia che è una scienza particolare.
Filosofia è l’indagine razionale sulla verità, in questo senso è antenata delle scienze. Riflessione sui vari strati di
significati su parole che diamo per scontate.
La filosofia si basa su tre concetti base:
- Verità
- Bene
- Bello
Bisogna trasformarle in domande per riflettere su concetti complessi.
Filosofia= Filo + Sophia = amore per la sapienza.
SOPHIA sapienza; è un termine molto esigente, viene considerato da aristotele come fine ultimo . Non si
può tradurre del tutto come conoscenza. La sapienza è un tipo di sapere che ha un risvolto anche pratico, non
si ferma al nozionismo ma si riverbera su come intendiamo il mondo. Il sapiente degli antichi greci era anche
un esempio morale e che sapeva comportarsi nel mondo. E’ saggio.
La filosofia non è solo questo, ma ha un’aggiunta:
FILO amore; il filosofo t ende a... , non è ancora arrivato. Il filosofo mette in discussione tutte quelle
nozioni che si danno così come sono senza pensarci. Non è un patrimonio di sapere.
Dopo esserci chiesti se è vero no oppure se c’è qualcosa da aggiungere.
Si tratta del pensiero laterale in psicologia, la filosofia non riesce a dare un metodo solo, ma più metodi che
il filosofi devono giustificare .
L’uso della razionalità che si fa quando un tipo di pratica ha:
una solida pars destruens che è il momento critico in cui distruggo le teorie che mi sono arrivate con
la ragione, ma che non mi convincono.
per poi arrivare ad una pars costruens , cioè la costruzione di una nuova interpretazione della realtà
che si basa però su come è stata fatta la critica.
Non c’è filosofia senza la critica e la costruzione per arrivare alla sophia, ma la presenza del “tendere verso” si
passa per forza dal pars destruens. I filosofi sono consapevoli che non arriveranno mai alla sophia, perché
l’arrivo alla sophia significa l'annullamento della filosofia perché si è arrivati al sapere e non c’è più critica.
La parola filo non appartiene alla sfera del sapere ma dei sentimenti perché significa amore. Il sapere è
innanzitutto dovere per riempire potenzialmente la vita umana e lo vogliamo perché ci sfida e aiuta a
migliorare. C’è un elemento di passione per il sapere. Aristotele dice che “la sapienza la si cerca per curiosità”.
Le scienze che intendiamo adesso sono nale nel 1600, per questo la filosofia è molto più vecchia.
Nella filosofia esistono due gesti:
1. Pars destruens carattere critico , prendere una certa distanza da ciò che sto riflettendo, perché non
devo essere assorbito dalla cosa. Richiede fare un passo indietro. Critica e consapevolezza che il sistema
perfetto delle idee non esiste. Voglio arrivare al sapere essendo consapevole che non posso arrivarci
veramente.
2. Pars costruens carattere sistematico . (Quarto secolo a.C.) Aristotele è il massimo esponente. Lui
ha in testa una vera e propria architettura del sapere disposto in modo gerarchico. Organizzazione
logica dei sapere e quindi organizzazione dei saperi in parti, ma abbiamo una prima intuizione della
pluralità delle scienze. Queste parti sono connesse da principi logici che consentono di cogliere come un
sapere razionale.
Lui è più famoso per la sua componente sistematica ed è edificata su un primo momento critico che fa la storia
delle idee nel nostro mondo, perché è grazie alle sue critiche nei confronti dei pensieri precedenti (es. Platone)
che noi conosciamo in larga misura il pensiero di autori che o hanno scritto poco oppure quello che hanno
scritto ci è arrivato in forma frammentata. Aristotele ha questo momento di critica prima della fase di
costruzione del pensiero più sistematico. Critica altri per costruire la sua.
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Anteprima

Introduzione alla Filosofia e all'Estetica

ESTETICA DELL'IMMAGINE E DEI MEDIA Primo anno - Scienze della comunicazione Vazzana SaraIntro alla filosofia e all'estetica L'estetica non è una scienza, è una branca della filosofia che è una scienza particolare. Filosofia è l'indagine razionale sulla verità, in questo senso è antenata delle scienze. Riflessione sui vari strati di significati su parole che diamo per scontate.

La filosofia si basa su tre concetti base:

  • Verità
  • Bene
  • Bello

Bisogna trasformarle in domande per riflettere su concetti complessi. Filosofia= Filo + Sophia = amore per la sapienza.

Il Concetto di Sophia

SOPHIA -> sapienza; è un termine molto esigente, viene considerato da aristotele come fine ultimo. Non si può tradurre del tutto come conoscenza. La sapienza è un tipo di sapere che ha un risvolto anche pratico, non si ferma al nozionismo ma si riverbera su come intendiamo il mondo. Il sapiente degli antichi greci era anche un esempio morale e che sapeva comportarsi nel mondo. E' saggio.

Il Concetto di Filo nella Filosofia

La filosofia non è solo questo, ma ha un'aggiunta: FILO -> amore; il filosofo tende a ... , non è ancora arrivato. Il filosofo mette in discussione tutte quelle nozioni che si danno così come sono senza pensarci. Non è un patrimonio di sapere. Dopo esserci chiesti se è vero no oppure se c'è qualcosa da aggiungere. Si tratta del pensiero laterale in psicologia, la filosofia non riesce a dare un metodo solo, ma più metodi che il filosofi devono giustificare.

L'Uso della Razionalità in Filosofia

L'uso della razionalità che si fa quando un tipo di pratica ha: · una solida pars destruens che è il momento critico in cui distruggo le teorie che mi sono arrivate con la ragione, ma che non mi convincono. · per poi arrivare ad una pars costruens, cioè la costruzione di una nuova interpretazione della realtà che si basa però su come è stata fatta la critica. Non c'è filosofia senza la critica e la costruzione per arrivare alla sophia, ma la presenza del "tendere verso" si passa per forza dal pars destruens. I filosofi sono consapevoli che non arriveranno mai alla sophia, perché l'arrivo alla sophia significa l'annullamento della filosofia perché si è arrivati al sapere e non c'è più critica. La parola filo non appartiene alla sfera del sapere ma dei sentimenti perché significa amore. Il sapere è innanzitutto dovere per riempire potenzialmente la vita umana e lo vogliamo perché ci sfida e aiuta a migliorare. C'è un elemento di passione per il sapere. Aristotele dice che "la sapienza la si cerca per curiosità". Le scienze che intendiamo adesso sono nale nel 1600, per questo la filosofia è molto più vecchia.

I Due Gesti della Filosofia

Nella filosofia esistono due gesti:

  1. Pars destruens -> carattere critico, prendere una certa distanza da ciò che sto riflettendo, perché non devo essere assorbito dalla cosa. Richiede fare un passo indietro. Critica e consapevolezza che il sistema perfetto delle idee non esiste. Voglio arrivare al sapere essendo consapevole che non posso arrivarci veramente.
  2. Pars costruens -> carattere sistematico. (Quarto secolo a.C.) Aristotele è il massimo esponente. Lui ha in testa una vera e propria architettura del sapere disposto in modo gerarchico. Organizzazione logica dei sapere e quindi organizzazione dei saperi in parti, ma abbiamo una prima intuizione della pluralità delle scienze. Queste parti sono connesse da principi logici che consentono di cogliere come un sapere razionale.

Lui è più famoso per la sua componente sistematica ed è edificata su un primo momento critico che fa la storia delle idee nel nostro mondo, perché è grazie alle sue critiche nei confronti dei pensieri precedenti (es. Platone) che noi conosciamo in larga misura il pensiero di autori che o hanno scritto poco oppure quello che hanno scritto ci è arrivato in forma frammentata. Aristotele ha questo momento di critica prima della fase di costruzione del pensiero più sistematico. Critica altri per costruire la sua. 1Altra citazione di Aristotele "sono stato amico di Platone ma sono più amico della verità", Platone era il suo maestro.

L'Immagine e il Valore Educativo dell'Opera

Uno dei problemi dell'estetica è l'immagine. L'opera ha un profondo valore educativo. Carattere illustrativo e immersivo: sei avvolto e sei parte dell'opera. Classico è un canone di oggetti e conoscenza che la comunità del presente pensa siano inevitabili per il sapere, è un processo storico. Un classico oggi è un prodotto della storia che viene interpretato. Un altro significato della parola classico è di carattere artistico perché è uno stile. La prospettiva è importante, c'è un punto di fuoco che attira su un punto specifico ed è come se tutto girasse intorno a loro. C'è una ridondanza per esaltare il centro che attira, come viene disposto lo spazio intorno a loro: simmetrico proporzionato, matematico e geometrico. Il filosofo è meno rigido e geometrico. Questa è una questione di montaggio mediale ha un ruolo fondamentale per la stabilizzazione del canone classico. Grazie a questi canoni possiamo farci un'idea di cosa è il classico. Siccome il classico assume questi due significati:

  1. classico come canone; ripetizione.
  2. classico come stile; che diventa poi il canone dopo essere stato elaborato, interpretazione. Passa nella storia attraverso una serie di reinterpretazione viva di stile e contenuti. Il filosofo Gadamer scrive "verità e metodo" che si interroga sul concetto di classico nel mondo moderno. Dice che il classico è una serie di reinterpretazione che nella storia avvengono del classico.

L'efficacia del classico è garantita dalle sue interpretazioni, perché se non viene reinterpretata viene dimenticata. Il classico esige il nostro ascolto e fa sì che lo modernizziamo nel mondo di oggi per il suo contenuto e per il suo stile.

Il Rinascimento ha rielaborato i canoni classici con i nuovi strumenti che avevano. Il Neoclassicismo ha un impatto urbanistico, non è solo una corrente.

Platone e Aristotele: Trascendenza e Immanenza

Due categorie incisive sulla storia del pensiero, cercano entrambi la verità del mondo in cui viviamo che è impastata da falsità e menzogna. Questa ricerca di questa verità più piena può andare verso la:

  • Platone -> trascendenza: al di là della dimensione in cui viviamo.
  • Aristotele -> immanenza: la verità bisogna cercarla qui. Su questa dimensione e questo mondo. La nostra razionalità e ragione può distinguere tra l'essere e l'apparenza.

Al centro c'è l'utilizzo della ragione, per Platone bisogna utilizzare la razione per arrivare in un'altra dimensione, mentre per Aristotele invece la ragione serve a spiegare la verità e realtà così come si presenza. Questa è diventata una discussione classica che diventa centrale nella storia della filosofia, che è classica per la storia dell'arte. Raffaello non sceglie, lui tratta i filosofi con decoro e come protagonisti, il punto non è scegliere a chi dare ragione ma riconoscere la grandezza dei loro pensieri e far crescere una punto di vista critico sulla questione.

Le Tre Grandi Questioni della Filosofia

Estetica - le tre grandi questioni della filosofia Cos è il vero -> filosofia teoretica / metafisica / logica Cos è il giusto -> etica / filosofia morale Cos è il bello -> estetica Nella filosofia greca, le tre questioni sono collegate e affrontate insieme. I filosofi propongono visioni organiche del mondo, in cui la verità, bene e bellezza si corrispondono. Nel mondo moderno si tende a discutere le tre questioni (e altre che via via si sono aggiunte) separatamente: la filosofia evolve differenziandosi interamente. Il carattere sistematico della filosofia assorbiva le scienze e le sue caratteristiche. Disciplina assorbiva su di sé ciò che siamo abituati a osservare come scienza. Questo cambia a causa di rivoluzioni che ci conducono alla nuova stagione che chiamiamo moderna. Mentre nel classico ci sono valori immutabili come l'armonia e che 2si possono reinterpretati, il moderno mette al centro la passione per il nuovo. Ci allontanano dall'ordine placida del classico.

Periodizzazione del Moderno

Storia -> Età moderna (1492-1789); Storia dell'arte -> l'età moderna è l'età delle avanguardie (fino 1800 - Inizio anni del 1900); Filosofia -> fine 1700. Moderno punta al nuovo e discontinuo. Ciò che è approdato nella modernità è ciò che è rimasto nel precedente. Nel moderno ci sono sperimentazioni che allontanano dall'ordine del classico, anche proprio dal punto di vista stilistico. Nell'ambito della storia dell'arte si identifica nell'età moderna il periodo che coincide con le avanguardie. La parola "moderno" comincia ad assumere una coscienza tra gli intellettuali a fine Settecento.

Il Cosmo nell'Antichità e nel Medioevo

Il cosmo - antichità e Medioevo La terra, essendo in mezzo al mondo, è il centro anche simbolico, è l'universo che gira intorno alla terra. L'universo come elemento finito. Il pre moderno, antico e medievale hanno l'idea di un cosmo chiuso. Il classico ha messo al centro la ragione, la proporzione e la simmetria, questi caratteri sono i caratteri del cosmo antico. E' il cosmo ad essere geometrico e perfetto.Questa perfezione per alcuni arriva da Dio. Il cosmo ha un principio razionale che è spaziale e simbolico.

Principi Tolemaici e Rivoluzione Copernicana

Due principi tolemaici resisteranno fino alla Rivoluzione Copernicana di fine 1400:

  • la terra è al centro dell'universo;
  • l'universo è finito - l'infinito, nel senso di senza limiti, è impensabile per i Greci, e coincide con Dio (per definizione fuori dal tempo e dello spazio) nel mondo medievale.

Questa concezione di chiuso significa anche familiare e rassicurante. In qualche modo all'umano viene attribuito un ruolo di centralità, Dio in un cosmo chiuso comunica con noi mettendoci al centro della creazione. Per i Greci gli Dei abitavano con loro nel mondo, montagne, oceano, alberi, partecipano alle guerre e alle pacifiche. La parola kosmos in greco significa ordine, nel cosmo chiuso c'è ordine. Se il cosmo fosse infinito, il cosmo sarebbe caos e disordine. L'ordine si esprime in una disposizione cosmologica dello spazio nel mondo. E' la perfezione che torna dopo il caos senza inizio e senza fine.

L'Ordine Cosmico e l'Eurocentrismo

L'ordine cosmico, perciò delle sfere celesti corrisponde all'ordine della terra, se c'è ordine nel cielo c'è sulla terra. Un'ordine con l'Europa come centro-> ordine eurocentrico. Questo pensiero arriva fino al 1400.

Rivoluzioni e Traumi del Moderno

Una serie rivoluzioni stravolgeranno l'idea di questo cosmo chiuso:

la scoperta dell'America: ha portato ad uno spaesamento. Per l'Europa è una scoperta ma per gli americani no! E' tutto diverso e ti aiuta a decentrarsi, perché a confronto con il nuovo nasce un dubbio sulla modernità.

I valori su cui si è passato il concetto di Europa vengono messi in dubbio. La reazione è stata potente, perché sostenere che l'universo è infinito (Giordano Bruno) è stravolgente, bisogna dimenticarsi di alcuni concetti che sono già stati assorbiti. Il processo di produrre nuove idee non è solo un processo individuale, ma anche culturale e politico. Il suo carattere critico lo ha portato a diventare uno dei filosofi più importanti della storia della filosofia e lui è stato bruciato a Roma. La rivoluzione del moderno è passata attraverso traumi, scoprire che il cosmo non è ordinato come si pensavo e che gli dei non abitano nel mondo e che Dio non può essere dimostrato è traumatico. Genera le condizioni per la nascita delle scienze, perché nascono dalla necessità di riscoprire il mondo per poterlo dimostrare. La scienza deve porre il concetto di verità in termini diversi.

La Nascita della Soggettività Moderna

La nascita della soggettività moderna La filosofia moderna di cui l'estetica è una branca, si deve rilanciare alla luce della scoperta che quel principio di ordine non si può dimostrare. Rivendica il lato razionale del mondo. Bisogna trovare per la ragione un altro fondamento, prima la razionalità era una proprietà dell'essere (ordinato), ora la ragione è un carattere della realtà. 3

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