Il processo dell'intervento psicologico e le sue traiettorie

Documento di Università sull'intervento psicologico e le sue traiettorie. Il Pdf, un documento di Psicologia di livello universitario, descrive il processo dell'intervento psicologico, esplorando modelli psicoanalitici e cognitivo-comportamentali, meccanismi di difesa e sviluppo psicosessuale.

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48 pagine

Il processo dell’intervento psicologico e le sue
traiettorie(cap.21)
la richiesta:
ogni intervento si attiva in ragione di una richiesta
esplicita la distanza, percepita dal cliente, tra come gli eventi stanno andando
e come ritiene che dovrebbero andare
comporta l’attivazione di un processo conoscitivo e operativo
l’intervento si attua in uno spazio/tempo dedicato...ad esempio…..
Il colloquio:
si fonda sul dialogo di due o più soggetti che interagiscono tra di loro in funzione di
un obiettivo.
l’intervento psicologico richiede l’attiva partecipazione del cliente,che deve essere
implicato per realizzare il cambiamento da lui richiesto
c’è una distinzione tra richiesta e oggetto dell’intervento.
richiesta esprime il punto di vista del cliente e può indicare i vari
fenomeni, fenomeni=caratteristiche personali,comportamenti
oggetto di analisi riguarda la rappresentazione del fenomeno in
termini teorici,nei termini dei costrutti psicologici adottati da clinico.
l’intervento psicologico:
è caratterizzato da una continua circolarità tra approccio nomotetico e
approccio idiografico,
APPROCCIO IDIOGRAFICO: ci permette di individuare le caratteristiche del singolo
individuo
APPROCCIO NOMOTETICO: si basa su test quindi si basa su elementi che sono
presenti in tutti gli individui, servono per raccogliere informazioni sui
pazienti
serve da parte del clinico,attenzione alle necessità da valutare,
all’individuazione del problema e alla comprensione della soggettività unica
del paziente.
è caratterizzato dal setting : la dimensione spazio temporale del processo di
intervento,l’insieme delle condizioni che ospitano e sostengono l’intervento.
1
caratteristiche materiali del setting : spazio silenzioso,accogliente,protetto,
fine alla buona riuscita del colloquio in un tempo concordato
caratteristiche procedurali del setting : regole di comportamento,ritardi ex.
caratteristiche processuali del setting:dimensione tecnica
queste caratteristiche costituiscono lo scenario,che deve essere
stabile,costante e affidabile per offrire continuità al processo.
Lo psicologo nella progettazione del proprio setting può assumere 3 strategie
diverse:(- strategia replicativa =opera in qualsiasi contesto e l’intervento si
basa sulle regole della tecnica.-strategia adesiva al contesto= accetta le
condizioni che gli vengono date es. psicologo presso un ospedale.-strategia
contestuale ,si considerano i vincoli dell’organizzazione in cui si lavora)
dopodichè si avvia una relazione
il processo di intervento si divide in varie fasi(5) con diverse
funzioni:
PRIMA FASE:L’ACCOGLIENZA DELLA RICHIESTA D’AIUTO
in condizioni di criticità o sofferenza(sintomi invalidanti, esperienze difficili),propria o
di persone a noi care, ci si può rivolgere ad uno psicologo clinico(delegato),che deve
accogliere la delega senza assumerla su di se n,ma istituendo un processo di
intervento volto a restituire al cliente gli strumenti giusti per gestire autonomamente
le proprie situazioni.
si deve:
esplorare la situazione posta all’interno del setting di un colloquio
comprendere ciò che ostacola il cliente nella ricerca della soluzione
impiegare del tempo per permettere al cliente di narrare e narrarsi perché la
sofferenza psichica è connessa con la percezione soggettiva. la
presentazione di un problema da parte del cliente non è mai una descrizione
fedele ma la sua percezione. (sospendere una risposta immediata alle
richieste del cliente può essere difficile)
RICHIESTA DOMANDA
è il contenuto espresso dal cliente ex.ansia sistema di significati che orienta la
richiesta di un intervento psicologico
(ciò che mi porta dallo psicologo)
cosa porta una persona dallo psi?
la domanda può essere il primo
oggetto a cui si rivolge attenzione
SECONDA FASE: ANALISI DEL PROBLEMA:COSTRUZIONE DELL’OGGETTO E
TRAIETTORIE DELLA CONOSCENZA
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Anteprima

Il processo dell'intervento psicologico e le sue traiettorie

La richiesta nell'intervento psicologico

la richiesta:

  • ogni intervento si attiva in ragione di una richiesta
  • esplicita la distanza, percepita dal cliente, tra come gli eventi stanno andando e come ritiene che dovrebbero andare
  • comporta l'attivazione di un processo conoscitivo e operativo
  • l'intervento si attua in uno spazio/tempo dedicato ... ad esempio .....

Il colloquio e la partecipazione del cliente

Il colloquio: si fonda sul dialogo di due o più soggetti che interagiscono tra di loro in funzione di un obiettivo. l'intervento psicologico richiede l'attiva partecipazione del cliente, che deve essere implicato per realizzare il cambiamento da lui richiesto c'è una distinzione tra richiesta e oggetto dell'intervento.

⇙ richiesta esprime il punto di vista del cliente e può indicare i vari fenomeni, fenomeni=caratteristiche personali,comportamenti ⇓ oggetto di analisi riguarda la rappresentazione del fenomeno in termini teorici,nei termini dei costrutti psicologici adottati da clinico.

Caratteristiche dell'intervento psicologico

l'intervento psicologico:

  • è caratterizzato da una continua circolarità tra approccio nomotetico e approccio idiografico,

Approccio idiografico e nomotetico

APPROCCIO IDIOGRAFICO: ci permette di individuare le caratteristiche del singolo individuo APPROCCIO NOMOTETICO: si basa su test quindi si basa su elementi che sono presenti in tutti gli individui, servono per raccogliere informazioni sui pazienti

  • serve da parte del clinico,attenzione alle necessità da valutare, all'individuazione del problema e alla comprensione della soggettività unica del paziente.
  • è caratterizzato dal setting : la dimensione spazio temporale del processo di intervento,l'insieme delle condizioni che ospitano e sostengono l'intervento.

Caratteristiche del setting

1caratteristiche materiali del setting : spazio silenzioso,accogliente, protetto, fine alla buona riuscita del colloquio in un tempo concordato caratteristiche procedurali del setting : regole di comportamento, ritardi ex. caratteristiche processuali del setting:dimensione tecnica queste caratteristiche costituiscono lo scenario,che deve essere stabile,costante e affidabile per offrire continuità al processo.

Strategie dello psicologo nella progettazione del setting

Lo psicologo nella progettazione del proprio setting può assumere 3 strategie diverse:(- strategia replicativa =opera in qualsiasi contesto e l'intervento si basa sulle regole della tecnica .- strategia adesiva al contesto= accetta le condizioni che gli vengono date es. psicologo presso un ospedale .- strategia contestuale ,si considerano i vincoli dell'organizzazione in cui si lavora)

  • dopodichè si avvia una relazione
  • il processo di intervento si divide in varie fasi(5) con diverse funzioni:

Prima fase: L'accoglienza della richiesta d'aiuto

PRIMA FASE:L'ACCOGLIENZA DELLA RICHIESTA D'AIUTO in condizioni di criticità o sofferenza(sintomi invalidanti, esperienze difficili),propria o di persone a noi care, ci si può rivolgere ad uno psicologo clinico(delegato),che deve accogliere la delega senza assumerla su di se n,ma istituendo un processo di intervento volto a restituire al cliente gli strumenti giusti per gestire autonomamente le proprie situazioni. si deve:

  • esplorare la situazione posta all'interno del setting di un colloquio
  • comprendere ciò che ostacola il cliente nella ricerca della soluzione
  • impiegare del tempo per permettere al cliente di narrare e narrarsi perché la sofferenza psichica è connessa con la percezione soggettiva. la presentazione di un problema da parte del cliente non è mai una descrizione fedele ma la sua percezione. (sospendere una risposta immediata alle richieste del cliente può essere difficile)

Richiesta e domanda

RICHIESTA ≄ ⇓ è il contenuto espresso dal cliente ex.ansia DOMANDA ⇓ sistema di significati che orienta la richiesta di un intervento psicologico (ciò che mi porta dallo psicologo) cosa porta una persona dallo psi? la domanda può essere il primo oggetto a cui si rivolge attenzione

Seconda fase: Analisi del problema e traiettorie della conoscenza

SECONDA FASE: ANALISI DEL PROBLEMA:COSTRUZIONE DELL'OGGETTO E TRAIETTORIE DELLA CONOSCENZA

2· rappresenta un atto attraverso il quale il clinico interpreta in chiave psicologica le crisi o le esigenze del cliente

  • riguarda la comprensione del problema
  • può avvalersi di colloqui clinici, o strumenti di valutazione come test e interviste strutturate
  • solitamente comporta tra i 2 e i 4 incontri
  • in alcuni casi,serve il coinvolgimento di altri specialisti (professionista che somministra test)
  • tra varie problematiche, 1. bisogna costruire l'oggetto di analisi
  • 2.interpretare un problema: per comprendere un problema e fornire proposte di intervento bisogna .... 3.formulare ipotesi sui processi che hanno portato alla situazione problematica e che magari persistono 4. rintracciare degli eventi scatenanti all'origine di una determinata situazione critica

Traiettorie dell'analisi del problema

Traiettorie dell'analisi del problema/della conoscenza: ogni clinico può adottare diverse traiettorie conoscitive per trattare i problemi posti, (lavorerà basandosi sul proprio modello di riferimento) traiettoria conoscitiva>>>>crea una direzione del processo clinico ⇩ 3 traiettorie conoscitive - 2.segni,funzione,organizzazione e processi meta 13.processi di significazione, dinamiche relazionali,contestuali ⇩ 1.analisi di sintomi e storia clinica ⇩ traiettoria che serve per descrivere il problema in termini di sintomi,storia clinica e condizioni di vita per inquadrare il problema per progettare un intervento. -ha una funzione di classificazione diagnostica -si avvale prevalentemente di un tipo di colloquio: Colloquio anamnestico(da anamnesi=processo volto a scoprire la storia clinica del paziente) ⇘ -ci sono vari modelli di colloquio anamnestico ,si differenziano per il grado di collaborazione tra clinico e cliente e convergono sulla ricostruzione della vita clinica del cliente -questo metodo rischia di incoraggiare la passività del cliente però

Segni, funzione, organizzazione

2.1 segni,funzione,organizzazione traiettoria ci si interroga sul funzionamento della persona, ⇩ il funzionamento riguarda il modo attraverso cui la persona entra in contatto con il mondo e organizza la propria vita (es.funzione di regolazione emotiva=funzione tramite cui gli individui gestiscono le proprie emozioni) nel funzionamento si integrano tra loro processi biologici,cognitivi e sociali.

Modello tripartito di Kernberg

3KERNBERG propone un modello tripartito dell'organizzazione della personalità e dei suoi disturbi: organizzazione nevrotica:caratterizzata da meccanismi di difesa assoluti e un buon contatto con la realtà circostante borderline: perseverazione dell'esame di realtà psicotica: è la più grave,,c'è una compromissione nell'esaminare la realtà

I processi meta

2.2 I PROCESSI META la capacità di conoscere se stessi,i propri pensieri e le proprie emozioni è una capacità meta , capacità umana e necessaria per adattarsi al mondo - Questa traiettoria serve per riconoscere eventuali compromissioni della funzione riflessiva,ovvero la consapevolezza dei propri stati emotivi per rendere il cliente consapevole di comportamenti disfunzionali.

Processi di significazione, dinamiche relazionali, contestuali

3.1 processi di significazione, dinamiche relazionali,contestuali in questa traiettoria sintomi e problemi del cliente diventano processi simbolici da interpretare(per lo stesso freud)

Intersoggettività

3.2 intersoggettività traiettoria basata sul tema della relazione e dei processi intersoggettivi che la fondano. secondo le ricerche dell' Infant research la mente può essere concepita come il risultato dei processi interpersonali che hanno caratterizzato la vita di un individuo, contribuendo a formare il suo modello relazionale con il mondo

Relazione individuo contesto e analisi della domanda

3.3 La relazione individuo contesto e l'analisi della domanda relazione tra gli individui e i contesti

Terza fase: La progettazione, restituzione e definizione di obiettivi

TERZA FASE: LA PROGETTAZIONE: RESTITUZIONE,DEFINIZIONE DI OBIETTIVI E PROGETTAZIONE DELL'INTERVENTO Questa è la fase della restituzione e della progettazione delle azioni di intervento, fase fondamentale. è necessario:

  • rispettare la "regola della reciprocità" (un paziente quando lascia lo psicologo deve aver ricevuto almeno quanto ha dato)
  • istituire un processo di negoziazione in cui il cliente deve essere attivo e partecipe
  • restituire quanto compreso ⇩ le modalità di restituzione possono cambiare, (la restituzione si può porre al termine del processo di restituzione o nel corso del processo di conoscenza a piccole dosi) nel corso della restituzione si propongono al cliente le ipotesi e le interpretazioni di ciò che ha motivato la richiesta del cliente, e si iniziano a formulare degli ....

Obiettivi e alleanza terapeutica

4OBIETTIVI la fase della programmazione si fonda su una negoziazione con il cliente sugli obiettivi e sui possibili metodi che si prospetta di adottare. alleanza terapeutica clinico e cliente stabiliscono un accordo sull'analisi della situazione,conducendo un percorso collaborativo ed empatico per porre le basi per una buona alleanza in ambito clinico si possono distinguere almeno 3 principali declinazioni degli obiettivi:

  1. obiettivi di cura e riabilitazione (si occupano di ridurre le condizioni di malessere)
  2. obiettivi di prevenzione(ridurre i fattori di rischio e promuovere fattori protettivi)
  3. obiettivi di promozione della salute psicologica(sostiene lo sviluppo di funzionamenti positivi

Quarta fase: Azioni trasformative, psicoterapie e altri format

QUARTA FASE : AZIONI TRASFORMATIVE, LE PSICOTERAPIE E ALTRI FORMAT DELL'INTERVENTO in questa fase:

  • si precisa il tipo di percorso che si ritiene utile per realizzare tali obiettivi
  • si costruisce un modello clinico del cambiamento (chiarire cosa si propone di fare,come e in quali tempi)

Le psicoterapie

Le psicoterapie: la psicoterapia rappresenta la via per il cambiamento, è un trattamento strutturato nel tempo volto a produrre una modifica strutturale della personalità (tuttavia non è l'unica risposta possibile ad una richiesta di aiuto) lo psicologo clinico deve necessariamente assumere una teoria di riferimento (per avere una griglia di costrutti e criteri ) ma deve anche essere consapevole che ogni modello non è in grado di spiegare la totalità dei processi. ci sono comunque fattori metodologici che caratterizzano le diverse prassi di psicoterapia:

  • la psicoterapia si attiva per una domanda
  • lo scopo è aiutare le persone
  • promuove benessere
  • si avvale di un alleanza tra clinico e paziente
  • si sviluppa in un setting
  • si individuano le risorse del paziente

Interventi di prevenzione

Interventi di prevenzione Intervenire in un'ottica preventiva comporta spostare il focus dal disagio e la malattia verso i fattori di rischio e i fattori protettivi l'intervento di prevenzione ha come obiettivi:

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