Documento sui media digitali, genere e sessualità, analizzando l'impatto delle piattaforme sull'identità e le dinamiche sociali. Il Pdf discute i concetti di datificazione, mercificazione e selezione algoritmica, insieme all'evoluzione storica degli studi di genere, per studenti universitari.
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L'attenzione alle questioni di genere e sessualità accompagna gli studi sui media sin dai loro esordi. Man mano che la Rete si rende più facilmente accessibile a larghe fette di popolazione, le persone imparano a utilizzarla quotidianamente come strumento per parlare liberamente di identità di genere, fare amicizia con persone simili, documentarsi su sesso e salute, accedere a risorse e servizi specifici in contesti di relativa sicurezza e anonimato. Il web svolge una funzione importante anche per l'attivismo e la giustizia di genere. Grazie alle possibilità di connessione offerte dalle piattaforme, infatti, non solo si sono ridotti i costi per l'organizzazione della partecipazione collettiva, ma si sono ampliate le forme stesse della protesta. Ma gli studi e le pratiche sui media digitali non testimoniano solo delle potenzialità di Internet come spazio di libertà di genere, esplorazione sessuale e attivismo politico. - > Nei primi anni Duemila, con la svolta del web 2.0 e l'affermazione dei social network, infatti, le visioni ottimistiche dei decenni precedenti si arricchiscono di sguardi più critici. La progressiva integrazione di Internet nella vita quotidiana delle persone fa emergere nuovi problemi. Uno fra tanti è, ad esempio, la richiesta dei social network di usare il proprio nome reale e presentare un'identità unificata e coerente per un vasto pubblico di amici, coetanei, colleghi e a volte sconosciuti. Tale esigenza ha ovviamente rappresentato un problema per molte persone transgender o che hanno identità sessuali e di genere non eteronormative. Nel momento in cui l'esposizione di sé diventa la condizione più importante per poter partecipare nei social media, l'identità viene sempre più vincolata e disciplinata dallo sguardo giudicante dei propri conoscenti, nonché del pubblico più ampio di Internet. - > Si crea, così, un contesto in cui le persone, e specialmente le donne, sono incoraggiate a lavorare continuamente sulla presentazione di sé da offrire allo sguardo altrui, secondo modalità sempre più brandizzate, spesso sessualizzate e conformi alle norme di genere più convenzionali. Dall'essere mezzo di potenziale emancipazione identitaria, le nuove infrastrutture mediatiche digitali rischiano così di diventare una nuova fonte di regolazione normativa. Lungi dal portare un superamento dei ruoli di genere, i media digitali tendono a esacerbare ancora di più le disparità tra i sessi. Queste differenze appaiono ancora più marcate fra le/gli utenti giovani. La persistenza di questa differenza è confermata dal fatto che le ragazze hanno molte più probabilità di essere vittime di cyberbullismo, molestie informatiche, discorsi d'odio e uso improprio dei dati personali. Allo stesso modo, le persone della comunità LGBTQIA+ o con disabilità vivono un rischio tre volte maggiore di essere molestate online rispetto all3 coetane3 etero e cis. Laddove prima certi discorsi discriminatori e violenti raramente riuscivano a raggiungere visibilità nello spazio pubblico tradizionale, ora i social network possono rendere facilmente virale qualsiasi contenuto, compresi quelli che veicolano odio e violenza. Le opportunità offerte dalle piattaforme per la creazione di reti più o meno organizzate dove far circolare le proprie idee con estrema facilità spesso protett3 dall'anonimato ha determinato anche un aumento di episodi di odio contro donne e minoranze.1
I media digitali:
Jay D. Bolter e Richard Grusin -> rimediazione = un nuovo medium non fa scomparire i precedenti, ma li integra e rimedia. La rimediazione comporta una relazione di competizione ma anche di coevoluzione e cooperazione tra media diversi. I processi di rimediazione non sono fenomeni nuovi, ma rappresentano una costante nella cultura occidentale, che preesiste all'avvento dei media digitali.
La rivoluzione digitale è stata resa possibile da un insieme di condizioni che riguardano hardware, software, network
Le caratteristiche dei media digitali possono essere riassunte con cinque aggettivi:
In quanti modi possono essere collegati tra loro gli elementi di una rete, ovvero quale topologia può assumere la rete?
A partire dagli anni Ottanta, lo sviluppo dei media digitali comincia a mutare l'esperienza audiovisiva del pubblico di massa. Le caratteristiche dell'interattività, ipertestualità e personalizzazione sospinte dai nuovi media determinano un declino dell'idea di pubblico come una massa omogenea a cui inviare messaggi in maniera unidirezionale. - > questa trasformazione è supportata da un mutamento che precede lo sviluppo dei media digitali -> società in rete/netowrk society. Questo termine ha conosciuto la sua diffusione più ampia grazie all'opera del sociologo catalano Manuel Castells (1996) The Rise of the Newtork Society. La tesi principale = un crescente numero di pratiche contemporanee di ordine sociale, economico e politico, nonché di istituzioni e di relazioni, tendono a organizzarsi intorno a una particolare struttura sociale che assume la forma di un network = un insieme di flussi tra nodi connessi da legami. La network sarebbe la conseguenza di tre processi emersi tra la fine deglil anni Sessanta e i primi anni Settanta: