Documento da Università degli Studi di Roma la Sapienza (uniroma1) su Storia Moderna- Ago, Vidotto. Il Pdf esplora la crescita demografica, le trasformazioni agricole e l'emergere di nuove classi sociali, con focus sulla Rivoluzione Industriale in Gran Bretagna, utile per lo studio universitario di Storia.
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Storia Moderna Università degli Studi di Roma La Sapienza (UNIROMA1) 62 pag. Document shared on https://www.docsity.com/it/storia-moderna-ago-vidotto-18/7642458/ Downloaded by: angelicafacente (angelica.facente2003@gmail.com)
La crescita e la diminuzione della popolazione sono una delle variabili fondamentali dello sviluppo della società europea nell'età moderna. All' aumento della popolazione sono collegabili la crescita della produzione agricola, manifatturiera, le innovazioni tecnologiche, le trasformazioni sociali e perfino la relazioni familiari. Le nostre fonti demografiche sono distinte in periodo statistico e pre-statistico. Prima delle statistiche si usavano ad esempio i libri parrocchiali (dal 1563 costituiscono una prescrizione del concilio di Trento), registri degli ospedali, catasti ( o cabrei), fonti giudiziarie, fondi di corporazioni, fonti notarili, fonti militari ( tutti i grandi poteri statali cominciano a registrare i potenziali militari della popolazione maschile).
Tra il 1450 e il 1600 sono molto influenti le migrazioni dalle campagne ai centri urbani anche se l'Europa rimase largamente rurale: la popolazione che risiedeva nelle campagne era circa l'80%. La maggiore densità urbana (=numero di agglomerati urbani all'interno di una determinata area) si registrava nell'Italia centro- settentrionale e nei Paesi Bassi. L'aumento della popolazione può essere stato dovuto o all'attenuarsi delle epidemie o al fatto che la ripresa economica abbia incoraggiato l'abbassamento dell'età di matrimonio.
Una popolazione in rapida crescita comporta quindi un incremento della domanda di generi alimentari e beni di prima necessità. Ciò spinge i prezzi verso l'alto. L'ascesa dei prezzi viene aggravata dal fatto che da una parte oro e argento grazie alle miniere erano diventate più abbondanti e avevano perso il loro valore e dall'altra le autorità tendevano a coniare monete con un contenuto di metalli preziosi sempre minore provocando una diminuzione del loro valore. Quello che conta è però il dato dei prezzi e dell'inflazioni rapportato con il livello dei salari che determina la capacità di acquisto dei consumatori. A partire dal 1540 circa in molte aree d' Europa si superò la soglia critica delle 100 ore di lavoro necessarie a comprare un kg di grano e in alcuni casi anche le 200.
Le aziende agricole ebbero non poche difficoltà nel rispondere alla crescita della domanda di beni. La struttura agraria più diffusa era quella della signoria = insieme organico formato da terre appartenenti direttamente al proprietario terriero (il signore) e da altre terre a disposizione dei contadini. Questi per utilizzarle dovevano però pagare qualcosa al signore. Il pagamento poteva avvenire lavorando gratuitamente o cedendo parte del raccolto. In molti casi i contadini erano tenuti a versare un canone annuo per il godimento dei loro campi. Le terre diventavano così proprietà dei contadini che potevano venderle, comprarle o trasmetterle in eredità. Esistevano anche terreni liberi appartenenti a contadini o abitanti delle città che le davano da lorare sempre in cambio di un canone in denaro o di una quota del prodotto. La condizioni di vita delle popolazioni rurali variavano quindi da zona a zona. Il prelievo fiscale esercitato dai signori poteva essere così pesante da non lasciare loro alcuna risorsa.
I nuovi meccanismi di mercato resero le cose più complicate. Nelle annate buone i prezzi scendevano e il guadagno si ridimesionava. Nella annate cattive i prezzi erano alti e vendere era svantaggioso perché gli scarsi raccolti bastavano a malapena a soddisfare le necessità della famiglia. Il loro obbiettivo primario era l'autosufficienza. Anche in campagna esistevano poveri e ricchi. Nei periodi di aumento di prezzi prendere una terra in affitto risultava vantaggioso e i contadini ne approfittavano ma se il contratto di affitto era di breve durata l'affittuario tendeva a sfruttare al massimo terra, bestiame e lavoratori. Tutto ciò comportava una radicalizzazione delle differenze del mondo rurale. Poche famiglie riuscivano ad elevarsi al di sopra delle proprie condizioni di partenza. La produttività della terra restava modesta.
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Nelle città aveva invece luogo la produzione manifatturiera, centrata sulle botteghe e le associazioni di mestiere. Il sistema delle corporazioni riuniva tutti gli artigiani che svolgevano la stessa attività regolamentandone il lavoro e ostacolano i fenomeni di concentrazione di ricchezza nelle mani di pochi. Erano gli statuti delle corporazioni a stabilire le regole per l'accesso al mestiere. All'inizio del 500 le più fiorenti città d' Europa erano anche importanti centri manifatturieri. L'attività più diffusa era quella tessile il cui primato era in Italia centro settentrionale. L'industria laniera era però presente anche nei Paesi Bassi e in Inghilterra. Dopo la metà del secolo queste industrie si risollevarono rapidamente convertendosi nella lavorazione della seta e spesso impiegando molta manodopera femminile, più flessibile ed economica. Nel XVI secolo sorsero nuovi settori come quella della carta che ricevette un fortissimo impulso dalla diffusione della stampa a caratteri mobili messa appunto da Gutenberg a metà 400. Venezia divenne la capitale europea dell'arte e della stampa e il libro divenne un manufatto riproducibile.
L'aumento dei prezzi interessava anche la produzione manifatturiera ma la domanda di manufatti era molto elastica. Le brusche fluttuazioni del mercato danneggiavano più fortemente li artigiani deboli che non riuscivano a vendere i propri prodotti riempendosi di debiti. All'interno del sistema manifatturiero si determinarono forti cambiamenti e polarizzazioni della ricchezza che fecero perdere alle corporazioni il ruolo egualitario. Inoltre sobborghi e campagne erano libere dalla giurisdizione delle associazioni di mestiere e spesso lo erano anche le donne.
La circolazione delle merci era affidata a mercanti itineranti che si spostavano di località in località trasportando le mercanzie. Il cuore commerciale di ogni città era ovviamente il mercato in genere situato al centro dello spazio urbano. Le attività commerciali si svolgevano però anche nelle botteghe degli artigiani. Il commercio ambulante da una parte entrava in concorrenza con quello statico dall'altro si integrava con esso. I commercianti ambulanti giravano a piedi o a cavallo portando merci non deperibili e poco voluminose. Permettevano anche alle campagne di essere raggiunte dai pordotti delle manifatture urbane.
Molte di queste caratteristiche sono ritrovabili nel grande commercio internazionale di spezie, tessuti e denaro. Fu proprio sulla base di queste comunità mercantili che si misero a punto nuovi sistemi sociali e finanziari.
A queste società private su base familiare si aggiungono le compagnie mercantili "privilegiate" cioè a cui era consentito il diritto di esercitare in esclusiva il commercio di un determinato prodotto o area ( es: compagnia delle indie). Questo tipo di strutture si perfezionarono col passare del tempo. Una grande quantità di prodotti costosi viaggiavano per mare ( grano, olio, vino, fibre tessili, legname). Fu proprio nel 500 che alcune regioni europee si specializzarono nella produzione di materie prime destinate al mercato internazionale. I ricchi mercanti cinquecenteschi trafficavano soprattutto in denaro.
La finanza del 500 cresceva soprattutto grazie al rapporto con i sovrani che avevano sempre più bisogno di denaro e non potendo guadagnarselo abbastanza in fretta con l'imposizione fiscale se lo facevano anticipare dalle compagnie di mercanti-banchieri che compensavano concedendo lor il diritto esclusivo a sfruttare le miniere o ad aumentare le tasse su un determinato prodotto o una determinata regione. Nella prima metà del secolo abbiamo l'esempio dei Fugger tedeschi poi soppiantati dalla finanza genovese. Queste grandi compagnie finanziarie operavano anche con i privati. Se i sovrani dichiaravano bancarotta sospendendo il pagamento dei propri debiti questo provocava fallimenti a catena tra le ditte bancari più e una crisi di fiducia nell'intero settore.
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Quando le condizioni economiche peggioravano bruscamente anche artigiani e contadini indipendenti potevano precipitare nella povertà. Questi vengono definiti poveri congiunturali (= povertà dovuta a una congiuntura sfavorevole) a cui si affiancano i poveri strutturali (=inabili a procurarsi il necessario per vivere e devono ricorrere alla carità). A volte ai poveri strutturali andavano ad aggiungersi soldati sbandati, lavoratori disoccupati o contadini cacciati dalle proprie terre destando la paura dei benestanti e delle autorità. Varie città si misero allora ad elaborare piani che prevedevano il divieto di mendicare, la centralizzazione delle elemosine, la loro distribuzione controllata ai veri poveri, l'espulsione degli immigrati e forma di lavoro coatto. Venivano anche costruiti veri e propri luoghi di reclusione dove internare i mendicanti per toglierli dalla strada o farli lavorare. I poveri si trasformavano così in manodopera a basso costo.
Una gravissima carestia seguito da epidemie colpì gran parte dell'Europa nel 1590. Il tasso di crescita demografica cominciò a rallentare innescando una reazione a catena. Nei decenni precedenti l'aumento della domanda di beni aveva stimolato alcune trasformazioni nelle campagne e nuove terre erano state messe a coltura ma ora con pochi anni di sovrapproduzione e conseguente caduta dei prezzi il sistema venne messo in crisi. Tra il 1619 e 1622 alle difficoltà di produzione agricola si aggiunsero quelle del commercio internazionale. Per alcuni storici si tratto di un esempio di crisi malthusiana derivante dal fatto che la popolazione europea aveva raggiunto il massimo livello che le risorse allora disponibili potevano consentire. Il maggiore sfruttamento a cui furono sottoposte le terre ne danneggiò la fertilità. Gli alimenti divennero più costosi e rari e il conseguente deterioramento delle condizioni di vita facilitò il diffondersi delle epidemie. Secondo altri studiosi invece la crisi economica spingeva i giovani a sposarsi più tardi e ad iniziare dopo a fare figli ed inoltre le epidemie tendevano a colpire bambini e anziani. Per i sopravvissuti questo meccanismo aveva portato però dei benefici soprattutto nelle campagne dove le aziende agrarie frammentate si potevano ricomporre in unità funzionali.
Il 12 Ottobre 1492 Colombo scoprì l'America. Il suo viaggio era in realtà stato preparato da una serie di esplorazioni e scoperte, soprattutto portoghesi che avevano aperto una via marittima verso Oriente. Il progetto era stato sostenuto dal Portogallo e il particolare dal principe Enrico il Navigatore. Così a partire dal 1415 i portoghesi conquistarono Ceuta, Madera, le Azzorre, le isole di Capo Verde spingendosi fino al golfo di Guinea. Nel 1487 Bartolomeo Diaz raggiunse Capo di Buona Speranza e nel 1497-98 Vasco da Gama portò a termine la circumnavigazione del continente africano giungendo in India meridionale. I successi della marina portoghese furono favoriti da alcune innovazioni tecniche come il timone a ruota, la caravella ( veliero a 3 alberi con 2 vele quadrate adatte a ricevere il vento da poppa e una vela triangolare che conferiva grande manovrabilità. Poteva navigare con un equipaggio piccolo e quindi aveva un maggiore spazio per le merci. Le spedizioni portoghesi erano sostenute sia dalla corona che da investimenti privati in particolare di mercanti italiani. Nel 1442 giunse a Lisbona il primo carico d'oro dalla Guinea rendendo, negli anni successivi, Il Portogallo il principale fornitore d'oro d'Europa. Dall'Africa arrivavano pepe, avorio e schiavi.
Tutti questi successi risvegliarono l'attenzione della Spagna dove nel 1479 i regni di Castiglia e Aragona si erano unificati grazie al matrimonio di Isabella e Ferdinando. Anche gli spagnoli si lanciarono nelle conquiste d'oltremare impegnandosi nell'occupazione delle Canarie. Nel 1492 accolsero con favore la proposta della spedizione di Colombo sottoscrivendo la Capitolazione di Santa Fe con la quale lo Document shared on https://www.docsity.com/it/storia-moderna-ago-vidotto-18/7642458/ Downloaded by: angelicafacente (angelica.facente2003@gmail.com)